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22 Settembre 2021 – nota economica giornaliera

STATI UNITI – Ieri i cantieri residenziali di agosto hanno sorpreso verso l’alto, con un rialzo a 1,615 mln dopo l’ampio calo di luglio.
I dati danno indicazioni miste, perché l’aumento aggregato è dovuto a un balzo della componente volatile delle unità multifamiliari, a fronte di un nuovo calo delle unità monofamiliari.
Un segnale positivo per il settore dell’edilizia residenziale viene dalle licenze, in aumento per il 3° mese consecutivo, a 1,728 mln (massimo da aprile), spinte anche dagli effetti dell’uragano Ida.

 

COMMENTI:

STATI UNITI
– La giornata è dominata dalla riunione del FOMC, che sarà probabilmente uno spartiacque per la politica monetaria della Fed.
Il Comitato dovrebbe aprire ufficialmente la discussione sulla riduzione degli acquisti di titoli, senza però dare indicazioni operative su modi e tempi del tapering.
La svolta per il programma di acquisti dovrebbe, a nostro avviso, essere annunciata nei dettagli alla riunione di novembre, con un inizio previsto per dicembre.
Nella conferenza stampa, Powell dovrebbe confermare che il progresso richiesto per la riduzione degli acquisti è già stato raggiunto sul fronte dell’inflazione, mentre per la massima occupazione è “molto buono”, ma richiede ancora qualche conferma.
Powell dovrebbe sottolineare la netta differenza fra le condizioni per il tapering e quelle per la svolta sui tassi: per quest’ultima, i tempi sono ancora molto lontani e non collegati direttamente al programma di acquisti.
La riunione di settembre vedrà anche l’aggiornamento delle proiezioni economiche, con l’estensione dell’orizzonte previsivo al 2024.
Il focus sarà sulle proiezioni dei tassi, con qualche rischio verso l’alto per le mediane del 2022 e 2023, ma che dovrebbero confermare un sentiero di rialzi lento e graduale.
– Ieri, la Camera ha approvato, con i soli voti democratici, un disegno di legge che unisce a interventi urgenti anche il limite del debito.
Il disegno di legge include:
1) l’estensione fino a dicembre delle leggi di spesa, in scadenza a fine settembre, per evitare uno shutdown parziale del governo;
2) 28,6 mld di dollari per la ricostruzione post-uragani; 6,3 mld a supporto dei rifugiati dell’Afghanistan; e
3) la sospensione del limite del debito fino a dicembre 2022.
L’estensione delle leggi di spesa e la sospensione del limite del debito sono misure urgenti per la solvibilità del governo.
Senza un intervento sul limite del debito, il Tesoro potrebbe non essere in grado di far fronte ai propri impegni finanziari già a ottobre.
L’iter del disegno di legge al Senato sarà difficile, perché i repubblicanisi oppongono alla sospensione del limite del debito, richiedendo che venga approvata con i soli voti democratici.
Lo scenario centrale è che si trovi una soluzione per evitare shutdown e default, ma per ora non ci sono indicazioni su come potrebbe essere un compromesso accettabile alle due parti.

GIAPPONE – La riunione della Bank of Japan conclusa questa mattina ha confermato le misure espansive di politica monetaria in atto e segnalato aspettative di miglioramento congiunturale nei prossimi trimestri e di ritorno dell’inflazione in territorio positivo, dopo tre trimestri di contrazioni.
La persistente distanza dell’inflazione dall’obiettivo del 2% congela la politica monetaria anche su un orizzonte di medio termine.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro è arretrato leggermente dai massimi di lunedì, complici sia il parziale rientro della risk aversion sia l’attesa per il FOMC di stasera.
La Fed indicherà con tutta probabilità che il tapering è ormai prossimo (annuncio/avvio alle prossime riunioni di novembre/dicembre), il che dovrebbe favorire ancora il dollaro, ma la reazione d’impatto immediata dipenderà anche da altri due fattori: il nuovo profilo atteso dei tassi e le nuove proiezioni macro.
Se dovesse aumentare il numero di esponenti favorevoli a un primo rialzo dei Fed Funds nel 2023 ed eventualmente anche nel 2022 (pur non raggiungendo in quest’ultimo caso la maggioranza) il dollaro ne trarrebbe maggior beneficio.
A favore del biglietto verde andrebbe anche un’eventuale revisione al rialzo delle previsioni di crescita (più probabile per il 2022, a fronte di una leggera revisione al ribasso nel 2021) e una possibile revisione al rialzo per l’inflazione.

EURL’euro si è stabilizzato in area 1,17 EUR/USD, in attesa del FOMC.
Se il messaggio della Fed consentirà al dollaro di rafforzarsi, l’euro dovrebbe scendere in area 1,16 EUR/USD aprendo la strada per l’aggiornamento dei minimi 2021 entro fine anno (downside entro 1,15-1,14 EUR/USD).
In caso contrario potrebbe recuperare leggermente, ma il calo sarebbe solo rinviato.

GBPLa sterlina rimane cedevole, sia contro dollaro, in area 1,36 GBP/USD, sia contro euro, da 0,85 a 0,86 EUR/GBP. Se l’esito del FOMC favorirà il dollaro, la sterlina dovrebbe arretrare contro dollaro e, forse, anche contro euro, ma la reazione finale dipenderà dalla riunione BoE di domani.

JPYLo yen rimane in range, ma si è leggermente indebolito nella notte sia contro dollaro, restando comunque in area 109 USD/JPY sia contro euro da 127 a 128 EUR/JPY, complici il rientro della risk aversion e l’esito della riunione BoJ che ha confermato la necessità di mantenere condizioni monetarie accomodanti a lungo.
Se l’esito del FOMC consentirà al dollaro di rafforzarsi, lo yen dovrebbe avviare un calo soprattutto contro dollaro rompendo al rialzo quota 110 USD/JPY, ma anche contro euro (inferiore per via del contestuale calo atteso dell’EUR/USD).

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Il calendario macroeconomico di oggi prevede il dato di luglio sul fatturato industriale in Italia e la stima flash dell’indagine di fiducia dei consumatori di settembre della Commissione Europea relativo al complesso dell’Eurozona.
L’indice dovrebbe rimanere al di sopra della media di lungo periodo ma prevediamo una correzione a -5,7 da -5,3 precedente: oltre all’incertezza legata all’evoluzione del contesto sanitario, il morale delle famiglie potrebbe risentire anche del rincaro dei prezzi.

STATI UNITI – Oggi verranno pubblicate le vendite di case esistenti di agosto, attese in modesto calo a 5,85 mln, sempre frenate da scarsità di scorte e dai prezzi elevati.