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22 Ottobre 2021 – nota economica giornaliera

ITALIA – Ad agosto il fatturato industriale è cresciuto di +0,8% m/m, come a luglio, evitando la flessione registrata nello stesso mese dalla produzione industriale.

AREA EURO – L’indagine della Commissione Europea ha riportato un calo dell’indice di fiducia dei consumatori a ottobre, a -4,8 (da -4 precedente): il morale delle famiglie dovrebbe aver risentito della rapida salita dei prezzi energetici, destinata a erodere il reddito disponibile tra l’autunno e l’inverno, ma al momento resta su livelli superiori alla media di lungo periodo e coerenti con una dinamica ancora espansiva per le spese private nei prossimi mesi.

FRANCIA – Le indagini INSEE hanno sorpreso al rialzo riportando una stabilizzazione del morale delle imprese manifatturiere a 107 (il dato di settembre è stato rivisto verso l’alto di un punto); l’indagine trimestrale sulle imprese industriali ha però confermato l’aggravarsi delle difficoltà di approvvigionamento di materiali; l’indice composito è invece salito (a 113 da 111), sostenuto dai servizi, la cui vivacità sta compensando la debolezza dell’industria.

STATI UNITI
– L’indice della Philadelphia Fed di ottobre è calato a 23,8 da 30,8, segnalando ancora crescita del settore, pur in presenza di ulteriore aumento dell’eccesso di domanda: gli ordini accelerano ancora, a fronte di un rialzo delle consegne circa invariato.
Gli indici di prezzo rimangono su livelli record, con il 58% delle imprese che riporta aumento dei prezzi di vendita.
Le aspettative per l’attività a 6 mesi sono ancora positive.
– Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione a metà ottobre sono calate a 290 mila, minimo da marzo 2020 e i sussidi esistenti a inizio mese si mantengono su un trend verso il basso, in linea con un mercato del lavoro in miglioramento.
– Le vendite di case esistenti a settembre sono aumentate di 7% m/m, a 6,29 mln, abbassando le scorte disponibili a 2,4 mesi, e spingendo i prezzi a 13,3% a/a.
Il mercato immobiliare residenziale continua a essere caratterizzato da eccesso di domanda.

GIAPPONE
– Questa notte è stata pubblicato il CPI di settembre, in rialzo di 0,2% a/a (0,4% m/m) per l’indice totale e di 0,1% a/a per l’indice al netto degli alimentari freschi.
Il ritorno dell’inflazione in territorio positivo per la prima volta da marzo 2020 è spinto principalmente dalla componente energetica.
L’inflazione dovrebbe avvicinarsi all’1% a/a a fine anno.
– Il PMI manifatturiero flash ha registrato a ottobre un incremento a 53 da 51,5, sulla scia del miglioramento sul fronte sanitario e della riduzione delle restrizioni collegate alla pandemia.
L’indagine riporta rialzi di ordini, ordini dall’estero e produzione, e segnala crescenti pressioni sui prezzi degli input e di vendita.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro è risalito ieri grazie alla salita dei rendimenti sia a beve che a lunga USA, ma mantenendosi entro i massimi del giorno precedente e oggi è di nuovo in calo.
Il biglietto verde sta cercando un assestamento in una fase dove dai dati giungono ancora indicazioni miste (più positive ieri dai sussidi di disoccupazione e dalle vendite di case, più negative invece dal Philly Fed), come ci si attende anche oggi dai PMI.
Affinché il dollaro possa riprendere a salire, sono infatti necessarie indicazioni robuste a favore di un avvio anticipato del ciclo di rialzi dei Fed Funds.
Segnali chiarificatori arriveranno dal FOMC del 3 novembre, che vedrà l’annuncio del tapering ma soprattutto riporterà le nuove preferenze sul sentiero dei tassi Fed.

EURL’euro si è stabilizzato in area 1,16 EUR/USD, in calo ieri e in risalita oggi, in linea ieri con il ri-allargamento dei differenziali di rendimento sia a breve che a lunga.
Il calo dei PMI dell’area questa mattina, più marcato nei servizi che nel manifatturiero, conferma anche qui la decelerazione della ripresa privando il cambio di spunti di forza propria.
A meno di significative sorprese/delusioni dai PMI USA di questo pomeriggio, l’euro dovrebbe tendenzialmente stabilizzarsi in area 1,16 EUR/USD (con upside, anche al di là della giornata odierna, limitato entro 1,17 EUR/USD).

GBPLa sterlina si è stabilizzata nel range 1,37-1,38 GBP/USD contro dollaro e in area 0,84 EUR/GBP contro euro, seguendo in parte i driver di dollaro e in parte le indicazioni dai dati domestici che restano miste.
Anche oggi infatti le vendite al dettaglio di settembre hanno deluso mentre i PMI di ottobre hanno sorpreso positivamente mostrando un aumento, sia nel manifatturiero che nei servizi, contro attese di calo.
L’incertezza sullo scenario di ripresa – comunque in rallentamento di recente – rappresenta uno dei principali fattori che potrebbero trattenere la BoE dall’anticipare (a novembre/dicembre) il primo rialzo dei tassi, ed è questo che sta frenando la sterlina sia contro dollaro, sia contro euro, rispetto al quale però si è stabilizzata in un range stretto in prossimità dei massimi dell’anno (aggiornati oggi a 0,8419 EUR/GBP), che sta testando per un’eventuale accelerazione rialzista, che sarebbe agevolata in caso di rialzo anticipato dei tassi.

JPYLo yen si mantiene in leggero recupero contro dollaro dai minimi di due giorni fa, riportandosi da 114 a 113 USD/JPY.
Anche contro euro è risalito ieri da 133 a 132 EUR/JPY, ma sta scendendo di nuovo oggi, seppure in range, seguendo i movimenti dell’EUR/USD.
La dinamica contro dollaro è sostanzialmente un ritracciamento dopo una marcata accelerazione ribassista che ha portato il cambio a raggiungere prima del previsto i target collocati in area 114 USD/JPY.
Un temporaneo ritracciamento è anche in linea con la fase di assestamento che sta attraversando il dollaro.
Tuttavia, in attesa di un’ulteriore salita dei rendimenti USA, soprattutto in vista del successivo avvio del ciclo di rialzi dei tassi Fed, lo yen dovrebbe tornare a scendere ancora.
Rivediamo pertanto al ribasso il profilo atteso dello yen a 113-114-115-116-117 USD/JPY sull’orizzonte a 1m-3m-6m-12m-24m dal precedente 110-112-113-114-115 USD/JPY.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Il focus di oggi sarà sulle indagini PMI di ottobre che dovrebbero riportare una correzione del morale diffusa a manifattura e servizi.
Prevediamo un calo dell’indice manifatturiero a 57,4 da 58,6; ci aspettiamo una flessione meno marcata per i servizi (a 55,9 da 56,4 di settembre).
L’indice composito dovrebbe quindi portarsi a 55,3 da 56,2 precedente, coerente con una moderata decelerazione della ripresa tra il 3° e il 4° trimestre.
La flessione del morale nel manifatturiero dovrebbe essere più ampia in Germania che in Francia.

STATI UNITI – Oggi vengono pubblicate le stime preliminari dei PMI Markit di ottobre, che dovrebbero confermare espansione dell’attività sia nel manifatturiero sia nei servizi, con le ormai consuete indicazioni di strozzature all’offerta, allungamento dei tempi di consegna e prezzi in rialzo.