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22 Novembre 2022 – nota economica giornaliera

COMMENTI:

ITALIA – Ieri sera il Consiglio dei Ministri ha approvato la manovra di bilancio per il 2023, che vale quasi 35 miliardi di euro.
Gran parte delle risorse (oltre 21 miliardi, finanziati in deficit) è dedicata agli interventi a sostegno di famiglie e imprese per contrastare l’aumento dell’inflazione: vengono in sostanza rinnovate fino al 31 marzo 2023 le misure esistenti, con un rafforzamento dei crediti di imposta alle imprese (che salgono dal 30% al 35% per bar, ristoranti ed esercizi commerciali, e dal 40% al 45% per le aziende energivore) e del bonus sociale bollette (con innalzamento della soglia Isee per godere dell’agevolazione da 12 a 15 mila euro); vengono inoltre stanziati 3,1 miliardi per il comparto sanità e per gli enti locali; viceversa, è quasi dimezzato, dal 1° dicembre, il taglio dell’accisa sui carburanti.
Tra gli altri interventi, ben 4,2 miliardi sono stanziati per la riduzione del cuneo fiscale (del 2-3%) per i lavoratori dipendenti con redditi bassi.
In materia fiscale, si estende la “flat tax” al 15% per autonomi e partite Iva con ricavi fino a 85 mila euro e si ampliano le misure per la detassazione ai premi dei dipendenti; per gli autonomi, è introdotta anche la “flat tax incrementale” al 15% con una franchigia del 5% e un tetto massimo di 40 mila euro; è prevista inoltre la rottamazione delle cartelle esattoriali di importo inferiore a 1.000 euro fino al 2015 e l’innalzamento da 1.000 a 5.000 euro del tetto all’uso del contante.
Sul fronte delle pensioni, oltre alla conferma di “opzione donna” (rimodulata) e dell’“Ape sociale”, è stata introdotta l’indicizzazione delle pensioni al 120% e (per il solo 2023) la cosiddetta “quota 103” che permette l’anticipo pensionistico con 41 anni di contributi e 62 anni di età (sono previsti bonus per chi decide di restare al lavoro); vengono inoltre aumentate a 600 euro le pensioni minime.
Tra le altre misure, la riduzione dal 10% al 5% dell’Iva su prodotti per l’infanzia e per l’igiene intima femminile, l’aumento dell’assegno unico per le famiglie, agevolazioni sulle assunzioni a tempo indeterminato per donne under 36 e per percettori di reddito di cittadinanza, la proroga delle agevolazioni per l’acquisto della prima casa per i giovani.
Il “Reddito di Cittadinanza” è ridotto a 8 mensilità (dalle attuali 18 rinnovabili) per le persone abili al lavoro tra 18 e 59 anni, sotto la condizione della partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale di almeno 6 mesi, e sarà abrogato dal 1° gennaio 2024 (sostituito da una nuova riforma).
Tra le coperture è prevista anche la “razionalizzazione” dei bonus edilizi e delle tax expenditure, un aumento delle tasse sulle sigarette e una “tassa bitcoin” sulle plusvalenze da cripto-attività.
Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni presenterà la manovra in conferenza-stampa alle 10 di oggi.

BCE – Ieri, Philip Lane della BCE ha commentato che uno dei motivi per attuare rialzi molto ampi dei tassi (la distanza dal livello necessario) non è più presente.
D’altra parte, la fase di rialzi non si concluderà a dicembre, ed è troppo presto anche per ipotizzare una pausa a inizio 2023.
Riguardo al QT, secondo Lane a dicembre i progressi sul fronte dei tassi saranno già abbastanza avanzati per programmare la riduzione dell’APP.
In dicembre bisogna attendersi un piano generale, che poi sarà declinato in un piano operativo nei mesi seguenti, probabilmente di natura meccanica e non dipendente dai dati.
Lo scopo è “rovesciare la compressione dei premi a termine prodotta dal QE”, ma in modo ordinato.
Centeno (Portogallo) ritiene che ci siano le condizioni per rialzi dei tassi inferiori a 75pb a dicembre, mentre Holzmann (Austria) è stato di avviso opposto.

STATI UNITI – Anche oggi non ci sono dati in uscita.
Ieri, Daly (San Francisco Fed), ha sottolineato che la politica monetaria deve essere “risoluta (nel raggiungere gli obiettivi) e attenta (al modo in cui lo fa)”.
Secondo Daly i tassi ora sono “modestamente restrittivi” e c’è ancora lavoro da fare per portarli su un livello “sufficientemente restrittivo”.
Daly non ha dato indicazioni riguardo al punto di arrivo ora in discussione, ma pochi giorni fa aveva affermato che i tassi dovrebbero essere portati fra il 4,75 % e il 5,25% (dal 4% attuale).
A suo avviso, va però ricordato che la restrizione monetaria agisce con ritardo e va valutata in modo ampio: il “proxy rate” stimato dalla Fed mostra che la restrizione effettiva corrente equivale a tassi sui Fed Funds vicini al 6%.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha aperto la settimana in ampio rialzo ieri sulla maggior risk aversion generata dal peggioramento del quadro pandemico in Cina, ma sta ritracciando stamani, in assenza di novità di rilievo che favoriscano un’ulteriore salita.
Senza dati in uscita e con discorsi Fed che non modificheranno lo scenario sui tassi, il biglietto verde dovrebbe tendenzialmente stabilizzarsi, presumibilmente al di sotto dei massimi di ieri, a meno di un nuovo aumento della risk aversion.

EURL’euro ha aperto la settimana in calo ieri da 1,03 a 1,02 EUR/USD principalmente di riflesso al recupero del dollaro, ma indebolito anche dal ri-allargamento dei differenziali di rendimento.
La prospettiva di recessione imminente nell’area contribuisce a frenare l’upside pur in presenza della prosecuzione dei rialzi dei tassi BCE.
Oggi l’euro è in lieve recupero, ma il potenziale rialzista appare limitato. Il dato di fiducia dei consumatori dovrebbe confermare il quadro di debolezza, pur mostrando probabilmente un leggero recupero dopo l’ampio calo precedente.

JPYAnche lo yen ha aperto in calo contro dollaro ieri da 140 a 142 USD/JPY complice anche la salita, seppur modesta, dei rendimenti a lunga USA.
Oggi sta recuperando di riflesso al ritracciamento del biglietto verde, ma finché non si consolida lo scenario di revisione al rialzo del punto di arrivo del ciclo di rialzi Fed resta esposto a rinnovata, seppur limitata, debolezza.
Analoga la dinamica contro euro tra ieri e oggi.

GBPAnche la sterlina ha aperto in calo ieri contro dollaro da 1,1901 a 1,1776 GBP/USD e sta recuperando oggi principalmente di riflesso all’arretramento del biglietto verde.
Contro euro invece è in rafforzamento da ieri, seppure modesto, in area 0,86 EUR/GBP, favorita dal differenziale tassi.
Il nuovo calo atteso domani dai PMI dovrebbe però tornare a indebolirla, soprattutto contro dollaro.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Questo pomeriggio in Eurozona dopo aver toccato un minimo storico ad agosto, l’indice di fiducia dei consumatori della Commissione Europea potrebbe essere salito leggermente anche a novembre, grazie soprattutto alla correzione dei prezzi energetici.
Le pressioni inflattive rimangono comunque severe, e peseranno a lungo sul potere d’acquisto delle famiglie.
L’indice dovrebbe restare su livelli ancora coerenti con una contrazione dei consumi a fine 2022, stimiamo a -26,8 da -27,6 di ottobre.