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22 Agosto 2023 – nota economica giornaliera

AREA EURO – Gli indicatori diffusi nell’Eurozona la settimana scorsa non hanno apportato particolari novità allo scenario, evidenziando una lieve ripresa dell’indice ZEW tedesco (a -12,3 ad agosto, da -14,7 a luglio) e, per quanto riguarda i dati reali per l’intera area euro, una crescita della produzione industriale a giugno (+0,5% m/m, dopo la stagnazione di maggio) a fronte di un calo dell’output nelle costruzioni (-1% m/m da +0,3% precedente).
Nel 2° trimestre, il PIL è stato confermato in crescita di tre decimi su base congiunturale, e l’occupazione, pur rallentando rispetto ai tre mesi precedenti, ha mostrato una tenuta (0,2% t/t, 1,5% a/a).
– Infine, l’inflazione di luglio è stata confermata in calo di due decimi sia sull’indice headline (a 5,3% a/a) che sull’indicatore al netto di energia e alimentari freschi (a 6,6% a/a), ma è rimasta invariata (a 5,5%) al netto di alimentari, energia, alcool e tabacco; l’energia è calata in territorio ancor più negativo, a -6,1%, e sono rallentati sia gli alimentari che i beni industriali non energetici; viceversa, i servizi hanno mostrato una accelerazione (per il secondo mese consecutivo), toccando un nuovo massimo a 5,6% a/a da 5,4% precedente.
Tali dati ad oggi non ci sembrano sufficienti a indurre la BCE ad una pausa nel ciclo di rialzo dei tassi nella riunione del 14 settembre prossimo (i mercati scontato una nuova stretta da 25pb con una probabilità del 68%).

GERMANIA – Ieri i prezzi alla produzione sono calati più del previsto a luglio, di -1,1% m/m (da -0,3% a giugno), per una variazione annua a -6% da 0,1% precedente (ai minimi da ottobre 2009); al netto dell’energia (-19,3% a/a, con l’energia elettrica a -30% a/a), il PPI risulta in crescita del 2% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

STATI UNITI
– I dati diffusi negli la settimana scorsa hanno mostrato una crescita superiore alle attese delle vendite al dettaglio a luglio, e, nello stesso mese, un rimbalzo di produzione industriale e grado di utilizzo degli impianti dopo il calo di giugno.
– Le indagini regionali di agosto sono state contrastanti, con un ampio calo per l’Empire Manufacturing (-19 da +1,1 a luglio) ma viceversa un recupero per il Philly Fed (+12 da -13,5 precedente, ai massimi da aprile dello scorso anno).
– Sul fronte del mercato immobiliare le notizie non sono confortanti: le aperture di nuovi cantieri hanno mostrato un rimbalzo solo parziale a luglio (+3,9% m/m) dopo l’ampia flessione di giugno (-11,7% m/m), e l’indicatore NAHB sulla fiducia dei costruttori è calato a sorpresa a 50 ad agosto da 56 a luglio.

 

COMMENTI:     

STATI UNITI – Dalla Fed, da monitorare gli interventi di Barkin (Fed di Richmond), Goolsbee (Fed di Chicago) e Bowman (Board Fed).
Nelle minute della riunione del 25-26 luglio diffuse la settimana scorsa, i membri del FOMC hanno riconosciuto i primi “timidi segnalidi un possibile calo delle pressioni inflazionistiche, ma hanno ribadito che le decisioni future della banca centrale saranno interamente dipendenti dai dati in uscita nelle prossime settimane, che i membri del FOMC si aspettano possano chiarire in che misura stia continuando il processo di riequilibrio tra domanda e offerta, e di conseguenza di disinflazione.
Anche se “la maggior parte dei partecipanti ha continuato a vedere significativi rischi al rialzo per l’inflazione”, un certo numero di membri del FOMC riteneva a luglio che, con l’orientamento della politica monetaria in territorio restrittivo, fosse importante che le decisioni della banca centrale bilanciassero il rischio di una stretta eccessiva rispetto al costo di un irrigidimento insufficiente.
Dalla riunione del FOMC di luglio ad oggi, i dati sull’attività economica sono stati più forti del previso (d’altronde già le minute riconoscono che “l’economia ha mostrato un notevole slancio”), ma al contempo vi è stata anche maggiore evidenza di rallentamento della dinamica occupazionale e delle pressioni inflazionistiche.
Continuiamo a ritenere che un nuovo rialzo dei tassi nella riunione del prossimo 20 settembre abbia una probabilità inferiore al 50% (anche se verosimilmente superiore a quella che gli attribuiscono oggi i mercati, pari a poco più del 15%).

 

PREVISIONI:

STATI UNITI – Oggi le vendite di case esistenti a luglio sono previste in lieve calo per il secondo mese consecutivo a 4,15 mln, da 4,16 mln di giugno, in linea con la persistente scarsità di unità immobiliari e scorte di case invendute presenti sul mercato.