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22 Agosto 2019 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI – Commenti e indicazioni:

USD – Il dollaro si è moderatamente ripreso, in parte aiutato anche dai verbali del FOMC. Da questi infatti è emerso che, pur essendosi discusso di un taglio più ampio a fine luglio, l’idea condivisa era quella di non voler trasmettere l’impressione di aver avviato un ciclo di tagli dei tassi.
Il messaggio è quindi in linea con quello già veicolato dal comunicato: l’entità dello stimolo appropriato in questa fase – dove il rallentamento globale e le tensioni commerciali con la Cina pongono rischi verso il basso sulla crescita USA – dovrebbe essere contenuta, poiché il quadro
complessivo dell’economia statunitense è positivo. In attesa del Simposio dei banchieri centrali a Jackson Hole che si aprirà domani il biglietto verde dovrebbe tendenzialmente consolidare. Oggi nel frattempo si muoverà anche in base agli sviluppi nell’area euro, di riflesso alle reazioni della
moneta unica.

EUR – L’euro si è leggermente indebolito sui verbali del FOMC mantenendosi comunque nel range stretto degli ultimi giorni. Oggi si avrà un test ulteriore con i PMI dell’area, attesi in lieve calo, e con la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione BCE (25 luglio). I verbali dovrebbero riflettere il messaggio già emerso dal comunicato, che aveva aperto alla possibilità di tornare a tagliare i tassi entro i prossimi mesi (una limatura potrebbe arrivare già alla riunione del 12 settembre). In tal caso la reazione dell’euro potrebbe essere moderatamente positiva, compensando così l’eventuale calo sulla pubblicazione dei PMI. Complessivamente però l’ampiezza dei movimenti potrebbe rimanere contenuta in attesa di indicazioni più aggiornate da Draghi, in occasione del Simposio di Jackson Hole (22-24 agosto). Sul fronte della politica italiana oggi si entra nel vivo delle consultazioni per la formazione di un nuovo governo con l’incontro tra il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e i rappresentanti di PD, Lega e Movimento 5 Stelle: l’incertezza politica potrebbe contribuire a tenere sotto pressione l’euro.

GBP – La sterlina è tornata a indebolirsi (restando comunque in area 1,21 GBP/USD contro dollaro
e 0,91 EUR/GBP contro euro) a causa del nuovo stallo sul fronte Brexit. Dall’incontro ieri del premier britannico Boris Johnson con la Cancelliera tedesca Angela Merkel non sono infatti emersi spiragli concreti e non dissimile dovrebbe essere oggi l’esito dell’incontro con il Presidente francese Emmanuel Macron. In assenza di novità positive la sterlina resta esposta a ulteriore debolezza. Sul fronte dati oggi viene pubblicata l’indagine CBI sul settore distributivo. Le attese sono per un miglioramento, ma questo potrebbe non avere ripercussioni significative sul cambio (come è stato martedì per l’indagine CBI sul settore industriale) fintantoché gli sviluppi sul fronte Brexit restano in primo piano.

JPY – Anche lo yen ha reagito al ribasso sui verbali del FOMC mantenendosi comunque in area 106 USD/JPY. Contro euro è sceso invece fino a 118,32 EUR/JPY. In entrambi i casi è poi risalito questa notte sui mercati asiatici, ma i movimenti sono contenuti. L’appuntamento importante ora sarà con il Simposio di Jackson Hole: nell’attesa potrebbe trovarsi ancora sulla difensiva.