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21 Settembre 2021 – nota economica giornaliera

STATI UNITI – Ieri, l’indice di fiducia dell’associazione dei costruttori di case NAHB rilevato a settembre ha segnato un modesto rialzo a 76 da 75 di agosto, con indicazioni di moderato miglioramento delle vendite e delle aspettative.

 

COMMENTI:

BCE – Ieri Isabel Schnabel, membro del comitato esecutivo BCE, ha dichiarato che la normalizzazione delle condizioni economiche e il miglioramento delle prospettive di inflazione cambieranno il ruolo degli acquisti di attività finanziarie.
Secondo Schnabel, il canale del ribilanciamento di portafoglio, cruciale durante la fase di emergenza, lascerà il posto al canale “segnaletico”: gli acquisti “rafforzeranno l’indirizzo sui tassi e ridurranno l’incertezza sull’orientamento futuro della politica monetaria”.
Nel futuro, sarà meno importante quanto viene acquistato ogni mese, mentre conterà quando gli acquisti saranno conclusi.

STATI UNITIPfizer ha annunciato che il proprio vaccino è sicuro anche per i bambini di età compresa fra 5 e 11 anni.
È probabile che entro novembre la Food and Drug Administration possa dare la propria valutazione riguardo all’estensione dell’utilizzo del vaccino anche a questa classe di età, con ricadute positive per il controllo della pandemia nella popolazione scolastica.

OECD-OCSE – Verrà pubblicato oggi l’Interim Economic Outlook dell’OCSE, che aggiornerà le stime di crescita per le maggiori economie mondiali.
Per l’Italia l’istituto dovrebbe confermare le proiezioni di crescita di 5,9% quest’anno e 4,1% l’anno prossimo, diffuse lo scorso 6 settembre in occasione del rapporto “Economic Surveys” dedicato al nostro Paese.

CINA – La crisi di Evergrande in Cina continua ad alimentare un clima globale di avversione al rischio. Tuttavia, il rischio di effetti sistemici appare contenuto da 3 fattori: la frammentazione del mercato immobiliare cinese (Evergrande ha una quota di mercato del 3% circa, e vale soltanto l’1% dell’esposizione totale del mercato bancario domestico), il valore degli asset reali in caso di liquidazione e, soprattutto, l’elevato livello di controllo statale sul sistema economico finanziario cinese, che favorisce soluzioni coordinate.

AUSTRALIA – Ieri dalle banche centrali australiana e neozelandese sono arrivate indicazioni “dovish: dalle minute dell’ultima riunione della RBA è emerso che la banca centrale teme che il diffondersi della variante Delta possa rallentare la ripresa economica una volta che le misure di lockdown verranno allentate.

NUOVA ZELANDA – La RBNZ, attraverso le dichiarazioni del vice presidente Christian Hawkesby, ha smorzato le attese di un consistente rialzo dei tassi di interesse al prossimo meeting del 6 ottobre, segnalando che l’istituto potrebbe adottare un approccio più cauto (tassi invariati o un incremento di 25 punti-base).

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha aperto la settimana in ampio rialzo ieri, rivedendo massimi abbandonati circa un mese fa, prossimi ai massimi dell’anno, ma ha poi parzialmente ripiegato in chiusura di sessione, scendendo ancora leggermente anche questa notte.
L’arretramento ha natura tecnica dopo l’ampia salita e lascia comunque il biglietto verde su livelli elevati.
I dati USA di oggi non dovrebbero avere un impatto di rilievo, mentre più significativa potrebbe essere l’evoluzione della risk aversion sui mercati internazionali in relazione alla vicenda Evergrande.
L’attesa è comunque per il FOMC di domani sera, che farebbe rafforzare il dollaro soprattutto se, oltre a veicolare il messaggio che il tapering è oramai prossimo, dovesse mostrare un crescente favore per un profilo di rialzi dei tassi più deciso rispetto alla riunione precedente.

EURL’euro ha aperto la settimana in calo ieri a 1,1698 EUR/USD, vicino ai minimi del mese scorso (che sono anche i minimi dell’anno) a 1,1662 EUR/USD.
In attesa del FOMC di domani la moneta unica continua a riflettere perlopiù le dinamiche di dollaro, suscettibile di indebolirsi ulteriormente in caso di indicazioni hawkish dalla Fed.

GBPLa sterlina ha aperto la settimana in calo contro dollaro ieri da 1,37 a 1,36 GBP/USD, più dell’euro, rispetto al quale si è infatti indebolita, pur restando in area 0,85 EUR/GBP, penalizzata anche dall’aumento della risk aversion.
La sterlina reagirà sia al FOMC di domani, sia giovedì all’esito della riunione BoE, molto attesa alla luce delle indicazioni contrastanti emerse di recente dall’economia domestica (rallentamento della ripresa ma rapido aumento dell’inflazione).

JPYLo yen invece ha aperto la settimana al rialzo ieri sia contro dollaro da 110 a 109 USD/JPY sia contro euro da 129 a 128 EUR/JPY, favorito dall’aumento della risk aversion.
Oggi sta ripiegando, ma rimane in range.
L’attesa è per il FOMC, che potrebbe avviare un indebolimento più durevole dello yen se il messaggio sarà hawkish, soprattutto a fronte del mantenimento protratto di politiche espansive da parte della BoJ al termine della riunione di questa notte.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Nell’area euro, non sono attesi oggi indicatori macroeconomici di rilievo.

STATI UNITI – Saranno pubblicati oggi i dati dei nuovi cantieri residenziali di agosto, previsti in rialzo a 1,56 da 1,534 mln di luglio, alla luce delle informazioni sugli occupati nell’edilizia residenziale circa stabili il mese scorso.
Le licenze dovrebbero essere poco variate a 1,6 da 1,635 mln.
In autunno, in seguito all’uragano Ida, ci sarà un rimbalzo di attività nel settore edilizio dovuto alla ricostruzione nelle aree più colpite.