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21 Marzo 2024 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha corretto sull’esito del FOMC di ieri sera anche se sta già in parte recuperando stamani. Come atteso la Fed ha lasciato i tassi invariati, ma ciò che conta è che ha mantenuto invariate anche le attese di 75 pb di tagli quest’anno (è su questo che il dollaro è sceso, in quanto si stava formando l’ipotesi che potesse ridurle a 50 pb), riducendo da 100 pb a 75 pb l’entità di quelli attesi per l’anno prossimo, rivedendo al rialzo le previsioni di crescita e ritoccando al rialzo, ma solo su uno dei tre anni dell’orizzonte previsivo, quelle di inflazione.
Il messaggio veicolato dalla Fed è che non intende precipitare l’avvio del ciclo di tagli perché non ha ancora evidenza sufficiente che l’inflazione abbia intrapreso stabilmente un sentiero di discesa convincente.
Se pertanto nel breve qualche dato (inflazione e mercato del lavoro) dovesse sorprendere verso l’alto, il rischio è che la Fed rinvii il timing dell’inversione di policy e/o si limiti a tagliare di 50 pb quest’anno invece di 75 pb.
Questo, nel breve, favorirebbe il dollaro, lasciandolo esposto a un calo successivo quando invece partirà effettivamente il ciclo di tagli.

EURL’euro si è rafforzato ieri da 1,08 a 1,09 EUR/USD ma ha aperto di nuovo in calo oggi in entrambi i casi di riflesso alla reazione post-FOMC del dollaro.
Sta cercando di recuperare leggermente dopo i PMI dell’area pubblicati poco fa che sono risultati migliori delle attese per servizi e a livello composito, ma hanno deluso per il manifatturiero.
Lo scenario di stagnazione dell’area con il permanere di alcuni rischi verso l’alto sui dati USA comprime l’upside dell’euro, che nel breve potrebbe mantenersi in range privilegiando una dinamica laterale in attesa di elementi chiarificatori sul timing effettivo dell’inversione di policy di BCE e Fed.

GBPLa sterlina si è rafforzata sull’esito del FOMC di riflesso al calo del dollaro portandosi da minimi in area 1,26 a massimi in area 1,28 GBP/USD.
Dall’economia britannica i PMI di questa mattina hanno fornito segnali di tipo misto, migliori del previsto per il manifatturiero leggermente più bassi delle attese per servizi e a livello composito.
Cruciale sarà però più tardi, oggi, la riunione BoE dove ci aspettiamo tassi invariati, ma ciò che conterà sarà la comunicazione sulle intenzioni di policy.
È possibile che all’interno della BoE permanga una spaccatura tra chi ancora vorrebbe un rialzo dei tassi e chi già un taglio.
Se la lettura complessiva dovesse aprire alla possibilità che la svolta di policy venga anticipata (al momento il timing atteso del primo taglio è agosto) la sterlina si indebolirebbe sia contro dollaro sia contro euro.
Contro euro la sterlina è ancora stabile in un range stretto in area 0,85 EUR/GBP.

JPY – Lo yen si è indebolito ieri ulteriormente contro dollaro da 150 a 151 USD/JPY a un soffio dai minimi di novembre ancora come effetto di coda dell’esito della riunione BoJ, ma ha recuperato a livello intraday sull’esito del FOMC di ieri sera di riflesso al calo del dollaro.
Dalla BoJ il governatore Ueda ha dichiarato oggi che la normalizzazione monetaria proseguirà, lentamente ma con continuità, il che sta favorendo un parziale tentativo di recupero dello yen stamani.
Tale posizione della BoJ potrebbe non bastare nel breve a impedire che lo yen resti sulla difensiva, ma successivamente dovrebbe agevolarne un graduale recupero.