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21 Giugno 2022 – nota economica giornaliera

AREA EURO – Ieri la produzione nelle costruzioni è calata di -1,1% m/m ad aprile da un precedente +0,1% m/m (è la prima flessione dopo tre rialzi consecutivi): dopo due trimestri di solida espansione l’attività dovrebbe rallentare durante la primavera, ma il quadro per il settore dovrebbe rimanere complessivamente favorevole.

 

COMMENTI:

BCEPhilip Lane (BCE) ha escluso che la decisione di alzare i tassi di 25 punti base il 21 luglio possa essere rivista in tale occasione, mentre la dimensione del rialzo di settembre deve essere ancora decisa.
Allo stesso tempo, ha difeso l’opportunità di accelerare la normalizzazione in quanto c’è il rischio che nell’eurozona si radichi una “psicologia inflazionistica” e gli effetti dei rincari energetici sui prezzi di altri beni e servizi si estenderanno fino al 2024.
Villeroy de Galhau (Banque de France) ha parlato invece del meccanismo contro la frammentazione, avvisando che nulla impone di tenere i titoli acquistati fino a scadenza, e che gli effetti sulla liquidità saranno sterilizzati; d’altra parte, lo strumento deve essere credibile e robusto, perché così può funzionare anche come strumento di prevenzione.
Nel discorso della presidente Lagarde al Parlamento Europeo, lo spunto più interessante è stato costituito dal cenno al rischio di una violenta correzione di prezzi finanziari e immobiliari.

STATI UNITI – Ieri, Bullard (St Louis Fed) ha detto che il mercato del lavoro rimane robusto e l’attività è prevista in espansione nel 2022, mentre l’inflazione è sui livelli degli anni ’70.
Bullard non ha dato indicazioni sui rialzi per le prossime riunioni ma ha detto che la Fed deve soddisfare la guidance che ha spinto verso l’alto le aspettative dei mercati.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha aperto la settimana stabile sui livelli di venerdì, ma i volumi erano ridotti ieri per chiusura dei mercati USA, quindi il vero test per il biglietto verde sarà a partire da oggi.
Dinamica dei rendimenti ed evoluzione della risk aversion saranno i driver: nel breve l’accelerazione della restrizione Fed può favorire ancora il dollaro, ma l’upside dovrebbe iniziare a essere decrescente.

EUR – L’euro ha aperto la settimana in range sui livelli di venerdì tra 1,04 e 1,05 EUR/USD.
Dalla BCE Lagarde ha ribadito che i tassi a luglio saliranno di 25 pb mentre a settembre il rialzo potrebbe essere più ampio se non dovessero esserci miglioramenti sul fronte della dinamica inflazionistica, sottolineando anche la centralità del piano anti-frammentazione in preparazione.
La svolta BCE dovrebbe preludere a una svolta rialzista – graduale e moderata – del cambio, ma nel breve i rischi sono ancora verso il basso.

GBP – La sterlina ha aperto la settimana sui livelli di venerdì contro dollaro ma dando segnali di voler risalire da 1,21 a 1,22 GBP/USD sulla prospettiva che la BoE è pronta ad alzare di più i tassi se necessario.
Importanti saranno domani i dati di inflazione, attesa in salita.
Dalla BoE Mann ha confermato la necessità di procedere con rialzi dei tassi più ampi per contrastare i rischi sull’inflazione derivanti da un deprezzamento del cambio, mentre Pill ha avvertito contro il rischio che troppi rialzi portino a un indebolimento indesiderato della crescita.
In programma oggi un discorso di Tenreyro.
La sterlina sta tentando di risalire anche contro euro da 0,86 a 0,85 EUR/GBP.

JPY – Lo yen ha aperto la settimana sui minimi recenti contro dollaro a 134-135 USD/JPY.
Spazio per ulteriore indebolimento se i rendimenti a lunga USA saliranno ancora.
Contro euro lo yen si è indebolito da 141 a 142 EUR/JPY ed anche qui vi è spazio per ulteriore debolezza.
Dopo Kuroda ieri, oggi anche il ministro delle finanze Suzuki ha espresso preoccupazione per il recente deprezzamento del cambio aggiungendo che si risponderà in modo appropriato se necessario.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Oggi nell’eurozona non sono in agenda dati congiunturali rilevanti.
In Italia, sono in calendario le comunicazioni di Mario Draghi al Parlamento in vista del Consiglio europeo di giovedì e venerdì.

STATI UNITI – L’unico dato oggi in agenda è quello sulle vendite di case esistenti: le vendite sono in calo da febbraio, e si attende una nuova flessione anche nei dati relativi al mese di maggio.
L’agenda prevede anche interventi di Mester e Barkin della Fed.