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20 Ottobre 2021 – nota economica giornaliera

GERMANIA
– Questa mattina in il PPI relativo al mese di settembre ha registrato un’accelerazione a 14,2% a/a (+2,3% m/m), toccando il massimo dall’ottobre 1974 (in piena crisi petrolifera).
– La produzione nelle costruzioni è calata di -1,3% m/m ad agosto dopo il marginale incremento di +0,1% m/m registrato a luglio(-1,6% a/a da+3,5% a/a precedente).
Le indagini congiunturali puntano verso un rimbalzo dell’attività a settembre ma il settore dovrebbe comunque chiudere il 3° trimestre in contrazione rispetto ai tre mesi precedenti.

STATI UNITI – I cantieri residenziali di settembre hanno sorpreso verso il basso, con una correzione di 1,6% m/m a 1,555 mln, da 1,58 mln di agosto.
Anche le licenze hanno corretto, in misura ampia, calando di -7,7% m/m a 1,589 mln.
La flessione di cantieri e licenze è dovuta al segmento volatile delle unità multifamiliari, mentre per il comparto unifamiliare i dati sono in calo marginale.
Il trend nelle costruzioni residenziali è in via di normalizzazione dopo il boom del 2020.

 

COMMENTI:

ITALIA – Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri il Documento Programmatico di Bilancio che illustra la manovra espansiva da 23 miliardi prevista per il 2022.
Di questi, 7 miliardi (che si aggiungono ai 2 già presenti nei tendenziali) sono dedicati a un primo intervento di riduzione degli oneri fiscali (taglio del cuneo fiscale, rinvio al 2023 di plastic tax e sugar tax, taglio Iva su assorbenti, risorse per contenere gli oneri energetici); 4 miliardi vengono stanziati per investimenti privati e imprese (proroga “Transizione 4.0” e incentivi per investimenti immobiliari privati, rifinanziamento Fondo di Garanzia Pmi, “Nuova Sabatini” e misure per l’internazionalizzazione delle imprese); altri 4 miliardi puntano al rafforzamento del sistema sanitario (2 mld l’anno fino al 2024 per il Fondo Sanitario Nazionale, nuove risorse per farmaci innovativi e vaccini); 3 miliardi sono destinati alla riforma degli ammortizzatori sociali; 1 miliardo al rifinanziamento del Reddito di cittadinanza; 1 mld agli interventi in materia pensionistica (per “gestire” l’uscita da Quota 100, anche se su questo tema sembrano permanere divisioni all’interno della maggioranza); 1 mld alla Naspi.
Sono inoltre previsti stanziamenti aggiuntivi per gli investimenti pubblici e interventi per scuola, ricerca e università ed enti locali.

BCEContinua il flusso di dichiarazioni orientato a smorzare le premature aspettative di rialzo dei tassi emerse in ottobre.
Philip Lane, membro del comitato esecutivo, ha dichiarato ieri pomeriggio che le aspettative del mercato non sono coerenti con l’indirizzo sui tassi ufficiali dato dalla BCE.
Anche secondo Villeroy de Galhau (Banque de France) non c’è ragione per cui la BCE dovrebbe alzare i tassi il prossimo anno, e l’inflazione tornerà sotto il 2% nel 2022.
Rehn (Finlandia) e Vasle (Slovenia) hanno sottolineato i rischi connessi alla persistenza dell’attuale “gobba” di inflazione, anche se Rehn ha giudicato le argomentazioni a favore dell’interpretazione transitoria come “piuttosto convincenti”.
Vasle si è detto disponibile a discutere di una maggiore, limitata, flessibilità dell’APP e (come Visco) si attende che vengano innalzati i limiti sugli acquisti di debito sovranazionale.
L’agenda odierna prevede interventi pubblici di Holzmann (OeNB), Elderson (BCE) e di nuovo Villeroy de Galhau.

STATI UNITI – I discorsi dalla Fed di oggi dovrebbero essere in linea con le attese per l’annuncio del tapering a novembre e con diffuse preoccupazioni per le pressioni verso l’alto sui prezzi.
Ieri, Waller del Board Fed ha detto che i prossimi mesi saranno critici per valutare se i dati recenti di inflazione elevata sono effettivamente transitori.
Secondo Waller, se la dinamica dei prezzi resterà elevata nel resto dell’anno, nel 2022 potrebbe essere opportuno non limitarsi al tapering, che probabilmente inizierà a novembre.
Waller ha anche affermato che, in caso di persistenza di tassi di inflazione sostenuti, la Fed potrebbe decidere di anticipare la svolta dei tassi.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro è sceso ieri ed è in calo anche oggi penalizzato da un leggero arretramento dei rendimenti USA a breve e delle attese di rialzo dei tassi Fed e da mercati risk-on (con borse in salita e parallelamente i rendimenti a lunga USA).
Anche i dati USA di ieri sul settore immobiliare hanno deluso.
Nel breve la tendenza al ritracciamento nel dollaro potrebbe permanere, a meno di sorprese positive dai dati USA che consolidino attese di un rialzo anticipato dei tassi Fed.

EURL’euro ha consolidato e sta ampliando il rialzo oggi in area 1,16 EUR/USD, aiutato anche da un seppur leggero ulteriore restringimento dei differenziali di rendimento a breve (a sfavore del dollaro).
Temporaneamente, finché non riprendono a salire i rendimenti USA, l’euro potrebbe mantenersi supportato, con upside però limitato tendenzialmente entro l’area 1,17 EUR/USD.

GBPLa sterlina si è rafforzata sia contro dollaro da 1,37 a 1,38 GBP/USD sia contro euro, restando però in area 0,84 EUR/GBP, favorita sia dal generalizzato ritracciamento del dollaro sia dal consolidarsi di attese di un primo rialzo dei tassi anticipato da parte della BoE.
Il rafforzamento potrà proseguire stamani se i dati confermeranno le attese di un’inflazione ancora molto elevata, il che rafforzerebbe l’ipotesi dell’opportunità di alzare i tassi a breve, e potrà poi continuare se i dati di venerdì (vendite al dettaglio e PMI) non deluderanno.

JPYLo yen apre oggi in ulteriore calo aggiornando i minimi contro dollaro in area 114 USD/JPY e indebolendosi contro euro da 132 a 133 EUR/JPY, penalizzato dal calo della risk aversion e dalla salita dei rendimenti a lunga USA.
Il calo potrà proseguire se i rendimenti USA saliranno ancora.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Oggi l’unico dato in agenda è la stima finale del CPI, che dovrebbe confermare la variazione di 1,9% a/a per il core e di 3,4% per l’indice headline, in linea con la stima preliminare.

STATI UNITI – Oggi non ci sono dati di rilievo in uscita. Il focus sarà sul Beige Book, pubblicato dalla Fed in preparazione per la riunione del FOMC di novembre, e sui discorsi di diversi partecipanti al Comitato.
Il Beige Book dovrebbe confermare i significativi colli di bottiglia e i persistenti rialzi dei prezzi che frenano l’attività delle imprese nel manifatturiero, oltre alla scarsità di manodopera disponibile, particolarmente problematica per i servizi.