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20 Novembre 2020 – nota economica giornaliera

ITALIA – La produzione nelle costruzioni è risultata in calo a settembre, per la prima volta dopo 4 mesi di recupero: l’output è diminuito di -8,1% m/m, dopo il +12,6% di agosto.
La produzione resta comunque al di sopra dei livelli di un anno prima (+5,1%, pur in rallentamento da +13,4% precedente).
Nel terzo trimestre, la produzione ha messo a segno un recupero di oltre il 50% rispetto ai livelli medi del trimestre precedente, quando il settore aveva sofferto per la prolungata chiusura dimolte attività a causa dei provvedimenti legati all’emergenza sanitaria.
Le nuove restrizioni adottate dal governo a partire da ottobre peseranno meno sulle costruzioni rispetto sia ai servizi che all’industria.
Tuttavia, è possibile una correzione moderata anche nel settore, visto il graduale svanire dell’effetto di rimbalzo successivo al primo lockdown.

AREA EURO – La produzione nelle costruzioni è calata del -2,9% m/m in settembre, restando più bassa dei livelli di un anno prima (-2,5% a/a).
La flessione dell’attività edile è stata più ampia nella costruzione di edifici (-3,2% m/m e -3,0% a/a) che nel campo dell’ingegneria civile (-0,4% m/m, +0,2% a/a).
Il clima di fiducia nel settore, sebbene in ripresa, rimane sotto i livelli pre-crisi in tutti i maggiori Paesi dell’area euro.

STATI UNITI – Le richieste di nuovi sussidi di disoccupazione nella settimana conclusa il 14 novembre aumentano a 742 mila da 711 mila della settimana precedente(+31 mila).
In termini non destagionalizzati, le richieste sono in rialzo di 18.344, a 743.460, che si aggiungono ai 320.237 nuovi sussidi erogati con il programma federale di Pandemic Unemployment Assistance.
I sussidi esistenti nella settimana conclusa il 7 novembre calano a 6,372 mln da 6,801 mln della settimana precedente (-429 mila).
I dati non destagionalizzati mostrano un calo di 419.670 sussidi esistenti, a 6,081 mln.
Nell’ultima settimana di ottobre, i sussidi esistenti (non destagionalizzati) erogati con tutti i programmi, sia federali sia statali, erano pari a 20,319 mln, in calo da 21,160 mln della settimana precedente.
Il rialzo delle nuove richieste di sussidi andrà monitorato nelle prossime settimane, come possibile segnale di tensione sul mercato del lavoro in seguito alle nuove restrizioni adottate in molti stati con effetti prevalentemente sulla ristorazione. Tuttavia, è importante sottolineare il continuo calo dei sussidi esistenti.
Depurando i numeri dall’effetto del passaggio ai programmi federali dei disoccupati che hanno esaurito le settimane disponibili con i programmi statali, i sussidi restano in calo costante: nelle ultime due settimane di ottobre, i sussidi totali sono in flessione di 596 mila, segno che il mercato del lavoro continua a migliorare.
– L’indice della Philadelphia Fed a novembre (dati raccolti fra il 9 e il 16 novembre) corregge a 26,3 da 32,3 di ottobre, restando in territorio espansivo per il sesto mese consecutivo.
I nuovi ordini e le consegne sono in flessione, ma rimangono coerenti con espansione dell’attività: nuovi ordini a 37,9 (-5 punti), consegne a 24,9 (-22 punti).
L’indice occupazione è in rialzo a 27,2 (+15 punti), mentre la settimana lavorativa è pressoché stabile, a 25,7.
Gli indici di prezzi pagati e ricevuti sono in rialzo, a 38,9 e 25,4, rispettivamente; l’indice di attività a 6 mesi è in calo a 44,3 (-18 punti), ma rimane su livelli storicamente elevati.
L’indagine è generalmente positiva per le prospettive del manifatturiero nei prossimi trimestri.
– Le vendite di case esistenti sorprendono verso l’alto a ottobre, salendo a 6,85 mln (4,3% m/m, 26,6% a/a) da 6,54 mln di settembre e segnando il quinto rialzo consecutivo.
Le scorte continuano a calare: a ottobre le case invendute, a 1,42 mln, erano pari a 2,5 mesi di vendite, sui minimi storici per la serie.
Il prezzo mediano, a 313 mila USD, è in rialzo di 15,5% a/a.
Il mercato immobiliare residenziale è in fase di boom, vincolato da limiti di offerta, nonostante la fase recessiva e il tasso di disoccupazione ancora elevato.
Gli investimenti residenziali dovrebbero dare un contributo positivo nel trimestre in corso, ma iniziare a rallentare nel 2021.

GIAPPONE – L’inflazione a ottobre cala -0,4% a/a, da 0 di settembre. L’indice al netto degli alimentari freschi corregge di -0,7% a/a (da -0,3% a/a), mentre l’indice al netto di alimentari freschi ed energia flette a -0,2% a/a da 0.
La variazione tendenziale degli indici di prezzo risente del confronto con ottobre 2019, quando sono entrati in vigore l’aumento dell’imposta sui consumi e la riduzione delle tariffe scolastiche.
Oltre ai fattori collegati alle misure del 2019, si aggiungono a ottobre pressioni verso il basso dall’energia e dalle tariffe alberghiere.
L’inflazione dovrebbe restare intorno a -1% a/a fino alla primavera, e mantenersi in territorio negativo nei mesi successivi, con rischi verso il basso collegati a possibili riduzioni delle tariffe telefoniche.

 

COMMENTI:

ITALIA – Oggi il Consiglio dei Ministri potrebbe approvare il cosiddetto Decreto “Ristori Ter da 1,3 miliardi (dopo i 3,3 mld del Decreto Ristori e i 2,5 mld del Decreto Ristori Bis).
Il governo potrebbe approvare anche una nuova richiesta di scostamento di bilancio per il 2020 da circa 7 miliardi, necessaria per procedere, verosimilmente già la settimana prossima, ad un decreto “Ristori Quater”.
Per l’anno prossimo, la richiesta di scostamento di bilancio (attesa non prima di inizio 2021) dovrebbe ammontare a 15-20 miliardi; tale richiesta, a differenza di quella per quest’anno, avrebbe l’effetto di tradursi in un maggior indebitamento, atteso per il 2021 in area 8% dal 7% inserito nella NADEF (mentre il deficit 2020non dovrebbe discostarsi dal 10,8% originariamente previsto).
Intanto oggi la manovra di bilancio è attesa in aula alla Camera; il voto finale è previsto per il 20 dicembre.

UNIONE EUROPEA – La videoconferenza del Consiglio Europeo ha confermato la contrapposizione fra Polonia e Ungheria, da una parte, e “la vasta maggioranza degli Stati membri”, dall’altra, sul meccanismo della condizionalità per l’erogazione dei fondi europei.
Diversi commentatori affermano che per ora la strategia è quella di far sbollire i paesi riottosi e, probabilmente, dividerli.
Riguardo a Brexit, i negoziati in presenza sono stati sospesi a livello di vertice a causa della positività al coronavirus di un funzionario europeo, ma continuano a distanza.

BANCA CENTRALE EUROPEA – La presidente Lagarde ha nuovamente affermato che “politica monetaria e politica fiscale possono rinforzarsi reciprocamente nelle attuali circostanze”: il compito di “stimolare la domanda nel breve e nel medio termine” ricade sulla politica fiscale, mentre la politica monetaria deve “assicurare agevoli condizioni di finanziamento per l’intera economia”.
Lagarde ha sollecitato una rapida approvazione di Next Generation EU, che può agevolare politiche fiscali espansive soprattutto nei paesi che hanno limitato spazio di manovra.
Alle domande sulla possibilità di cancellare il debito degli Stati membri, Lagarde ha risposto che “la BCE opera sulla base del Trattato; c’è l’articolo 123 del Trattato che proibisce quel tipo di approccio e io rispetto il Trattato.
Alla domanda se la BCE potesse fallire in caso di svalutazione del portafoglio di titoli, o essere impossibilitata a svolgere la sua funzione di politica monetaria, la presidente ha replicato che “in qualità di unico emittente di moneta denominata in euro, l’Eurosistema sarà sempre in grado di generare liquidità aggiuntiva se necessario, quindi per definizione non fallirà, né rimarrà senza fondi”, né sarà impossibilitata a esercitare le sue funzioni.

STATI UNITI
– Il segretario del Tesoro Mnuchin ha comunicato a Powell, in una lettera resa pubblica, che non rinnoverà diversi programmi di credito di emergenza in scadenza a fine anno, citando il miglioramento dei mercati finanziari e della capacità del sistema bancario di estendere prestiti a imprese e governi locali.
I programmi non rinnovati, aperti utilizzando fondi allocati dal CARES Act per coprire possibili perdite della Fed nella loro gestione, sono: PMCCF e SMCCF (a supporto del mercato primario e secondario dei corporate bond), MLF (a supporto del mercato dei titoli emessi da stati, città e contee), MSLP (per credito a piccole e medie imprese), TALF (per il sostegno dei prestiti a consumatori e piccole imprese).
Il Tesoro invece richiede l’estensione di 90 giorni per il PPP (per il finanziamento delle spese correnti delle piccole imprese a condizione di stabilità degli occupati) e per programmi principalmente mirati al supporto della liquidità, ora praticamente non utilizzati: CPFF (per la carta commerciale), PDCF (per i primary dealer), MMLF (per il mercato monetario).
Il Tesoro chiede la restituzione dei fondi trasferiti alla Fed in relazione ai programmi in scadenza (circa 70 mld).
Con il mancato rinnovo delle facilities, secondo il Tesoro, il Congresso potrà riappropriarsi dei 455 mld allocati dal CARES Act.
Secondo la lettera di Mnuchin, in caso fosse nuovamente necessario intervenire con i programmi non rinnovati, la Fed potrà chiedere autorizzazione al Tesoro, che potrà concederla offrendo finanziamenti attraverso i fondi dell’Exchange Stabilization Fund nei limiti dettati dalla legge.
Nelle ultime settimane, tutti gli esponenti della Fed, e in particolare Powell, avevano espresso univocamente il supporto per l’estensione di tutti i programmi di credito di emergenza.
Clarida aveva segnalato l’efficacia dei programmi e indicato che si sarebbe discussa una nuova proroga con Il Tesoro.
È difficile non interpretare la decisione di Mnuchin in modo non politico, nonostante le sue affermazioni contrarie, alla luce del fatto che i programmi non rinnovati riguardano il credito a stati e municipalità, consumatori e piccole imprese.
P. Toomey, il possibile futuro presidente della commissione bancaria del Senato (in caso di maggioranza repubblicana) aveva segnalato il timore che i programmi potessero venire utilizzati dalla prossima amministrazione per fornire sostegno indiretto in caso di blocco dello stimolo da parte del Congresso.
COVID19 – I nuovi contagi aumentano di 187.396, da più di 170 mila del giorno precedente e restano in rialzo in tutti gli stati.
La California ha annunciato un coprifuoco dalle 22 alle 5, che resterà in vigore dal 21 novembre fino al 21 dicembre, e proibisce le riunioni e le attività al di fuori delle unità familiari. Dal punto di vista economico, l’effetto principale è la chiusura dei ristoranti dalle 22.
Il governatore dello stato di New York ha aggiunto altre aree a quelle che in cui è imposta la chiusura delle scuole e limitazioni alle attività. Il sindaco di NY ha detto che è solo questione di tempo prima che vengano introdotte nuove misure restrittive per le attività in locali chiusi, dopo la chiusura delle scuole annunciata pochi giorni fa.
Il CDC ha emesso un avviso che invita la popolazione a limitare i viaggi e le riunioni familiari in occasione della festività di Thanksgiving.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro si è indebolito sulla notizia che riprenderanno i negoziati per un nuovo pacchetto di stimolo fiscale USA alla luce dell’aumento dei contagi, ma il calo è rimasto contenuto entro i minimi del giorno precedente. Il miglioramento di prospettiva generale grazie ai vaccini limita il downside, ma il fatto che nel breve la situazione rimane difficile frena gli slanci.
Ad arginare il calo del dollaro ha contribuito anche la notizia che il Segretario del Tesoro Mnuchin avrebbe preannunciato in una lettera alla Fed il taglio dei programmi anti-Covid finanziati dal Congresso.

EURL’euro continua a muoversi perlopiù di riflesso al dollaro e si mantiene in area 1,18 EUR/USD. Nel brevissimo termine gli spunti direzionali rimangono scarsi.

GBPLa sterlina si è indebolita ieri sia contro dollaro da 1,32 a 1,31 GBP/USD sia contro euro, restando però in area 0,89 EUR/GBP, sulla notizia di una temporanea sospensione dei negoziati in presenza tra Frost e Barnier in quanto un componente del team UE è risultato positivo al Covid.
I colloqui proseguiranno da remoto. L’incontro programmato questa mattina tra Barnier e gli ambasciatori UE per aggiornare questi ultimi sullo stato dei negoziati non è stato cancellato, ma non parteciperà Barnier, quanto un suo vice. Il flusso di notizie in merito resterà il driver principale della sterlina.

JPYAnche lo yen rimane guidato perlopiù dai driver del dollaro mantenendosi in range tra 103 e 104 USD/JPY. Contro euro si è leggermente rafforzato portandosi in area 122 EUR/JPY salvo poi rientrare a 123 EUR/JPY.
Anche in questo caso gli spunti contrastanti a livello globale in merito all’evoluzione della pandemia e alle prospettive economiche di breve e di medio termine favoriscono una sostanziale assenza di direzionalità.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – La stima flash dell’indice di fiducia dei consumatori, elaborato dalla Commissione Europea, è attesa in lieve flessione a novembre, a -18,0 punti da -15,5 punti di ottobre.
Nonostante il calo, l’indice rimarrebbe al di sopra del minimo registrato ad aprile (-22,0 punti).
L’indagine congiunturale di novembre dovrebbe riflettere l’incertezza legata alla risalita dei contagi e all’adozione di nuove misure di contenimento.