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20 Marzo 2024 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha continuato a rafforzarsi, aiutato ieri anche dai dati sul settore immobiliare risultati migliori del previsto, ma soprattutto dal consolidarsi dell’idea che al FOMC di questa sera la Fed possa aprire a un rinvio del primo taglio dei tassi rispetto al timing ipotizzato finora (giugno).
Se tale ipotesi troverà ratifica nelle previsioni dei tassi ufficiali (grafico “dot plot”) il dollaro dovrebbe rafforzarsi ulteriormente.
Oggi la probabilità di mercato di un primo taglio a giugno è 68%, al di sopra del 60% di lunedì, ma ampiamente al di sotto del 92% del lunedì precedente.

EURL’euro ieri è sceso ancora di riflesso al rafforzamento del dollaro, ma si è mantenuto in area 1,08 EUR/USD, recuperando parte del calo dopo lo ZEW tedesco risultato molto migliore delle attese.
Dalla fiducia dei consumatori dell’area oggi si attende solo un marginale miglioramento, pertanto, a meno di ampie sorprese, questo non dovrebbe fornire particolare sostegno all’euro, soprattutto dopo il dato negativo di produzione italiana di stamani che ha contribuito a mantenere la moneta unica in calo.
L’effetto principale sul cambio dovrebbe aversi comunque con l’esito del FOMC e se la Fed aprirà ad un rinvio della svolta di policy l’euro dovrebbe indebolirsi.

GBPLa sterlina è scesa ieri contro dollaro da 1,27 a 1,26 GBP/USD sulla generalizzata forza di quest’ultimo ed è tornata a scendere dopo il calo (più ampio delle attese) registrato dai dati di inflazione pubblicati questa mattina, che aumentano le probabilità che la BoE domani possa aprire alla possibilità di anticipare il primo taglio dei tassi (rispetto al timing atteso finora: agosto).
Questo indebolirebbe la sterlina, non solo contro dollaro ma probabilmente anche contro euro, specie considerando che già rischia di cedere questa sera sull’esito del FOMC se la Fed indicherà un possibile rinvio del primo taglio dei tassi.
Oggi la probabilità di mercato di un primo taglio dei tassi BoE ad agosto è 100%, mentre su giugno è 64%.

JPYLo yen ha corretto visibilmente ieri contro dollaro da 149 a 150 USD/JPY e oggi sta scendendo ulteriormente in area 151 USD/JPY avvicinando i minimi di novembre sull’esito della riunione BoJ e in parte sulla generalizzata forza del dollaro.
Se questa sera la Fed indicherà un rinvio del primo taglio dei tassi lo yen dovrebbe indebolirsi ancora, ma dovrebbe trattarsi di una debolezza transitoria: all’avvicinarsi della svolta Fed il calo atteso dei rendimenti USA dovrebbe favorire un parziale graduale recupero dello yen.