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20 Luglio 2023 – nota economica giornaliera

AREA EURO
 – Ieri la produzione nelle costruzioni è tornata a crescere a maggio, di 0,2% m/m dopo due mesi di calo.
Il rimbalzo è solo parziale dopo la flessione cumulata di -2,4% registrata tra marzo e aprile, e lascia l’output in rotta per una contrazione intorno a -1% t/t nel 2° trimestre.
Le indagini mostrano inoltre segnali di indebolimento della fiducia compatibili con un ulteriore rallentamento nel 2° semestre.
– La stima finale ha confermato il marcato calo dell’inflazione in giugno, a 5,5% (+0,3% m/m) da 6,1% di maggio.
Si sono attenuate solo moderatamente le pressioni sull’inflazione core BCE (al netto di energia e alimentari freschi), calata per la terza volta di fila ma solo di un solo decimo, al 6,8% (+0,4% m/m).
L’indice al netto di alimentari ed energia è risalito a 5,4% (+0,3% m/m), dopo due cali consecutivi, per via di effetti base sfavorevoli sui servizi di trasporto in Germania.
L’energia ha registrato una flessione a -5,6% da -1,8%, e continuerà a fornire un apporto negativo all’inflazione complessiva nei prossimi mesi.
In rallentamento il contributo degli alimentari, che pure mantengono una dinamica a due cifre e ben più elevata dell’indice generale (11,6% da 12,5% di maggio).
L’inflazione dei beni industriali non energetici, scesa nuovamente in giugno a 5,5% da 5,8%, è attesa continuare a calare nei prossimi mesi sulla scia della normalizzazione dei fattori di offerta e dell’indebolimento della domanda.

GERMANIA – Questa mattina il PPI ha registrato un nuovo calo di -0,3% m/m a giugno da un precedente -1,4%.
La variazione annua è scesa a 0,1% da 1% di maggio, un minimo da novembre 2020, ed è attesa in territorio negativo da luglio.
La correzione dei prezzi è spiegata da beni intermedi ed energia ma anche al netto della componente energetica i prezzi alla produzione sono in diminuzione di -0,3% m/m e in rallentamento al 2,8% a/a.
Il dato è coerente con un attenuamento delle pressioni sui costi a monte delle filiere produttive e anticipa una ulteriore diminuzione dell’inflazione dei beni industriali nei prossimi mesi.

STATI UNITI – Ieri i nuovi cantieri residenziali di giugno sono calati a 1,434 mln (-8% m/m), dopo il forte balzo registrato a maggio (15,7% m/m, rivisto al ribasso da 21,7%), con flessioni diffuse sia alla componente unifamiliare (-7% m/m) sia a quella multifamiliare (-11,6% m/m).
Anche le licenze sono calate, in misura più limitata, a 1,440 mln (-3,7% m/m) da 1,496.
I dati e le indagini segnalano una probabile moderata riaccelerazione dell’attività di costruzione nella seconda metà dell’anno, in parte frenata dagli elevati tassi sui mutui.

 

COMMENTI:     

BCEStournaras (Banca di Grecia) ha detto di attendersi una sospensione dei rialzi dei tassi BCE dopo luglio, perché l’inflazione è in discesa e ulteriori rialzi potrebbero danneggiare l’economia.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro è salito ancora ieri ma oggi è di nuovo in calo: si tratta di una fase di stabilizzazione dopo l’ampia correzione recente in attesa del FOMC di mercoledì prossimo.
I dati sul settore immobiliare ieri sono stati un po’ più deboli delle attese, mentre oggi dai sussidi di disoccupazione ci si attende un aumento solo marginale e dal Philly Fed un lieve miglioramento seppure in territorio ancora negativo.
L’assenza di dati particolarmente negativi porta il mercato a non eliminare le attese di un secondo rialzo dei tassi Fed (la probabilità è salita dal 20% al 30% circa) dopo quello previsto la prossima settimana. In ogni caso lo spazio di recupero del biglietto verde è limitato sia nell’entità sia nel tempo.

EURL’euro è sceso ancora ieri da 1,1239 a 1,1173 EUR/USD complici sia il parziale ritracciamento rialzista del dollaro sia l’insinuarsi di un dubbio sull’effettiva attuazione di un secondo rialzo dei tassi BCE dopo quello previsto giovedì prossimo.
Dalla BCE Stournaras si è espresso a favore di un ultimo rialzo questo mese, dopo che anche Knot aveva sollevato dubbi sul secondo rialzo, pur tenendo aperte le porte in base alla dinamica dell’inflazione che ultimamente è scesa molto.
Oggi l’euro ha già in parte recuperato, ma se la fiducia dei consumatori dell’area, che è attesa sostanzialmente stabile, dovesse deludere, l’euro ne risentirebbe indebolendosi.

GBPLa sterlina si mantiene in calo.
Contro dollaro ieri è scesa da 1,30 a 1,28 GBP/USD e contro euro è in ulteriore indebolimento da 0,86 a 0,87 EUR/GBP.
Dopo i dati di inflazione che hanno sorpreso verso il basso il mercato ha ridimensionato le attese di rialzo dei tassi BoE (la prossima riunione sarà il 3 agosto), che si attestano comunque a 75-100 pb entro fine anno.
Dalla BoE ieri Ramsden ha indicato che la restrizione attuata finora ci sta impiegando un po’ più del previsto ad agire sull’economia e che l’inflazione sta mostrando una persistenza maggiore delle attese, spiegando che va monitorata anche la dinamica salariale, che mostra pressioni elevate.
Intanto domani mattina usciranno le vendite al dettaglio, dalle quali si attendono progressi modesti ma comunque positivi.
Se dovessero deludere la sterlina correggerebbe ulteriormente sia contro dollaro sia contro euro.

JPYAnche lo yen è sceso ieri contro dollaro da 138 a 139 USD/JPY sia sul ritracciamento rialzista di quest’ultimo sia sull’incertezza circa la volontà della BoJ di allentare il controllo della curva già alla riunione della prossima settimana.
Oggi sta in parte recuperando.
Nell’attesa delle tre riunioni di Fed, BoJ e BCE, il cambio dovrebbe tendenzialmente stabilizzarsi nel range degli ultimi giorni. Lo yen si è indebolito anche contro euro ieri da 155 a 157 EUR/JPY.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – In Eurozona, dopo tre mesi di recupero, la stima flash di luglio dell’indice di fiducia dei consumatori della Commissione Europea potrebbe registrare una flessione a -16,9 da un precedente -16,1.
Nonostante la tenuta del mercato del lavoro, pressioni inflattive ancora severe e gli effetti dei rialzi dei tassi dovrebbero continuare a comprimere il morale e le spese dei nuclei famigliari nei prossimi mesi

FRANCIA – Oggi l’indice di fiducia manifatturiera dell’INSEE è atteso correggere di un punto a 100 a luglio, tornando sulla media di lungo periodo.
Le componenti maggiormente anticipatorie della rilevazione di giugno non hanno offerto prospettive di riaccelerazione, e l’indagine della Banque de France ha registrato attese di contrazione della produzione industriale.

STATI UNITI
 – Oggi l’indice della Philadelphia Fed a luglio dovrebbe risalire modestamente a -9,5 da -13,7 di giugno, confermando la debolezza in atto da metà 2022.
Gli ordini dovrebbero mantenersi in territorio recessivo mentre le consegne e l’occupazione potrebbero essere ancora moderatamente positive.
I prezzi pagati dovrebbero segnalare aumenti contenuti, al di sotto della media storica, con i prezzi ricevuti in area di quasistagnazione.
Gli indici a 6 mesi, dopo un netto miglioramento a giugno, sono previsti in ritracciamento.
– Le vendite di case esistenti a giugno sono previste in calo a 4,21 mln, da 4,3 mln di maggio.
I contratti di compravendita a maggio sono calati di -2,7% m/m, dopo una marginale contrazione ad aprile.
La correzione prevista per le vendite di case esistenti riflette la persistente scarsità di unità immobiliari sul mercato, dovuta all’elevato differenziale fra i tassi attuali sui mutui e quelli a cui sono stati finanziati gli acquisti in passato.