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20 Aprile 2020 – nota economica giornaliera

AREA EURO – Il dato finale di marzo ha registrato un rallentamento dell’inflazione allo 0,7% a/a dall’1,2% di febbraio, in linea con la stima flash. La diminuzione è guidata dal crollo dei prezzi dell’energia (in discesa di -3,3% m/m e -4,5% a/a), mentre sono aumentati i listini alimentari.
L’indice core BCE (al netto di alimentari freschi ed energia) ha segnato un rallentamento all’1,2% a/a dall’1,3% precedente. Sul mese, i prezzi hanno visto un aumento di +0,5% m/m, per via della stagionalità, dopo il +0,2% m/m di febbraio.

ITALIA – I dati di febbraio sul commercio estero mostrano una crescita su base congiunturale, per il terzo mese, per le esportazioni (1,1% da 1,4% m/m di gennaio), e viceversa un deciso calo delle importazioni (-3,8% dopo il +1,5% m/m precedente). I flussi verso e dai Paesi Ue tengono meglio rispetto a quelli extra-Ue. I prodotti energetici mostrano una caduta molto marcata in entrambe le direzioni (pesa anche l’effetto-prezzi); in diminuzione ambo i flussi anche per i beni intermedi, mentre i beni strumentali registrano una crescita dell’export (+2,6% m/m) a fronte di una stagnazione dell’import. Su base annua, l’export è in accelerazione, a 7% da 2,3% precedente, mentre l’import è tornato in negativo, a -0,7% da +1,7% di gennaio. Su base annua, le vendite di prodotti farmaceutici (+41,2%) spiegano da sole un terzo della forte crescita dell’export e risultano molto sostenute verso Stati Uniti, Belgio e Francia; si registrano anche dinamiche assai vivaci dell’export di metalli verso la Svizzera e cantieristica navale verso gli Stati Uniti. Gli effetti di COVID-19 si vedono per ora dalla flessione delle vendite verso la Cina (-21,6% a/a) e dal calo dell’import in conseguenza della caduta di domanda domestica. L’impatto, soprattutto sull’import ma anche sull’export, dovrebbe essere ben più accentuato a marzo, quando potrebbero esserci anche maggiori difficoltà nella fase di raccolta dati (già registrate in parte a febbraio).

GIAPPONE – Il saldo commerciale non destagionalizzato a marzo è pari a 4,946 mld di yen. Le
esportazioni calano di -11,7% a/a, con contrazioni massicce verso tutte le aree (Asia, -9,4% a/a,
Nord America -16,5% a/a, EU -11,1% a/a). Su base destagionalizzata, il saldo è pari a -190 mln, con un aumento dell’import di 7,2% m/m e un calo dell’export di -4,1% m/m.

 

COMMENTI:

AREA EURO – Il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione che “invita la Commissione europea a proporre un massiccio pacchetto di investimenti per la ripresa e la ricostruzione a sostegno dell’economia europea dopo la crisi” e “che si inserisca nel nuovo quadro finanziario pluriennale (QFP)” (punto 19), che dovrebbe essere aumentato. Il programma, indirizzato a finanziare progetti di investimento, dovrebbe essere finanziato “attraverso un QFP ampliato, i fondi e gli strumenti finanziari dell’UE esistenti e obbligazioni a sostegno della ripresa garantite dal bilancio dell’UE”. La risoluzione esclude la mutualizzazione del debito esistente. Il pacchetto dovrebbe preservare la priorità del Green Deal europeo e della trasformazione digitale (punto 20). La stessa risoluzione invita gli Stati membri ad attivare una linea di credito specifica del MES, con scadenze a lungo termine, tassi competitivi e condizioni di rimborso connesse alla ripresa (punto 26). Inoltre, propone di costituire anche un fondo di solidarietà COVID-19 di almeno 50 miliardi di euro, di cui 20 miliardi in sovvenzioni e 30 miliardi in prestiti, a sostegno degli sforzi finanziari intrapresi dai settori sanitari degli Stati membri (punto 28). La risoluzione, che è passata con 395 voti contro 171 e 128 astensioni, non ha valore impegnativo né per la Commissione Europea, né per gli Stati membri.

ITALIA – La Banca d’Italia nel Bollettino Economico ha incluso una prima valutazione degli effetti sull’economia dell’emergenza Covid-19. Secondo l’istituto, le attività commerciali e industriali sospese dal DPCM del 22 marzo contribuiscono a circa il 28% del totale del valore aggiunto, il che implica che ogni settimana di blocco dell’attività economica di questa portata comporta una riduzione del PIL annuale di circa lo 0,5% a settimana (a nostro avviso, se si considera non solo la sospensione di alcune attività, ma anche il calo del valore aggiunto nei settori non sospesi, l’impatto sale ad almeno 0,7%). Inoltre, come ammette la stessa Banca d’Italia, tale stima non incorpora gli effetti indiretti: in base alle elasticità del PIL alla domanda estera implicite nel modello econometrico della stessa Banca d’Italia, ogni punto di riduzione del commercio mondiale avrebbe un impatto negativo sul PIL italiano di circa un decimo, il che significa che la flessione del commercio mondiale nel 2020 stimata dal FMI (-11%) potrebbe causare un ulteriore punto di contrazione dell’attività economica in Italia; inoltre, va considerato anche che l’Italia è uno dei Paesi in cui l’industria turistica ha il peso più rilevante (13,2% del PIL e 14,9% degli occupati considerando anche l’indotto, sia del turismo interno che di quello internazionale). Per il primo trimestre dell’anno, l’istituto stima una caduta del PIL dell’ordine di cinque punti percentuali su base congiunturale (in linea con le nostre proiezioni).

ITALIA – Il Consiglio dei Ministri è atteso varare il decreto “aprile”, che secondo fonti di stampa potrebbe valere quasi 70 miliardi. Di questi, si tratta dei fondi destinati a finanziare le garanzie statali sui prestiti avviate dal decreto liquidità: 5 miliardi per l’aumento della dotazione del Fondo di Garanzia alle PMI e 25 miliardi per la copertura statale ai prestiti tramite Sace. Per il resto, il pacchetto più importante è quello della proroga e rafforzamento degli strumenti di sostegno all’occupazione e al reddito: 15 miliardi per estensione di CIG e Naspi e 10 miliardi per un possibile ampliamento del bonus ai lavoratori autonomi (che potrebbe essere allargato fino a diventare un vero e proprio «reddito di emergenza»). Si parla inoltre di un pacchetto di aiuti agli enti locali (5 miliardi), di un ulteriore rafforzamento di sistema sanitario e protezione civile (3 miliardi) e di misure per la famiglia (3 miliardi) e per il turismo (1,5 miliardi). Nei prossimi giorni, probabilmente mercoledì, il governo presenterà laRelazione al Parlamento con la quale chiederà di innalzare ulteriormente il limite massimo di ricorso all’indebitamento per finanziare il nuovo decreto. Assieme alla relazione dovrebbe essere finalizzato anche il DEF, probabilmente in forma “leggera” ovvero limitato al 2020-2021; secondo anticipazioni delle ultime ore, il documento potrebbe includere l’archiviazione delle clausole di salvaguardia sulle imposte indirette, che per il 2021 valgono oltre 20 miliardi di euro.

SPAGNA – Il governo chiederà al parlamento un’estensione delle misure di isolamento sociale dal 26 aprile al 9 maggio, ma consentendo ai minori di uscire di casa per brevi periodi di tempo e con precauzioni dal 27 aprile.

STATI UNITI – Covid-19 update
Contagi 759.569, nuovi contagi 26.900, decessi 40.679, guarigioni 70.927 (Fonte: JHU)
Alcuni Stati, sulla scia di proteste nel weekend apertamente favorevoli alla riapertura delle attività da parte di Trump, ma soprattutto di un calo dei nuovi contagi, stanno iniziando a ridurre le restrizioni su alcune attività (Texas, Florida, Vermont, Minnesota, Montana) e altri stanno chiedendo alle aziende di prepararsi a una possibile parziale riapertura entro il 1° maggio (Ohio, Idaho, North Dakota).
Tuttavia, in molti Stati, i governatori criticati per la durezza del lockdown, hanno ribattuto pubblicamente contro un termine ravvicinato per una riapertura generalizzata, affermando che non hanno la capacità sufficiente per condurre i test necessari a riaprire le economie dei loro stati in sicurezza.
In un’indagine del WSJ, il 60% degli intervistati riporta timore che le restrizioni vengano eliminate troppo presto, facendo ripartire la crescita dei contagi.
– L’evoluzione dei negoziati condotti durante il week-end fra il segretario del Tesoro e i democratici segnala che il nuovo pacchetto potrebbe essere approvato nei primi giorni della settimana e dovrebbe includere un’espansione del Paycheck Protection Program di circa 310 mld di dollari per le piccole imprese, 75 mld per gli ospedali e 25 mld per sviluppare la capacità di test a livello nazionale, indispensabile per procedere con la riapertura dell’economia. Il pacchetto probabilmente non includerà fondi per gli Stati e per l’assistenza alle famiglie.
I tempi per l’approvazione delle nuove misure sono incerti perché alcuni repubblicani potrebbero richiedere un voto in aula alla Camera, per cui sarebbe necessario che i rappresentanti, attualmente non a Washington, ritornino nella capitale per votare prolungando i tempi di attuazione. Il Senato invece potrebbe già votare fra oggi e domani.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha chiuso la settimana passata con un rialzo solo marginale: l’avversione al rischio è aumentata, sulla scia dei dati USA risultati molto negativi a causa della pandemia, ma di poco, perché l’annuncio del piano di Trump per la riapertura delle attività e la notizia del buon esito di una sperimentazione di un nuovo farmaco per la cura del Covid-19 hanno contribuito a contenere il pessimismo. Anche i dati USA in uscita questa settimana, tra i quali rilevano soprattutto sussidi di disoccupazione e PMI, saranno ampiamente negativi. Il dollaro continuerà a muoversi in funzione dell’evolversi dell’avversione al rischio, che – similmente a quanto avvenuto la settimana scorsa – potrebbe non riuscire ancora a prendere una direzione precisa, oscillando tra la preoccupazione e l’incertezza per la portata e gli effetti della pandemia e le aspettative di un graduale ritorno alla – seppur “nuova” – normalità.

EUR – L’euro ha chiuso la settimana in leggero calo, da 1,09 a 1,08 EUR/USD. I dati dell’area in uscita, indici di fiducia e PMI, sono attesi negativi per l’impatto del coronavirus, mentre giovedì è prevista la videoconferenza del Consiglio Europeo per coordinare le strategie di uscita dalla fase 1 della pandemia e discutere il piano per la ripresa. Il cambio continuerà comunque a seguire soprattutto le dinamiche di dollaro, in funzione dell’evoluzione della risk aversion.

GBP – La sterlina ha chiuso la settimana pressoché stabile sia contro dollaro a 1,24-1,25 GBP/USD sia contro euro a 0,86-0,87 EUR/GBP. Tra i dati in uscita i più rilevanti saranno le vendite al dettaglio e i PMI, attesi negativi a causa della pandemia. Oggi parte il secondo round di negoziati tra Regno Unito e UE, che si protrarrà per tutta la settimana. A meno di aperture significative tra le parti, considerate poco probabili per ora, la sterlina è a rischio di calo

JPYLo yen ha chiuso la settimana al rialzo sia contro dollaro – però marginale, da 108 a 107 – sia contro euro – un po’ più ampio ma ancora contenuto – da 118 a 116 EUR/JPY. L’evoluzione dell’avversione al rischio resterà il driver principale anche questa settimana, e lo yen dovrebbe fungere ancora, insieme al dollaro, da safe haven.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – L’attenzione sarà sulla riunione del Consiglio UE di giovedì, che discuterà anche della possibile istituzione di un Recovery Fund per sostenere la ripresa dopo l’emergenza COVID-19. Secondo il commissario europeo Gentiloni, potrebbero essere necessari altri 1000 miliardi, in aggiunta ai 500 già messi a disposizione con le decisioni del 9 aprile. La tornata di indagini di fiducia per il mese di aprile darà nuove indicazioni su come l’economia sta reagendo alle misure di contenimento dell’epidemia scattate in tutta Europa. L’indice di fiducia ESI della Commissione Europea è visto ancora in calo, stimiamo a -20 da -11,6 precedente, avvicinandosi ai livelli della crisi finanziaria del 2009. Le indagini PMI potrebbero indicare una discesa dell’indice composito a 26,5 da 29,7 e del manifatturiero a 39,5 da 44,5 mentre l’indice dei servizi potrebbe passare a 24,2 da 26,4.

STATI UNITI – I dati in pubblicazione dovrebbero dare un quadro omogeneamente negativo.
Come ormai consueto, il focus sarà sulle nuove richieste di sussidi di disoccupazione, che riguarderanno la settimana conclusa il 18 aprile e coincidente con la rilevazione dei dati dell’employment report di aprile. Fra i dati di aprile, le stime flash dei PMI Markit dovrebbero essere in ulteriore diffuso calo e la fiducia dei consumatori dovrebbe correggere ancora. Fra le informazioni di marzo, già in gran parte datate, ci saranno le vendite di case nuove ed esistenti e gli ordini di beni durevoli, attesi in ampio calo.