Seguci su twitter

Categorie

20 Agosto 2019 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI – Commenti e indicazioni:

EUR – L’euro ha aperto la settimana mantenendo il calo avviato la settimana scorsa. Per quanto sia risalito dai minimi di venerdì a 1,1065 EUR/USD, è rimasto su livelli di debolezza tra un minimo di 1,1074 e un massimo di 1,1113 EUR/USD. La notizia che il governo tedesco starebbe valutando l’ipotesi di abbandonare l’obiettivo del pareggio di bilancio per finanziare uno stimolo fiscale ha fornito solo un esiguo aiuto alla moneta unica. Esiguo è stato comunque anche il cedimento in seguito alla revisione al ribasso dell’inflazione area euro di luglio da 1,1% a 1,0%. La situazione è di stallo, ma i rischi sono perlopiù verso il basso in caso di sviluppi USA favorevoli o di sviluppi negativi nell’area, con i riflettori puntati oggi sulla politica italiana per l’atteso intervento del premier Conte al Senato dopo la mozione di sfiducia annunciata dalla Lega.

USD – Il dollaro ha aperto la settimana proseguendo il rialzo avviato la settimana scorsa, superando ai massimi di venerdì. A trainare il biglietto verde è stato un generale miglioramento del sentiment di mercato, favorito dall’aspettativa che le autorità di politica economica a livello internazionale interverranno con misure espansive per scongiurare i rischi di recessione e dall’associata risalita dei rendimenti USA rispetto ai minimi della scorsa settimana. Tra le notizie che nel weekend hanno contribuito in tal senso rileva quella dell’annuncio da parte della PBoC dell’introduzione, a partire da oggi, di un nuovo meccanismo di formazione dei tassi di interesse ufficiali che avrebbe lo scopo di agevolare la determinazione di tassi un po’ più bassi per le imprese. Questo dovrebbe favorire l’erogazione del credito al fine di contrastare almeno in parte i rischi verso il basso sulla crescita
cinese derivanti dalle tensioni commerciali con gli Stati Uniti. In assenza oggi di dati/eventi di rilievo il dollaro dovrebbe tendenzialmente consolidare, a meno di novità significative sul fronte dei rapporti commerciali con la Cina.

GBP – La sterlina ha aperto la settimana in leggero calo sia contro dollaro (toccando un minimo a 1,2102 GBP/USD) sia contro euro (minimo a 0,9169 EUR/GBP), indebolita dalle incertezze che permangono sul fronte Brexit. Il leader dell’opposizione laburista Corbyn ha chiesto infatti che il
parlamento riapra i lavori prima della data ufficiale del 3 settembre per sfiduciare il governo Johnson e prevenire un’uscita senza accordo. Nel frattempo il premier Johnson ha scritto una lettera al Presidente del Consiglio UE Donald Tusk proponendo di sostituire il “backstop” (l’accordo per garantire che non venga eretto un confine fisico tra Irlanda e Irlanda del Nord) per l’Irlanda con un accordo alternativo entro la fine del periodo di transizione post-Brexit. Johnson dovrebbe incontrare la cancelliera tedesca Agela Merkel e il presidente francese Macron questa settimana, ma il “backstop” resta l’ostacolo principale sulla via di un eventuale dialogo con l’UE.
In assenza di sviluppi favorevoli la sterlina resta quindi esposta a nuova debolezza. Sul fronte dei dati oggi viene pubblicata l’indagine CBI sul settore industriale attesa in miglioramento: se le aspettative non verranno smentite la sterlina potrebbe trarne giovamento, non sufficiente però a
garantire autonomamente una svolta rialzista del cambio.

JPYLo yen ha aperto la settimana in calo sia contro dollaro (dove ha toccato un minimo a 106,69 USD/JPY) sia contro euro (minimo a 118,47 EUR/JPY) indebolito all’ulteriore generalizzata riduzione della risk aversion. A meno di novità, in particolare sul fronte dei rapporti commerciali USA-Cina, il cambio dovrebbe tendenzialmente assestarsi nei range di ieri.