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19 Ottobre 2021 – nota economica giornaliera

AREA EUROEurostat ha rivisto al ribasso la stima sul PIL relativa al 2° trimestre a 2,1% t/t da 2,2% precedente, per via di una limatura della crescita di consumi privati e export.
Le nostre previsioni sul PIL incorporavano già tale revisione: confermiamo dunque la stima al 5,1% per il 2021.

STATI UNITI
 – La produzione industriale di settembre ha deluso, con una correzione di -1,3% m/m, dopo -0,1% m/m di agosto (rivisto da +0,4% m/m).
Il dato di settembre riflette ampie flessioni per utility ed estrattivo dovute agli effetti dell’uragano Ida, di natura transitoria.
Più preoccupante è invece il calo di -0,7% m/m del manifatturiero, dovuto alle strozzature all’offerta, concentrato nel comparto auto (-7,2% m/m) per via della carenza di semiconduttori, ma diffuso anche ad altri segmenti, che nel complesso hanno corretto di -0,3% m/m.
Nonostante la debolezza di settembre, la produzione industriale nel 3° trimestre è cresciuta di 4,3% t/t ann.
L’utilizzo della capacità produttiva è calato a 75,2%, 4,4 pp al di sotto della media di lungo termine.
I dati confermano gli effetti persistenti della scarsità di componenti e materiali dovuta ai problemi della logistica mondiale.
– Su questo tema, un’indagine condotta a ottobre dalla NY Fed sulle difficoltà dell’offerta mostra che l’80% delle imprese nei servizi e il 94% di quelle manifatturiere hanno problemi di strozzature.
Il 41% di queste ultime riferisce che i problemi frenano in modo sostanziale l’attività.
La quasi totalità degli intervistati non ha visto miglioramenti e meno del 10% prevede un’evoluzione positiva nel prossimo mese.
Il 64% delle imprese del manifatturiero riporta di avere alzato i prezzi di fronte all’eccesso di domanda.

 

COMMENTI:

ITALIA – L’approvazione del Documento Programmatico di Bilancio, originariamente prevista ieri, è slittata ad oggi (dovrebbe tenersi nel pomeriggio, preceduta la mattina dalla “cabina di regia”); la manovra espansiva per l’anno prossimo potrebbe arrivare a 24-25 miliardi.

ITALIA – Ieri Visco (Banca d’Italia) ha detto di ritenere che le pressioni inflazionistiche abbiano natura transitoria, ma che potrebbero durare “alcuni mesi, anche il prossimo anno”; riguardo alle aspettative di rialzo dei tassi che sono emerse sui mercati già per fine 2022, Visco ha aggiunto che “non sono così in linea” con l’indirizzo della BCE.
Di contro, il rialzo dei rendimenti osservato recentemente non è un problema per l‘area dell’euro.
Il governatore di Banca d’Italia ha detto anche che la BCE potrebbe finire con l’aumentare il limite sulle emissioni sovranazionali previsto per l’APP, anche se il tema deve ancora essere discusso in dettaglio.

BCE – Fra i banchieri centrali europei che parleranno oggi, Elderson si occuperà di cambiamenti climatici, Lane di revisione delle strategie di politica monetaria e Panetta di monete digitali.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha aperto la settimana in lieve rialzo ieri ma poi ha fatto marcia indietro in corso di sessione, penalizzato anche dal dato deludente sulla produzione industriale, e oggi è in ampio calo, complici sia un avvio di ritracciamento dei rendimenti USA sia un generalizzato miglioramento del sentiment di mercato che riduce la preferenza per i safe haven come il dollaro.
Dai dati USA sul settore immobiliare oggi si attendono segnali misti.
Se in aggiunta l’aumento delle pressioni inflazionistiche anche al di fuori degli Stati Uniti dovesse far salire i rendimenti altrove più di quelli USA (com’è accaduto ieri con i rendimenti dell’area euro e quelli britannici), il dollaro potrebbe mantenersi temporaneamente sulla difensiva.

EURL’euro ha aperto la settimana al rialzo da 1,15 a 1,16 EUR/USD favorito questa volta da un restringimento dei differenziali di rendimento sia a breve che a lunga dovuto a una maggior salita dei rendimenti euro rispetto a quelli USA.
Se la tendenza dovesse proseguire a fronte di maggiori pressioni inflazionistiche nell’area, l’euro ne trarrebbe ulteriore beneficio.
Nel breve tuttavia l’upside dovrebbe essere limitato (resistenze principali in area 1,17 EUR/USD) per via dell’imminente svolta Fed, in vista della quale il cambio dovrebbe andare incontro a nuova debolezza.

GBPLa sterlina mantiene invece una dinamica contrastata: ha aperto la settimana in leggero calo ieri sia contro dollaro sia contro euro, ma oggi ha invertito rotta al rialzo, mantenendosi comunque rispettivamente in area 1,37 GBP/USD e 0,84 EUR/GBP.
Le recenti dichiarazioni di Bailey sul crescente rischio inflazionistico e sulla necessità che la BoE intervenga di conseguenza hanno fatto aumentare ulteriormente le probabilità attese di mercato di avvio del ciclo di rialzo dei tassi già quest’anno (alla riunione di novembre e/o di dicembre).
Oggi sono in programma altri due discorsi BoE, Bailey e Mann, da seguire soprattutto per verificare se Bailey manterrà la linea interventista e se Mann manterrà o meno i toni più dovish espressi invece la settimana scorsa.
Poi tra domani e venerdì, i dati rispettivamente di inflazione e i PMI aiuteranno a chiarire ulteriormente il quadro.
Mentre infatti lo scenario di avvio del ciclo di rialzi a febbraio era giustificato, un’eventuale anticipazione a novembre potrebbe comportare qualche rischio per via del recente rallentamento della ripresa domestica dopo l’ultima ondata di contagi dovuto alla variante Delta.
Tuttavia, per la riunione del 4 novembre la BoE dovrà preparare il MPR contenente lo scenario aggiornato di crescita e inflazione, e questo potrebbe semmai giustificare un primo rialzo a novembre piuttosto che a dicembre se non emergeranno nel frattempo maggiori rischi verso il basso sulla crescita e sulle dinamiche occupazionali del mercato del lavoro.

JPYLo yen ha aperto la settimana circa stabile contro dollaro ma è in rafforzamento oggi da 114 a 113 USD/JPY di riflesso al generalizzato ritracciamento ribassista di quest’ultimo, mentre contro euro è in calo da 132 a 133 EUR/JPY per via della maggior salita dell’EUR/USD.
Nel breve finché il dollaro non riesce a risalire, lo yen può mantenersi supportato contro dollaro e cedevole contro euro.
In vista della svolta Fed però dovrebbe tornare a scendere rispetto alla valuta statunitense.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Non ci sono dati europei di rilievo nell’agenda odierna.

STATI UNITI – Oggi sono in uscita i dati dei cantieri e delle licenze edilizie residenziali di settembre, attese in moderato rialzo da agosto, con indicazioni di possibile svolta del trend in calo visto nella prima metà dell’anno.
Il settore immobiliare residenziale rimane caratterizzato da scarsità di offerta e prezzi in costante crescita.