Seguci su twitter

Categorie

19 Aprile 2022 – nota economica giornaliera

STATI UNITI
 – Venerdì, la produzione industriale di marzo ha registrato un balzo di 0,9% m/m, spinto dal settore auto (7,8% m/m), dovuto alla crescente disponibilità di semiconduttori, e dall’estrattivo (1,7% m/m), in crescita sulla scia dei prezzi energetici in rialzo.
– L’indice Empire della NY Fed è aumentato a 24,6 ad aprile da -11,8 di marzo, con segnali positivi da nuovi ordini, consegne, ordini inevasi.
Gli occupati restano in espansione, a 14,5 e gli indici di prezzo continuano a segnalare forti pressioni verso l’alto.
Gli indici a 6 mesi segnalano rallentamento, con l’indice generale di attività in calo a 15,2 da 36,6

CINA
– Il PIL è rallentato da 1,5% t/t destagionalizzato (rivisto al ribasso da un precedente 1,6% t/t) nel 4° trimestre 2021 a 1,3% t/t nel 1° trimestre 2022, molto meno delle attese di consenso (Bloomberg: 0,7%), ma è accelerato da 4% a/a a 4,8% a/a (consenso Bloomberg: 4,2%) in termini tendenziali anche grazie a un effetto confronto favorevole.
L’accelerazione dell’industria (da 2,5% a 5,8% a/a) ha compensato il rallentamento nel settore dei servizi (da 4,6% a 4% a/a) e quello più moderato del settore agricolo (da 6,4% a 6,0% a/a).
Il dato è stato superiore alle nostre attese dello scenario trimestrale di marzo (4,6% a/a) e rimane per ora coerente con la previsione di crescita annua del 5,2% nel 2022, anche se i rischi al ribasso stanno aumentando.
I dati mensili segnalano che dal lato della domanda l’accelerazione è stata trainata dagli investimenti e da un contributo del canale estero verosimilmente positivo mentre i consumi si sono contratti.
– Gli investimenti fissi nominali sono saliti del 9,3% a/a nel 1° trimestre, in moderato rallentamento rispetto al 12,2% a/a nei primi due mesi del 2022, ma la variazione mensile ha tenuto bene (+0,6% m/m in marzo, invariata rispetto alla media dei primi due mesi).
Mentre la dinamica tendenziale stimata degli investimenti nel settore manifatturiero e nelle infrastrutture è rimasta sostenuta (11,9% e 24,9% a/a in marzo rispettivamente), quella degli investimenti nel settore immobiliare è tornata a contrarsi (-2,7% a/a in marzo) dopo la stabilizzazione nei primi due mesi dell’anno.
Al tempo stesso, la superficie residenziale venduta e i nuovi cantieri sono ulteriormente scesi.
– La produzione industriale è salita del 5% a/a in marzo, un ritmo di crescita superiore a quello di dicembre (4,3% a/a) ma in rallentamento rispetto al 7,5% a/a dei primi due mesi dell’anno (la frenata è dovuta alle imprese statali).
– Le misure di contenimento del Covid-19 hanno avuto un ampio effetto negativo sulle vendite al dettaglio nominali, che sono scese di -1,9% m/m (-3,5% a/a) – il peggior calo post-pandemia dopo quello di luglio 2021 (-2,7% m/m) -, e sul tasso di disoccupazione urbano, salito da 5,5% in febbraio a 5,8% in marzo, ai massimi da giugno 2020.

 

COMMENTI:

BCE – I risultati della Survey of Professional Forecasters condotta dalla BCE prima della riunione di politica monetaria mostrano un nuovo aumento delle previsioni di inflazione a lungo termine.
La media è salita a 2,05%, il livello più alto dal 1999, mentre la mediana ora è a 2,0%; il 30% degli intervistati ora ha una previsione di lungo termine superiore al 2%.
Lo shock energetico ha anche portato a un drastico taglio delle proiezioni di crescita 2022 (media: 2,9%) e 2023 (media: 2,3%).
L’incertezza sulla crescita nel trimestre corrente è molto alta (standard deviation: 0,48).

STATI UNITI – Dalla Fed, Bullard ha confermato uno scenario molto positivo per l’economia, con una previsione di calo del tasso di disoccupazione al di sotto del 3% quest’anno.
Sui tassi, Bullard ritiene appropriata una serie di rialzi da 50 pb che porti i Fed Funds al 3,5% a fine 2022. Per ora, a suo avviso non dovrebbe essere necessario attuare interventi da 75 pb, anche se non si possono escludere.

GIAPPONEKuroda (BoJ) ha confermato la volontà di mantenere l’attuale politica monetaria espansiva, rilevando che il deprezzamento dello yen complessivamente è positivo per l’economia giapponese, anche se l’impatto varia fra i diversi settori.

CINA
 – La PBOC venerdì ha lasciato invariato il tasso sulle operazioni di rifinanziamento a medio termine (MLF) con scadenza a un anno a 2,85%, rinnovando solo 150 miliardi di CNY dell’importo in scadenza di 200 miliardi, mentre ha tagliato il coefficiente della riserva obbligatoria (required reserve ratio, RRR) di 25pb con effetto dal 25 aprile.
Alcune banche che sono in linea con gli obiettivi di fornitura di credito al settore agricolo e alle PMI potranno inoltre godere di un taglio del RRR di ulteriori 25pb.
Secondo la PBOC la decisione libererà liquidità per 530 miliardi di CNY.
L’allentamento è stato inferiore alle attese degli analisti, posizionate per un taglio di 10pb del tasso della MLF e tra i 50 e i 100pb del RRR, in linea con i segnali offerti da alcuni recenti interventi del premier Li Keqiang sull’urgenza di implementare misure a sostegno dell’economia.
L’entità dell’allentamento conferma l’approccio graduale della PBOC.
Il rallentamento dell’economia nel 1° trimestre e la permanenza delle misure di contenimento dell’attuale ondata di contagi dovrebbero indurre la Banca centrale a intervenire nuovamente nei prossimi mesi, verosimilmente anche sui tassi delle finestre di rifinanziamento, seppur con misure mirate e contenute.
– Le Autorità continuano ad applicare la strategia di tolleranza zero all’attuale ondata di Covid-19 che non accenna a recedere, anche se i contagi (19.458 nella settimana terminata il 17 aprile, a cui si sommano 161.315 asintomatici) restano comunque ancora concentrati per più del 90% nelle aree di Shanghai e della provincia del Jilin.
Nonostante il porto di Shanghai sia rimasto ufficialmente aperto, le quarantene e le operazioni di test hanno provocato una carenza di trasportatori e lavoratori con conseguente rallentamento delle operazioni portuali, congestione anche di altri porti e pesanti ripercussioni sulle catene logistiche e di approvvigionamento che difficilmente troveranno risoluzioni in tempi brevi.
Il riflesso di questa situazione emergerà maggiormente nei dati di aprile.

 

PREVISIONI:

AREA EURO
 – In settimana saranno diffusi la lettura flash PMI, l’INSEE francese e la stima preliminare della fiducia dei consumatori per l’Eurozona, i quali dovrebbero mostrare un nuovo calo del morale appesantito dall’impatto del conflitto.
– La produzione industriale nell’Eurozona dovrebbe risultare in aumento a febbraio ma vediamo una flessione già a partire da marzo sull’onda delle tensioni internazionali.
– Sempre nell’Eurozona, anche la produzione nelle costruzioni dovrebbe risultare in crescita a febbraio.
– Infine, la seconda lettura dell’inflazione di marzo vedrà la conferma della stima preliminare nell’area euro (7,5%).

STATI UNITI
 – I dati in uscita questa settimana non sono molti.
Le prime indagini sul manifatturiero ad aprile dovrebbero confermare una persistente espansione, ma anche segnalare nuovi freni all’attività derivanti dai lockdown in Cina e dagli effetti del conflitto russo-ucraino.
– Le vendite di case esistenti a marzo dovrebbero correggere, confermando la svolta del settore immobiliare.
Oggi verranno pubblicati i dati dei cantieri residenziali e delle licenze edilizie di marzo, attesi in calo a 1,675 mln, da 1769 mln, e 1,820 mln da 1,865 mln, rispettivamente.
Il settore immobiliare sarà il primo anello di trasmissione della stretta monetaria, con i tassi sui mutui già oltre il 5%, più che raddoppiati nell’arco di 6 mesi.