Seguci su twitter

Categorie

19 Agosto 2021 – nota economica giornaliera

AREA EURO – La seconda lettura ieri ha confermato l’accelerazione dell’inflazione nel mese di luglio, da 1,9% a 2,2%a/a.
Sulla variazione tendenziale, l’aumento della componente energetica spiega direttamente circa due terzi dell’inflazione osservata.
La variazione congiunturale è stata di -0,1% m/m, valore più alto della stagionalità di luglio in parte per via di un modesto effetto-riaperture.

STATI UNITI – I nuovi cantieri residenziali avviati in luglio, sono stati 1,534 mln (giugno: 1,650 m/m, rivisto da 1,643), si tratta del dato più debole dallo scorso aprile, pari a una discesa di -7% m/m.
Le licenze edilizie hanno invece registrato un progresso di 1,635 m/m, contro i 1,594 di giugno; la crescita dei permessi potrebbe riflettersi positivamente sulla prossima lettura di agosto, tuttavia permangono rischi verso il basso connessi agli elevati costi delle forniture.

 

COMMENTI:

STATI UNITI – La Federal Reserve ha pubblicato ieri i verbali della riunione FOMC del 27-28 luglio.
L’ultima riunione di politica monetaria sembrerebbe restituire un comitato diviso tra quanti consideravano gli attuali livelli di inflazione, coerenti con una riduzione del tasso di acquisto dei titoli (la maggioranza) entro la fine dell’anno, e i pochi (“some”) che – viceversa – volevano rinviare l’inizio del tapering al 2022.
Denominatore comune tra i membri, l’idea che il mercato del lavoro non avesse ancora realizzato quegli “ulteriori progressi sostanziali”, prodromici a un prossimo rialzo dei tassi di interesse.
Cionondimeno, emerge che se anche il prossimo report sull’occupazione dovesse confermarsi robusto, vi sarebbe ampio consenso per iniziare la riduzione del programma di QE entro fine 2021.
Il quadro dell’economia americana che emerge dal verbale è senza dubbio positivo; tuttavia nella propria comunicazione, il comitato richiama in modo esplicito l’attenzione della Fed rispetto a due rischi principali (“uncertainty was quite high”).
Da un lato, la diffusione della variante delta, che potrebbe ritardare il progressivo rientro nei luoghi di lavoro e la riapertura delle scuole, rallentando il percorso di recupero dell’economia, dall’altro, le future dinamiche inflattive, che potrebbero risentire negativamente di fattori etichettati fino ad oggi come “transitori” e che potrebbero rivelarsi invece, potenzialmente duraturi.
In conclusione, la possibilità di intervenire sui tassi di interesse, come più volte ripetuto dai membri del board, resta subordinata al preventivo completamento del processo di tapering (la Fed attualmente acquista mensilmente titoli per USD 120 mld, di cui 80 destinati a treasuries e 40 a MBS) ed alla contestuale stabilizzazione del bilancio federale.

 

PREVISIONI:

STATI UNITI – Da segnalare soltanto la pubblicazione dell’indice della Philadelphia Fed di agosto, atteso in leggero aumento.