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18 Marzo 2024 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha chiuso la settimana passata al rialzo, rafforzandosi (seppure di poco) anche venerdì sui dati di produzione industriale e soprattutto manifatturiera che hanno sorpreso verso l’alto, più che compensando le informazioni negative giunte dall’indice Empire (sceso molto più delle attese) e della fiducia delle famiglie (calata leggermente contro previsioni di stabilizzazione).
L’evento chiave ora sarà il FOMC di mercoledì.
Le attese sono per tassi fermi, ma l’informazione rilevante giungerà dalle nuove previsioni di inflazione e soprattutto dal nuovo sentiero dei tassi Fed attesi.
Lo scenario centrale è che la Fed attui un primo taglio dei tassi a giugno cui ne seguano altri due in corso d’anno, ma i dati recenti aumentano le probabilità che la svolta possa essere rinviata e i tagli totali possano ridursi a due.
Se nel grafico a punti la Fed dovesse ridurre da tre a due i tagli previsti per quest’anno il dollaro dovrebbe rafforzarsi.
Oggi le probabilità di mercato di un primo taglio Fed a maggio sono 8% e a giugno 60%, ampiamente in calo da lunedì scorso dove si collocavano rispettivamente a 24% e 92%.

EUR – L’euro ha chiuso la settimana passata al ribasso da 1,09 a 1,08 EUR/USD, principalmente di riflesso al rafforzamento del dollaro.
Nei prossimi giorni reagirà ancora all’esito del FOMC, rischiando quindi nuova debolezza, ma vi saranno anche molti dati dell’area (ZEW tedesco domani, fiducia dei consumatori mercoledì, PMI giovedì, IFO tedesco venerdì), nel complesso attesi in leggero miglioramento, il che potrebbe mitigare l’eventuale downside dell’euro derivante dall’esito del FOMC.
I supporti chiave da monitorare si collocano tra 1,0760 e 1,0690 EUR/USD.
Oggi le probabilità di mercato di un primo taglio BCE sono scese rispetto a lunedì scorso da 12% a 8% su aprile e da 100% a 72% su giugno.

GBP – La sterlina ha chiuso la settimana passata in calo contro dollaro da 1,28 a 1,27 GBP/USD, principalmente di riflesso al rafforzamento di quest’ultimo.
Nei prossimi giorni i driver di origine domestica torneranno in primo piano, principalmente con la riunione BoE di giovedì che dovrebbe lasciare i tassi fermi ma mostrando ancora una spaccatura all’interno dell’MPC e poi con i dati, dai quali si attendono indicazioni miste (inflazione in calo mercoledì, PMI in lieve aumento giovedì, vendite al dettaglio negative venerdì).
A meno di sorprese positive dai dati o di un messaggio BoE implicitamente a favore di un avvio dei tagli dei tassi non prima di agosto, la sterlina potrebbe parzialmente indebolirsi.
Oggi la probabilità di mercato di un primo taglio BoE ad agosto è tornata a scendere a 96% dal 100% di lunedì scorso.

JPY – Lo yen ha chiuso la settimana passata in calo contro dollaro da 146 a 149 USD/JPY non traendo di fatto beneficio venerdì dai risultati preliminari delle negoziazioni salariali delle grandi impese che hanno accettato di concedere incrementi salariali elevati e in aumento rispetto all’anno scorso.
Il consenso Reuters vede infatti ora la BoJ abbandonare la politica dei tassi negativi già alla riunione che si concluderà questa notte.
Lo yen dovrebbe reagire apprezzandosi sia contro dollaro sia contro euro, ma l’effetto potrebbe essere limitato se la BoJ avvertisse che procederà con lentezza nei passi successivi.
Il rischio è che la BoJ opti per rinviare la svolta ad aprile, quando il quadro sia sulle negoziazioni salariali sia sullo stato della congiuntura giapponese saranno più completi e la BoJ pubblicherà le nuove previsioni di crescita e inflazione.
Un rinvio indebolirebbe lo yen, che rischierebbe nuova debolezza anche sull’esito (atteso) del FOMC.