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18 Maggio 2023 – nota economica giornaliera

AREA EURO – Ieri la seconda lettura ha confermato che l’inflazione dell’Eurozona è salita di un decimo ad aprile, al 7% a/a (+0,6% m/m) e che l’indicecore BCE” (al netto di alimentari freschi ed energia) è calato al 7,3% dal picco di 7,5% a marzo.
Ci aspettiamo che l’inflazione headline torni a calare da maggio sino ad arrivare al 3% a dicembre, mentre l’indice “di fondo” potrebbe chiudere l’anno su livelli più elevati (3,5%).
I rischi su questa revisione sono al momento verso l’alto

ITALIA – I dati sul commercio estero di marzo hanno registrato un calo congiunturale più marcato per le importazioni (-6,5% m/m, settima flessione consecutiva) che per le esportazioni (-2,3% m/m, dopo due mesi consecutivi di crescita).
La contrazione su base mensile dell’export è dovuta principalmente a beni di consumo non durevoli (-5,8%) ed energia (-22,1%), mentre la flessione congiunturale dell’import è diffusa a tutti i principali raggruppamenti di industrie.
L’export su base annua è sostenuto da macchinari, autoveicoli e alimentari, e dalle vendite verso Stati Uniti e Cina.
Il saldo commerciale ha registrato un avanzo di 7,5 miliardi (contro un deficit di -0,8 miliardi un anno prima), il dato più alto per il mese di marzo da quando è stato introdotto l’euro, grazie al minor disavanzo energetico e all’ampliamento del surplus nell’interscambio di beni non energetici.
Nei prossimi mesi il rallentamento della domanda dall’estero frenerà l’export ma il calo dei prezzi dell’energia dovrebbe continuare a ridurre le pressioni sulla bilancia commerciale, attesa riassorbire progressivamente gli squilibri registrati nel 2022.

STATI UNITI – Ieri, i nuovi cantieri residenziali di aprile hanno mostrato un aumento a 1,401 mln da 1,371 di marzo, e le licenze sono calate a 1,416 mln, dopo una revisione verso l’alto per marzo.
I dati di attività nelle costruzioni residenziali danno segnali di svolta dai minimi di gennaio, confermando la fine della correzione in atto nella seconda metà del 2022 e segnalando una possibile ripresa.

 

COMMENTI:                                  

BCEDe Guindos, vicepresidente della BCE, ha dichiarato che i buffer macroprudenziali creati durante la fase di crescita non dovrebbero ancora essere rilasciati, in quanto la redditività delle banche europee è ancora elevata e il capitale non rappresenta attualmente un vincolo per l’erogazione di credito.
Inoltre, il vicepresidente ha detto che una politica di dividendi generosa non dovrebbe essere vista come un punto di forza nell’attuale contesto.
Sul fronte regolamentare, De Guindos ha invitato a implementare gli elementi restanti del quadro di Basilea III, a introdurre l’assicurazione europea sui depositi (EDIS) e il sistema comune per fornire liquidità alle banche in risoluzione, a completare l’unione dei mercati dei capitali.

STATI UNITI – Il limite del debito resta il tema dominante.
Biden ha detto di essere fiducioso che si arriverà a un accordo sul budget e gli Stati Uniti non faranno default, aggiungendo che alcune condizioni richieste dai repubblicani sono inaccettabili ma segnalando che su altre si può trovare un compromesso.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro si mantiene in salita sostenuto dall’analoga dinamica dei rendimenti, grazie sia a dati che non sembrano suggerire la necessità di un’inversione di rotta della Fed già a fine estate sia a segnali che mostrano come più vicino il raggiungimento di un accordo sul limite del debito.
Oggi da seguire saranno i dati in uscita, dai quali si attendono indicazioni contrastanti.
I sussidi di disoccupazione sono previsti in tendenziale aumento, mentre il Philly Fed in miglioramento.
A meno di delusioni dai dati il dollaro dovrebbe riuscire a consolidare o almeno a stabilizzarsi.
Eventuali sviluppi favorevoli sulla questione del limite del debito lo favorirebbero ulteriormente.
Al di là del breve però dovrebbe riprendere il trend ribassista.

EURSimmetricamente l’euro si mantiene in calo approfondendo la discesa in area 1,08 EUR/USD, in questo caso soprattutto di riflesso al generalizzato rafforzamento del dollaro.
Tecnicamente il calo in questa fase potrebbe estendersi fino in area 1,07 EUR/USD (supporti chiave a 1,0760), e va letto come un rintracciamento temporaneo.
Quando i riflettori torneranno sul disallineamento di policy tra la BCE, che alzerà ancora i tassi entro l’estate, e la Fed, che dovrebbe invece aver chiuso il ciclo di rialzi e dovrebbe invertire la rotta di policy tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo, l’euro riprenderà a rafforzarsi.

GBPAnche la sterlina si mantiene in calo contro dollaro da 1,25 a 1,24 GBP/USD, principalmente di riflesso alla generalizzata forza del biglietto verde.
La prospettiva che comunque la BoE alzi ancora i tassi, già alla prossima riunione del 22 giugno, dovrebbe favorire prossimamente un recupero almeno parziale della sterlina sul dollaro.
Contro euro la sterlina si è rafforzata ieri da 0,87 a 0,86 EUR/GBP, mentre sta cedendo oggi, coerentemente con una dinamica di fondo che dovrebbe generalmente restare laterale per il cross EUR/GBP.

JPYAnche lo yen si mantiene in calo contro dollaro da 136 a 137 USD/JPY sulla salita dei rendimenti a lunga USA, non seguita da analogo movimento dei rendimenti giapponesi fintantoché nel breve la BoJ mantiene l’assetto di policy espansivo.
Lo yen potrà iniziare a salire stabilmente quando i rendimenti USA torneranno a scendere.
Lo yen è sceso anche contro euro ieri da 148 a 149 EUR/JPY, mentre oggi sta lievemente recuperando.

 

PREVISIONI:

STATI UNITI
 – Oggi, il focus sarà sulle richieste di sussidi di disoccupazione.
La settimana scorsa i dati hanno mostrato un balzo dei nuovi sussidi a 264 mila, sui massimi da ottobre 2021.
Anche in caso di moderata correzione rispetto a inizio maggio, una conferma del trend verso l’alto iniziato a febbraio sarebbe rilevante per dare supporto alla previsione di svolta definitiva del mercato del lavoro entro qualche mese.
– L’indice della Philadelphia Fed a maggio è previsto in rialzo a -8, da -31,3 di aprile, con indicazioni di marginale contrazione dell’attività.
Ad aprile le imprese hanno riportato ordini e fatturato in calo e nel Beige Book hanno confermato aspettative deboli per i prossimi mesi.
– Le vendite di case esistenti ad aprile sono previste in calo a 4,38 mln, da 4,44 mln di marzo.
I contratti di compravendita sono tornati a scendere, dopo due mesi di rialzi, e le richieste di mutui per l’acquisto di una casa sono in marginale flessione, con i tassi sui mutui circa stabili.