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17 Luglio 2020 – nota economica giornaliera

ITALIA – I dati sul commercio estero a maggio hanno evidenziato un marcato recupero sia per le esportazioni (+35% m/m, all’incirca quanto perso in termini percentuali il mese precedente), sia, in minor misura, per le importazioni (+5,6% m/m dopo il -18,5% di aprile).
Entrambi i flussi restano in ampio calo sull’anno (esportazioni -30,4%, importazioni -35,2%).
Il rimbalzo dell’export nel mese è trainato dai comparti più falcidiati in precedenza, cioè beni di consumo durevoli (+150,5%) e beni strumentali (+72,7%); entrambi però restano ampiamente in rosso sull’anno (-47,5% e -41,4%, rispettivamente). Questi due comparti fanno segnare un rimbalzo significativo (dell’ordine del 20%) anche dal lato dell’import.
Le variazioni tendenziali più negative riguardano le vendite verso Paesi MERCOSUR (-51,7%), Turchia (-44,4%) e Spagna (-39,6%), e l’import da India (-71,1%), OPEC (-68,3%)e Turchia (-54,2%); in aumento gli acquisti dalla Cina (+4,0%).
Pensiamo che il rimbalzo su base congiunturale del commercio estero possa continuare nel mese di giugno. Tuttavia, entrambi i flussi resteranno significativamente inferiori ai livelli pre-shock ancora per diversi mesi.

ITALIA – La produzione nelle costruzioni ha messo a segno un rimbalzo senza precedenti nel mese di maggio: +168% m/m (dopo il -53,3% di aprile e il -36,4% di marzo).
Il recupero riflette evidentemente la riapertura dei cantieri precedentemente sospesi, parziale dall’ultima settimana di aprile e piena a partire dal 4 del mese. Tuttavia, su base annua (corretta per gli effetti di calendario), l’output resta ampiamente in territorio negativo, a -16,8% (da -68,9% del mese precedente). La tendenza della produzione nelle costruzioni migliorerà gradualmente nei prossimi mesi, restando però in rosso verosimilmente per tutto il resto dell’anno.

FRANCIA – La stima finale rivede al rialzo i prezzi al consumo di giugno, che segnano un aumento di 0,1% m/m su entrambe le misure da +0,1% m/m dell’indice nazionale e da +0,2% m/m di quello armonizzato.
L’aumento è stato supportato dall’accelerazione dei prezzi dei trasporti (+5,1% m/m da 2,3% m/m) e dal rimbalzo dell’energia che ha visto i prezzi salire dell’1,8% m/m a giugno da -2,1% m/m di maggio (ma rimane in termini annui del 9,3% inferiore rispetto a giugno 2019).
L’inflazione ha rallentato un po’ meno del previsto: di due decimi a 0,2% da 0,4% sulla misura nazionale e di un decimo a 0,1% da 0,2% su quella armonizzata.
L’inflazione soggiacente al netto di alimentari, energia e tabacco rallenta di due decimi a 0,5% da 0,7%. Nei prossimi mesi l’inflazione è attesa accelerare solo moderatamente.

STATI UNITI
 – Le vendite al dettaglio a giugno aumentano di 7,5% m/m (+1,1% a/a), dopo 18,2% m/m (rivisto da 17,7% m/m). I dati forniscono una nuova sorpresa verso l’alto, contro aspettative di consenso per un incremento di 4,2% m/m. I netti rimbalzi di maggio e giugno colmano il crollo visto con i mesi del lockdown: le vendite a giugno sono superiori al livello pre-pandemia di 0,6%.
Le vendite al netto delle auto sono in rialzo di 7,3% m/m e l’aggregato al netto di auto e benzina cresce di 7% m/m e quello al netto di auto, benzina, alimentari e materiali da costruzione aumenta di 5,6% m/m.
Le categorie che hanno sofferto maggiormente durante il lockdown trainano l’aumento complessivo con variazioni molto ampie: abbigliamento (+105,1% m/m), articoli sportivi (26,5% m/m), consumazioni di cibo e bevande presso ristoranti e bar (20% m/m), auto (+8,2% m/m), arredamento (32,5% m/m), elettronica (37,4% m/m), benzina (15,3% m/m). Sono invece deboli i materiali da costruzione e le vendite online.
I dati di giugno insieme alle revisioni per maggio segnalano rischi verso l’alto per la previsione dei consumi del 2° trimestre, che rivediamo a -30% t/t ann.
I dati delle vendite danno anche informazioni incoraggianti per un’entrata solida nel 3° trimestre, nonostante i rischi collegati all’aumento dei nuovi contagi.
Al momento, la nostra valutazione è che l’impennata della curva della pandemia non sia in grado di modificare, da sola, il trend in atto. L’elemento cruciale per la prosecuzione della ripresa sostenuta dai consumi è il rinnovo delle misure fiscali a sostegno del reddito disponibile delle famiglie. Il focus sarà quindi sull’attività del Congresso nelle prossime due settimane, con la riapertura dei lavori in Senato dal 20 luglio in poi.
– Le richieste di nuovi sussidi di disoccupazione nella settimana conclusa l’11 luglio calano a 1,300 mln da 1,310 mln della settimana precedente. I nuovi sussidi erogati con il programma di emergenza per la pandemia sono in calo a 928488, da 1,046 mln.
La somma dei dati non destagionalizzati per i programmi statali e federali è stabile a 2,4 mln. I sussidi esistenti nella settimana conclusa il 4 luglio calano a 17,338 mln da 17,760 mln della settimana precedente.
A fine giugno, i sussidi esistenti totali, che includono i programmi federali e statali, superano ancora i 31 mln. Per ora non ci sono indicazioni riguardo alla sorte delle integrazioni ed estensioni dei sussidi con i programmi federali in atto da aprile e in scadenza il 31 luglio. Il rinnovo di parte di questi programmi è, a nostro avviso, una condizione necessaria per la prosecuzione della ripresa guidata dai consumi, in atto da maggio.
– L’indice della Philadelphia Fed a luglio cala a 24,1 da 27,5 di luglio. Lo spaccato dell’indagine è misto, con i nuovi ordini a 23 da 16,7, le consegne in calo di 10 punti a 15,3. I segnali per il mercato del lavoro sono positivi, con l’occupazione in rialzo di 24 punti a 20,1, sui massimi da ottobre, e la settimana lavorativa in ripresa a 17,2 (+24 punti).
Gli indici dei prezzi sono in territorio positivo, con i prezzi ricevuti a 15,7 e quelli ricevuti a 11,5. Le aspettative a 6 mesi sono in linea con ulteriore espansione, ma correggono dai livelli estremamente elevati di giugno. L’indice di attività cala a 36 (-30 punti); ordini, consegne e occupazione sono positivi, a 55,6, 51,3 e 32,4, rispettivamente.
I dati sono incoraggianti per la direzione dell’attività, anche se non danno informazioni sul livello, che rimarrà inferiore a quello pre-pandemia per un periodo prolungato.
– La Business Leaders Survey condotta dalla NY Fed a luglio nel settore dei servizi registra un incremento di 38 punti dell’indice di attività, che sale a -1,8.
L’indice di clima del settore è ancora straordinariamente negativo a -75,4, con un aumento di 7 punti rispetto a giugno, e testimonia la situazione ancora molto negativa per le imprese che operano nei servizi. La contrazione di occupati prosegue, ma a un ritmo meno ampio, con l’indice di occupazione da -43,2 di giugno a -21,1.
I prezzi pagati sono poco variati a 20,4, mentre quelli ricevuti registrano un miglioramento pur restando in territorio negativo (a -7,9 da -15 di giugno).
Le aspettative a sei mesi, a 7,1, sono in calo rispetto a 25 di giugno, mentre la valutazione del clima nel settore resta al di sotto della norma, a -8,3.
Le imprese prevedono una ripresa dell’occupazione modesta nella seconda metà dell’anno, con l’indice degli occupati a 6,8 e quello dei salari a 7,2.
Lo scenario per l’attività nei servizi è più dipendente dalla curva della pandemia rispetto a quello del manifatturiero, in quanto più legato alle attività aggregative, pertanto l’andamento dei nuovi contagi nel prossimo mese sarà particolarmente rilevante per le prospettive del settore.
– Il Weekly Economic Index stimato dalla NY Fed nella settimana conclusa l’11 luglio aumenta da -7,21 della settimana precedente a -6,63, grazie ai miglioramenti nelle vendite di carburanti, nella produzione di elettricità e nelle ritenute d’imposta, che hanno più che compensato il deterioramento dei nuovi sussidi, e il calo del traffico merci su rotaia.

 

COMMENTI:

UNIONE EUROPEA – Il Consiglio europeo tiene una riunione straordinaria a Bruxelles oggi e domani per discutere il piano di ripresa post-COVID.
Il presidente Michel ha tenuto una serie di riunioni bilaterali dal 19 giugno e ulteriori riunioni hanno avuto luogo anche tra i leader dell’UE.
Il 10 luglio, Michel ha tirato le somme delle consultazioni presentando una sua proposta di compromesso, che preserva la dimensione del piano Next Generation EU della Commissione (750 mld) e la ripartizione fra trasferimenti e prestiti agevolati, ma anticipa di 2 anni il piano di rimborso, rafforza il ruolo del Consiglio (cioè degli Stati membri) nel processo decisionale e ipotizza che il 30% dei fondi sia erogato sulla base dell’andamento del PIL nel biennio 2020-21.
Inoltre, c’è una riduzione del budget 2021-27, la conferma dei rimborsi a Danimarca, Germania, Olanda, Austria e Svezia.
Infine, il 30% dei fondi deve andare a progetti di contrasto al cambiamento climatico. I punti nodali del negoziato verteranno sul livello di controllo che può essere esercitato sui paesi beneficiari, sulle regole decisionali, sulla dimensione del programma e, ovviamente sulla regola di allocazione.

BCE – Il consiglio direttivo della Banca Centrale Europea ha lasciato del tutto invariata la politica monetaria, mostrando altresì maggiore fiducia nella probabilità di realizzazione dello scenario centrale di previsione dello staff.
Nessun annuncio neppure sul sistema di riserva obbligatoria, che secondo il consiglio per ora va bene così com’è.
Lagarde ha lanciato un appello al Consiglio Europeo perché approvi rapidamente la proposta della Commissione Europea, e senza depotenziarla. La prossima riunione di politica monetaria sarà il 10 settembre, e in tale occasione saranno anche aggiornate le previsioni macroeconomiche dello staff. Tuttavia, se i dati dei prossimi mesi saranno in linea con le attese non dovrebbero arrivare nuovi annunci di politica monetaria (tranne, forse, un aumento delle riserve esentate dal pagamento di tassi negativi).

STATI UNITI
Contagi 3.576.156, nuovi contagi 67.300, decessi 138.358, guarigioni 1.090.645 (Fonte: JHU).
Secondo JHU, i nuovi contagi sono in aumento negli ultimi 14 giorni in 42 stati, circa stabili in 8 stati e in calo in 2 stati. I nuovi decessi sono in rialzo negli ultimi 14 giorni in 23 stati.
Secondo la base dati del NYT, i nuovi contagi per giovedì 16 (ancora incompleti) dovrebbero segnare un nuovo record, superando i 75 mila casi.
Secondo Covid-Tracking Project, i nuovi casi di giovedì 16 sono pari a 71.229.
Più di 25 stati hanno imposto l’obbligo di indossare le mascherine. Si allunga la lista di stati che hanno annunciato la riapertura delle scuole a settembre in modalità online, mentre l’amministrazione aumenta le pressioni per istruzione con presenza fisica a scuola.
La portavoce della Casa Bianca ha detto che il presidente ritiene che le scuole debbano essere aperte con gli studenti a scuola ogni giorno, affermando che “la scienza non dovrebbe ostacolare questo”.
Williams (NY Fed) ha detto che le misure di emergenza attuate dalla Fed per ripristinare le liquidità e il funzionamento dei mercati hanno avuto successo, e determinato un notevole miglioramento nel prezzo e nella disponibilità del credito.
Secondo Williams, la Fed è concentrata sull’obiettivo di riportare l’economia su un sentiero di crescita robusta e l’inflazione verso il 2%, e non è il momento per pensare a strategie di uscita.
Williams ha sottolineato che una politica sanitaria affidabile e la possibilità di attuare ulteriori trasferimenti a sostegno del reddito delle famiglie sono essenziali per la ripresa.
Evans (Chicago Fed) ha detto che lo scenario per il secondo semestre rimane di ripresa, ma l’andamento di nuovi contagi aumenta i rischi verso il basso.
Secondo Evans la disoccupazione resterà elevata a lungo e la politica monetaria deve essere posizionata in modo appropriato a questo contesto. Come Williams, Evans ha sottolineato che non ci sono le condizioni per considerare una riduzione di stimolo monetario.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro si è ripreso ieri, più che recuperando il calo di mercoledì. L’ulteriore aumento dei contagi che ha spinto la California e altri stati a reintrodurre misure di contenimento ha infatti portato a un sentiment più cauto favorendo le prese di profitto sui principali cross con il dollaro.
Questo tuttavia difficilmente segna l’avvio di un nuovo robusto e protratto rafforzamento del biglietto verde, a meno che l’avversione al rischio non aumenti significativamente rispetto ai livelli attuali.
Infatti, l’incertezza sull’evoluzione della pandemia non si dissolverà nel breve, il che favorisce il mantenimento di una dinamica tendenzialmente laterale per il dollaro.

EURL’euro ha fatto marcia indietro da 1,14 a 1,13 EUR/USD, e la resistenza chiave di 1,1450 è stata così preservata. Il movimento riflette sia il generalizzato recupero del dollaro sia fattori tecnici legati a probabili prese di profitto alla vigilia del vertice del Consiglio Europeo che inizia oggi.
Il cambio si era invece rafforzato, ma in misura modesta, al termine della riunione BCE che, come da attese, ha lasciato invariati tutti i parametri di policy.
Secondo la BCE i dati dell’area hanno infatti offerto sostegno allo scenario di ripresa post-lockdown, il che però non consente di trarre conclusioni circa il sentiero di ripresa successivo, anche a causa dell’incertezza sul decorso della pandemia.
Lagarde ha infatti esortato l’UE a trovare un’intesa per dare tempestivamente attuazione al piano per la ripresa e, nello specifico, al “recovery fund”, che sarà al centro del dibattito del Consiglio UE di oggi e domani.
In caso di progressi concreti su questo fronte l’euro dovrebbe, almeno temporaneamente, rafforzarsi.

GBPSul recupero del dollaro è arretrata anche la sterlina da 1,26 a 1,25 GBP/USD, più stabile invece contro euro in area 0,90 EUR/GBP per il contestuale arretramento dell’EUR/USD. Maggiori spunti potrebbero giungere oggi dal discorso del governatore BoE Bailey, soprattutto in caso di novità sul tema dei tassi negativi, ipotesi che, se convalidata, avrebbe un effetto negativo sulla valuta britannica. Eventuali novità sul fronte dei negoziati in corso con l’UE avrebbero un impatto maggiore sul cambio.

JPY – Anche lo yen ha fatto marcia indietro da 106 a 107 USD/JPY sul generalizzato recupero del dollaro, mantenendosi tuttavia in range. Pressoché stabile in range a 121-122 EUR/JPY anche contro euro. Nell’incertezza sull’evoluzione della pandemia l’avversione al rischio mantiene escursioni ridotte comprimendo i movimenti dello yen.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – La stima finale di giugno dovrebbe segnare un’accelerazione dell’inflazione allo 0,3% a/a dallo 0,1% di maggio, in linea con la stima preliminare. Sul mese, i prezzi sono attesi in crescita di +0,3% m/m, dopo il -0,1% m/m di maggio. L’aumento risulterebbe guidato dalla risalita dei prezzi dell’energia (+1,7% m/m, in linea con la stima flash), mentre dovrebbero rallentare i listini alimentari. L’indice core BCE (al netto di alimentari ed energia) è atteso confermare il dato preliminare all’1,1% a/a (in calo di un decimo rispetto al mese precedente). L’inflazione dovrebbe rallentare nei prossimi mesi, a causa della persistente debolezza della domanda e del taglio temporaneo dell’IVA in Germania.

STATI UNITI
– I nuovi cantieri residenziali a giugno sono previsti in rialzo a 1,15 mln, da 974 mila di maggio, alla luce del forte rialzo della fiducia dei costruttori di case e dell’aumento di occupati nel settore delle costruzioni residenziali. Le licenze dovrebbero aumentare a 1,25 mln da 1,216 mln a maggio. L’attività nelle costruzioni residenziali dovrebbe contribuire positivamente alla crescita del PIL nel 2° semestre, dopo la frenata attesa per il 2° trimestre.
– La fiducia dei consumatori rilevata dall’Univ. of Michigan a luglio (prel.) dovrebbe aumentare a 80,5 da 78,1 di giugno. Il rialzo dovrebbe essere spinto dalle aspettative, in aumento più contenuto rispetto alle condizioni correnti a giugno, in presenza di un incremento più contenuto dell’indice coincidente. Sarà importante vedere se le aspettative di inflazione si stabilizzeranno, dopo due mesi di rialzi sia sull’orizzonte a 1 anno sia su quello a 5 anni.