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17 Gennaio 2022 – nota economica giornaliera

GERMANIA – Venerdì Destatis ha pubblicato la stima provvisoria del PIL tedesco, dato in crescita del 2,7% nel 2021.
Il principale motore della ripresa è stato la spesa pubblica (+3,4%); rimbalzano anche gli investimenti (+1,3% da -2,2%) a fronte di una stagnazione dei consumi delle famiglie, ancora lontani dai livelli pre-Covid.
Migliorano le condizioni del commercio internazionale (+0,9%), con esportazioni in crescita del 9,4% da -9,3% precedente ed importazioni in aumento di +8,6% da -8,6%.

STATI UNITI
– Venerdì, le vendite al dettaglio hanno sorpreso ampiamente verso il basso, con una correzione di -1,9% m/m, spinta da massicce contrazioni di poche voci (arredamento, elettronica, vendite online) di tale entità da indicare problemi legati alla destagionalizzazione.
Il dato segnala un netto indebolimento dei consumi, verso una crescita di 3,5% t/t ann. nel 4° trimestre e intorno all’1% t/t ann nel 1° trimestre 2022.
– Anche la produzione industriale a dicembre ha deluso, con una correzione di -0,1% m/m, dovuta al calo di -0,3% m/m nel manifatturiero e di -1,5% m/m nelle utility, a fronte di un aumento di 2% m/m nell’estrattivo. Il calo nel manifatturiero potrebbe essere spiegato dalla diffusione dei contagi fra i lavoratori.
Se questa è effettivamente la spiegazione, il rallentamento, che appare in netto contrasto con le indicazioni delle indagini, potrebbe aggravarsi a gennaio e invertirsi a febbraio.
– Infine, la fiducia dei consumatori rilevata dall’Univ. of Michigan a gennaio (prel.) è calata a 68,8 da 70,6 con correzioni sia per l’indice coincidente, sia per le aspettative, ancora in prevalenza frenate dai timori per l’inflazione.
Le aspettative di inflazione a 5-10 anni sono ancora aumentate, salendo a 3,1%.

GIAPPONE – Gli ordini di macchinari a novembre sono aumentati di 3,4% m/m, tornando sui livelli di fine 2019, con una solida ripresa nel manifatturiero e un modesto calo nel non manifatturiero.
Il freno esercitato da Omicron sui servizi dovrebbe essere transitorio.

CINA
– Il PIL è salito del 4,0% a/a nel 4° trimestre del 2021, molto più delle attese (Consenso Bloomberg 3,3% a/a), in rallentamento dal 4,9% a/a nel 3° trimestre.
I consumi hanno fornito il maggior contributo positivo, seguiti dal canale estero, compensando l’apporto negativo degli investimenti.
Da lato dell’offerta il rallentamento ha riguardato tutti i comparti ma in particolare l’industria.
In termini congiunturali la crescita è accelerata sensibilmente da 0,7% t/t del Q3 (rivisto da 0,2% t/t) a 1,6% t/t.
I dati di contabilità nazionale hanno dipinto un quadro molto più roseo rispetto ai dati mensili.
Questi ultimi mostrano un calo delle vendite al dettaglio e una sostanziale stabilità degli investimenti e della produzione industriale in dicembre, con una dinamica tendenziale in rallentamento nel corso del 4° trimestre per le vendite al dettaglio e gli investimenti fissi.
– La produzione industriale è salita del 4,3% a/a in dicembre da 3,8% a/a in novembre trainata dall’industria privata, con una variazione mensile di 0,4% m/m in dicembre, in marginale accelerazione da novembre.
In linea con le misure di contenimento dei contagi la produzione dei servizi ha registrato una lieve decelerazione da 3,1% a 3,0% in dicembre
– Gli investimenti fissi nominali sono saliti dello 0,2% m/m in dicembre, come a novembre, registrando un aumento stimato del 2,2% a/a; mentre la dinamica tendenziale degli investimenti immobiliari resta fortemente negativa (-136% a/a in dicembre), quella delle infrastrutture è migliorata (+0,5% a/a in dicembre da -3,6% a/a).
– La maggiore sorpresa negativa è venuta dalle vendite al dettaglio che, con un calo dello 0,2% m/m in dicembre, sono salite solo dell’1,7% a/a, molto meno delle attese e in netta decelerazione rispetto a novembre (+3,9% a/a).
– Le condizioni del mercato del lavoro sono lievemente peggiorate, con un aumento del tasso di disoccupazione dal 5,0 al 5,1% in dicembre e con un calo dei nuovi occupati.

 

COMMENTI:

BCE – In un’intervista pubblicata venerdì, Schnabel (BCE) ha ribadito che la BCE agirà con decisione e velocemente se concluderà che l’inflazione si assesterà sopra il 2% ma che, allo stesso tempo, la maggior parte delle previsioni prevede oggi una rapida discesa dell’inflazione verso l’obiettivo del 2%.
La precondizione per il rialzo dei tassi è concludere gli acquisti di titoli, e la decisione di dicembre è un primo passo in tale direzione.
Gli stessi concetti sono stati enunciati da Lagarde nel discorso di venerdì 14.

STATI UNITI – Dalla Fed, Williams (NY Fed) ha detto che, visti i segnali di un mercato del lavoromolto forte”, si avvicina il momento della svolta dei tassi, anche se non ha fornito una data.
Secondo Williams, la Fed dovrà ridurre lo stimolo riportando gradualmente i tassi su un “livello più normale”, intorno al 2%.

CINA – Il peggioramento dei dati mensili su consumi e investimenti nel settore immobiliare e rischi al ribasso determinati dall’attuale ondata di contagi, la peggiore dopo la prima del 2020, hanno verosimilmente spinto la PBOC a tagliare i tassi sulle operazioni di rifinanziamento (a medio e lungo termine a 1 anno e repo a 7 annunciate oggi) di 10pb.
Riteniamo che, dato l’aumento dei rischi al ribasso sullo scenario del 2022, il taglio dei tassi potrebbe essere seguito da altri interventi per almeno altri 20pb in corso d’anno e da un altro taglio del coefficiente di riserva obbligatoria nel 1° trimestre.

 

PREVISIONI:

ITALIA – Oggi l’Istat pubblicherà la seconda lettura dell’inflazione di dicembre, che dovrebbe confermare la stima preliminare (3,9% a/a sul NIC e 4,2% sull’armonizzato).

AREA EURO
 – In settimana la prima tornata di indagini di fiducia relativa al mese di gennaio (ZEW tedesco, l’INSEE francese e stima flash del morale dei consumatori per l’Eurozona) dovrebbe dare indicazioni miste.
– La produzione nelle costruzioni nell’Eurozona è attesa in calo a novembre, in coerenza con i dati già diffusi per Germania e Francia.
– Infine, la seconda lettura dell’inflazione di dicembre vedrà la conferma della stima preliminare sia in Germania (5,7%), che nell’intera Eurozona (5%).

STATI UNITI – Questa settimana sono in uscita le prime indagini del manifatturiero di gennaio, attese ancora in territorio espansivo.
Le altre informazioni riguarderanno il mercato immobiliare residenziale, con vendite di case esistenti, cantieri e licenze in modesto calo a dicembre.
Oggi non ci sono dati americani in agenda e i mercati USA sono chiusi per Martin Luther King’s Day.