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16 Marzo 2021 – nota economica giornaliera

STATI UNITI – L’indice Empire della NY Fed è in risalita a marzo, a 17,4, sui massimi dall’estate scorsa, da 12,1 di febbraio, con indicazioni di ripresa in accelerazione.
I nuovi ordini sono poco variati a 9,1, mentre le consegne balzano a 21,1 (+17,1) sui massimi da prima della pandemia, e i tempi di consegna aumentano ulteriormente a 11,4 (massimo da un anno).
Gli indici del mercato del lavoro sono misti (numero di occupati a 9,4 da 12,1 e settimana lavorativa a 10,9 (da 9), ma sempre coerenti con espansione.
I prezzi proseguono la marcia verso l’alto, con i prezzi pagati a 64,4 (+6,6) e i prezzi ricevuti a 24,2 (+0,8).
Anche gli indici a 6 mesi sono positivi, con le condizioni generali a 36,4 (+1,5), gli ordini a 37,9 (+2,3), le consegne a 46,5 (+11,4), e un forte rialzo degli occupati a 31,4 (+14,8). Prezzi ricevuti e pagati fra 6 mesi sono attesi a 38,3 e 64,4, rispettivamente.
L’indagine segnala quindi ulteriore diffusione della crescita fra le imprese e miglioramento dello scenario, con accelerazione attesa dell’occupazione, in presenza di persistente aumento dei prezzi pagati e ricevuti.

 

COMMENTI:

AREA EUROGermania, Francia, Italia e Spagna hanno sospeso la somministrazione del vaccino Oxford/AstraZeneca in attesa di valutazioni in merito agli sporadici casi di eventi tromboembolici mortali segnalati nelle ultime settimane in diversi paesi europei.
La sospensione rappresenta un altro passo indietro per una campagna vaccinale partita lentamente e condizionata da problemi significativi di approvvigionamento.
L’EMA, che sta indagando sulle segnalazioni, scrive in un comunicato che la frequenza nelle persone vaccinate non sembra essere superiore che nella popolazione in generale e preannuncia una decisione in merito ad eventuali azioni in data 18 marzo (giovedì).

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha aperto la settimana al rialzo, ma non è riuscito ad andare oltre i massimi di venerdì, in quanto i rendimenti USA hanno ritracciato leggermente, pur restando vicini ai massimi appena raggiunti.
Sul fronte dati, l’indice Empire ieri ha sorpreso al rialzo, mentre i dati odierni sono attesi misti.
L’attesa per il FOMC di domani tende a contenere gli slanci rialzisti di rendimenti e dollaro, per cui quest’ultimo dovrebbe tendenzialmente stabilizzarsi.

EURL’euro ha aperto la settimana in leggero calo, muovendosi di riflesso alla dinamica del dollaro, ma mantenendosi comunque in area 1,19 EUR/USD.
Sul fronte dati, lo ZEW tedesco oggi è atteso in aumento, ma il tema dominante è il gap di crescita tra area euro e USA, pertanto il cambio dovrebbe tendenzialmente restare sulla difensiva.

GBPAnche la sterlina ha aperto la settimana in leggero calo perlopiù di riflesso alla dinamica del dollaro scendendo contro dollaro da 1,39 a 1,38 GBP/USD e contro euro da 0,85 a 0,86 EUR/GBP.
In questo caso però al calo – comunque ridotto – ha contribuito anche l’avvio di un’azione legale da parte dell’UE contro il Regno Unito per presunta violazione degli accordi commerciali siglati l’anno scorso.
Il Regno Unito ha infatti esteso unilateralmente questo mese da fine marzo a inizio ottobre il periodo di esenzione da alcuni controlli per le importazioni di beni alimentari verso l’Irlanda del Nord.
In attesa del FOMC di domani i driver di dollaro restano comunque dominanti, per lasciare spazio giovedì agli input domestici con la riunione BoE.

JPYLo yen ha aperto la settimana in lieve calo di riflesso alla dinamica del dollaro, aggiornando i minimi sia contro dollaro in area 109 USD/JPY sia contro euro in area 130 EUR/JPY.
L’attesa per il FOMC di domani potrebbe temporaneamente contenerne il downside.

 

PREVISIONI:

ITALIA – La seconda stima dei prezzi al consumo di febbraio dovrebbe confermare la lettura preliminare, con un’inflazione in salita da +0,4% a +0,6% a/a precedente sul NIC (con prezzi in aumento di un decimo nel mese) e da +0,7% a +1% sull’indice armonizzato Ue (con listini in calo di -0,2% m/m).
A pesare sul dato di febbraio sarebbe soprattutto la componente energetica, per via dei rincari dei carburanti.
Anche l’inflazionedi fondo” dovrebbe essere confermata in salita a 1% a/a (da 0,8% precedente).
In prospettiva, l’inflazione è attesa poco variata o in lieve calo nei prossimi mesi (solo nell’ultima parte dell’anno si dovrebbe vedere una ulteriore accelerazione).

FRANCIA – La stima finale dovrebbe confermare che a febbraio l’inflazione è scesa a +0,4% a/a sull’indice nazionale e a +0,7% a/a sull’armonizzato.
Il ribasso deriverebbe dal calo dei prezzi dei beni manifatturieri (-0,5% a/a), per via dei saldi invernali, e dal rallentamento dei servizi e degli alimentari.
Sul mese i prezzi dovrebbero essere confermati in calo di un decimo sull’indice domestico e a crescita zero sull’armonizzato.

GERMANIA – A marzo lo ZEW è atteso in ulteriore ripresa, sulla scia dell’allentamento delle pesanti misure restrittive. L’indice generale è visto da 71,2 punti a 75,0, mentre l’indice sulla situazione corrente è atteso in miglioramento da -67,2 punti a -62,5.

STATI UNITI
  – Le vendite al dettaglio a febbraio dovrebbero essere in frenata, in parte per via della debolezza del comparto auto (anche a causa del calo di produzione) e in parte per compensare il forte rialzo di gennaio. La variazione attesa è di -0,5% m/m, dopo 5,3% m/m di gennaio.
Al netto delle auto, le vendite sono previste stabili su base mensile, dopo 5,9% m/m del mese precedente, grazie a un contributo positivo della benzina e del comparto della ristorazione.
Il previsto rallentamento di febbraio non è preoccupante, alla luce del livello già record del risparmio (20,5% a gennaio) e dell’arrivo entro marzo dei nuovi trasferimenti approvati con l’American Rescue Plan, pari a più del doppio rispetto agli assegni accreditati a gennaio in seguito alla manovra di fine 2020.
– La produzione industriale a febbraio è prevista in aumento di 0,2% m/m, dopo 0,9% m/m di gennaio. Il manifatturiero dovrebbe registrare un calo di -0,3% m/m, alla luce dei dati dell’employment report che hanno mostrato un calo delle ore lavorate e del persistente calo di output nel settore auto.
L’estrattivo dovrebbe essere in modesta flessione, mentre le utilities dovrebbero segnare un incremento solido, più che recuperando l’attività persa nella parte centrale del mese per via del maltempo e dei blackout in molte aree del paese.