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14 Dicembre 2023 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha corretto ampiamente sull’esito del FOMC di ieri sera, annullando il recupero delle ultime due settimane.
La Fed infatti ha lasciato invariati i tassi come atteso e ha aumentato da 50 pb a 75 pb l’entità dei tagli dei tassi attesi l’anno prossimo, aggiungendone altri 100pb sia nel 2025 sia nel 2026, rivedendo al ribasso le previsioni di inflazione su tutto il triennio 2023-25.
Ha però rivisto al rialzo la stima di crescita per il 4° trimestre di quest’anno, ritoccando solo marginalmente al ribasso quella per fine 2024.
Se nel brevissimo termine il dollaro può indebolirsi ancora come effetto del FOMC, poco dopo potrebbe parzialmente recuperare alla luce della revisione migliorativa della crescita attesa a fine anno, per riprendere a scendere all’avvicinarsi dell’effettiva svolta Fed.

EURL’euro è salito da 1,07 a 1,09 EUR/USD sull’esito del FOMC, ma oggi sarà sottoposto al test della riunione BCE.
Le attese sono per tassi invariati e le previsioni macro potrebbero contenere revisioni al ribasso per crescita e inflazione.
Se il messaggio BCE non riuscirà a ridimensionare le attese di mercato di aggressivi tagli dei tassi l’anno prossimo l’euro potrebbe tornare a indebolirsi, anche se in misura limitata (supporti nella fascia 1,08-1,07 EUR/USD) per via dell’indebolimento post-FOMC del dollaro.

GBPAnche la sterlina si è rafforzata contro dollaro da 1,24 a 1,26 GBP/USD sull’esito del FOMC, ma meno dell’euro rispetto al quale si è infatti indebolita da 0,85 a 0,86 EUR/GBP.
Pesa sulla valuta britannica lo scenario di crescita particolarmente debole, che dovrebbe contribuire a spingere la BoE a lasciare i tassi fermi anche oggi.
Importante sarà però capire se permane la spaccatura interna alla BoE, dove alcuni componenti (in minoranza) negli ultimi due mesi avevano votato per alzare i tassi.
Se la spaccatura dovesse attenuarsi o venir meno, aprendo la discussione sull’opportunità di tagliare i tassi l’anno prossimo, la sterlina potrebbe indebolirsi sia contro dollaro sia contro euro, in misura però probabilmente ridotta per via dell’esito del FOMC e del possibile esito della BCE.

JPYAnche lo yen si è apprezzato ampiamente contro dollaro sull’esito del FOMC da 145 a 140 USD/JPY in linea con l’ampio calo dei rendimenti USA.
Analoga la reazione contro euro da 157 a 153 EUR/JPY, che potrebbe proseguire oggi in caso di indebolimento post-BCE dell’euro.
Il focus si sposterà poi sulla riunione BoJ di martedì prossimo, 19 dicembre, dove non ci si attendono modifiche di policy ma se vi fosse qualche accenno a un possibile avvio di normalizzazione della politica monetaria l’anno prossimo lo yen potrebbe almeno in parte beneficiarne.