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14 Aprile 2022 – nota economica giornaliera

ITALIA – Ieri, la produzione industriale italiana è rimbalzata assai più del previsto a febbraio, di 4% m/m, dopo essere crollata di -3,4% a gennaio.
Il recupero è interamente dovuto al rientro del picco pandemico toccato il mese precedente, e sarà perciò di breve durata: ci aspettiamo che l’attività produttiva torni a calare da marzo; verosimilmente, l’industria frenerà il PIL per tutto il primo semestre, accentuando i rischi al ribasso sulla nostra stima di crescita del PIL al 3% quest’anno

STATI UNITI – Ieri, il PPI ha sorpreso verso l’alto, con una variazione di 1,4% m/m (11,2% a/a) per l’indice headline e di 1% m/m per quello core.
I prezzi di beni core sono aumentati di 1,2% m/m, con indicazioni di nuove pressioni verso l’alto per i prezzi dei beni core del CPI nei prossimi mesi.
In termini di servizi, si sono registrati ampi aumenti nelle tariffe dei trasporti, inclusi quelli via gomma e quelli aerei, con rischi verso l’alto per il deflatore.
Tuttavia, alla luce delle informazioni sulle nuove strozzature all’offerta generate dal lockdown in Cina e delle pressioni su alimentari ed energia, in questo momento sembra probabile che le variazioni mensili dei prezzi nei prossimi mei restino elevate, limitando la prevista svolta verso il basso dell’inflazione associata al confronto statistico con il 2021.

 

COMMENTI:

ITALIA – La Commissione Europea ha versato all’Italia la prima rata per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
L’importo è di 21 miliardi di euro, suddivisi fra 10 miliardi di sovvenzioni e 11 miliardi di prestiti. La rata segue l’erogazione nel mese di agosto di 24,9 miliardi a titolo di prefinanziamento.

BCE – Ci attendiamo oggi dalla BCE la conferma del percorso di uscita annunciato a marzo, che prevede un’ulteriore riduzione degli acquisti netti a 30 miliardi in maggio e quindi a 20 miliardi in giugno.
Probabilmente alla riunione del 9 giugno la BCE annuncerà che gli acquisti netti APP saranno sospesi a fine luglio, in modo da tenersi le mani libere per un possibile rialzo dei tassi l’8 settembre ed eliminare i tassi negativi entro fine anno.
Il mercato monetario sconta un primo rialzo di 25pb già il 21 luglio, e ne prezza quasi tre entro fine anno.
Tale percorso accelerato implicherebbe già oggi un annuncio da parte della presidente Lagarde di prepararsi alla possibilità che l’APP sia sospeso prima di luglio, un po’ come avvenne a febbraio.
Questa seconda opzione sarà sostenuta da chi vuole che la BCE “sorprenda” le aspettative per dimostrare che è determinata a controllore l’inflazione.
Tuttavia, i dati non hanno ancora mostrato se non in piccola parte l’impatto negativo sulla domanda dello shock energetico, e i rischi di recessione connessi agli scenari negativi predominano ampiamente su quelli di eccesso di domanda negli scenari positivi: un buon motivo per muoversi con cautela.

STATI UNITI – Dalla Fed, Mester (Cleveland Fed) dovrebbe ribadire l’impegno a controllare l’inflazione e confermare la possibilità di rialzi dei tassi di 50pb.
Ieri, Waller (Board Fed) ha sottolineato che “l’economia è forte”, quindi questo “è un buon momento per attuare azioni aggressive perché l’economia può sopportarle”.
Waller avrebbe voluto un rialzo di 50pb già a marzo, ma poi aveva votato con il consenso a favore di un intervento di 25pb.

CANADALa Bank of Canada ha alzato il tasso obiettivo di 50pb, portandolo a 1%, e ha rivisto significativamente verso l’alto le previsioni di inflazione.
La BoC ha anche annunciato che a partire dal 25 agosto inizierà la riduzione dei titoli in portafoglio.

NUOVA ZELANDA – Anche la Bank of New Zealand ha attuato un rialzo di 50pb e segnalato un’elevata probabilità per un rialzo di dimensione analoga alla riunione di maggio.

COREA – La Bank of Korea è intervenuta con il quarto rialzo consecutivo di 25pb.

 

PREVISIONI:

STATI UNITI
– Oggi le vendite al dettaglio di marzo sono previste in rialzo di 0,6% m/m, spinte dai prezzi (in primis, della benzina) ma anche da un rimbalzo in termini reali.
Il dato aggregato dovrebbe essere frenato dal comparto auto, rallentato da prezzi in calo e da carenza di scorte.
Al netto delle auto, le vendite dovrebbero essere in solido aumento, 1,2% m/m, grazie anche a un recupero delle vendite online, molto volatili probabilmente per via di difficoltà di destagionalizzazione.
– Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione dovrebbero restare sui minimi dal 1968, confermando le pressioni sul mercato del lavoro.
– La fiducia dei consumatori rilevata dall’Univ. of Michigan ad aprile (prel.) dovrebbe calare ulteriormente, a 58,9, sulla scia dei timori per l’inflazione, e le aspettative di inflazione potrebbero salire ancora, soprattutto sull’orizzonte a 1 anno.