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13 Settembre 2023 – nota economica giornaliera

GERMANIA – Ieri l’indice ZEW, che misura le aspettative a 6 mesi di analisti e investitori istituzionali sull’economia tedesca, è salito, seppur marginalmente, per il secondo mese in settembre, a -11,4 da -12,3 precedente.
Di contro, l’indicatore sulla situazione corrente è calato più delle attese, a -79,4 da -71,3 precedente, ai minimi da agosto 2020.
Come spiegato dal presidente dello ZEW, il lieve miglioramento delle aspettative è legato a una visione più ottimistica degli sviluppi del mercato azionario internazionale legata, in parte, ad attese per una pausa nel rialzo dei tassi di interesse sia nell’Eurozona che negli Stati Uniti.

 

COMMENTI:     

BCE – Secondo una ‘fonte anonima’ interna alla BCE sentita da Reuters, le proiezioni dello staff sulla crescita del PIL saranno tagliate in linea con le aspettative dei mercati, ma la proiezione 2024 di inflazione sarà molto più alta, e superiore al 3%.
Invece, non dovrebbero esserci significative revisioni alla stima per il 2025.
Lo stesso pezzo afferma che il consiglio è diviso sulla decisione di politica monetaria che sarà annunciata domani.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Pur tentando di recuperare parziale terreno, il dollaro si è mantenuto sulla difensiva in attesa dei dati di inflazione di oggi.
Mentre infatti l’inflazione “headline” è attesa in aumento, la “core”, più rilevante per il FOMC di mercoledì prossimo, è attesa in calo.
A meno di sorprese verso l’alto dai dati il dollaro dovrebbe indebolirsi.

EUR – L’euro si è mantenuto in area 1,07 EUR/USD, in posizione d’attesa dei dati USA di oggi ma anche della decisione BCE di domani.
Se l’inflazione USA non fornirà sorprese verso l’alto l’euro dovrebbe rafforzarsi ma l’upside appare limitato (prima resistenza chiave a 1,0800 EUR/USD), sia in attesa di dati dell’area (produzione industriale) negativi oggi sia in vista della possibilità di un non-rialzo dei tassi BCE domani.

GBPLa sterlina è scesa ancora contro dollaro da 1,25 a 1,24 GP/USD dopo le indicazioni di indebolimento giunte stamani dai dati di prodizione industriale e dai dati mensili del PIL, ma può parzialmente recuperare poi oggi sull’inflazione USA – a meno che non sorprenda verso l’alto.
La prospettiva che la BoE alzi ancora i tassi, la settimana prossima (restano ancora da vedere i dati di inflazione prima della riunione) o a novembre, dovrebbe fornire sostegno alla sterlina, ma in misura limitata per il quadro di debolezza della crescita domestica.
La sterlina infatti è in calo anche contro euro da 0,85 a 0,86 EUR/GBP.

JPYLo yen è tornato a scendere contro dollaro da 146 a 147 USD/JPY ma a meno di sorprese verso l’alto dai dati USA di oggi dovrebbe di nuovo recuperare, in attesa poi di input più significativi dalle riunioni di Fed e BoJ la prossima settimana.
Analoga ieri la dinamica contro euro in calo da 157 a 158 EUR/JPY.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Oggi in Eurozona la produzione industriale dovrebbe essere tornata a calare a luglio.
I dati nazionali già pubblicati puntano verso una correzione di -1% m/m ed una revisione al ribasso della crescita del mese precedente.
Le indagini restano compatibili con un’industria in contrazione anche nei prossimi mesi.
Ci aspettiamo che il settore contribuisca negativamente per circa un decimo alla crescita del valore aggiunto nel 3° trimestre.

STATI UNITI – Oggi il CPI di agosto dovrebbe essere in aumento di 0,4% m/m (3,5% a/a da 3,2%), dopo 0,2% m/m di luglio, per via principalmente di un’accelerazione dei prezzi di energia e carburanti nel mese. L’indice core dovrebbe registrare un aumento di 0,2% m/m (4,3% a/a da 4,7%, sarebbe un minimo da settembre 2021), in linea con le variazioni di giugno e luglio (pari a meno della metà del ritmo di crescita visto nei primi 5 mesi dell’anno).
Le pressioni sui prezzi in generale sono in aumento rispetto a luglio, in base ai risultati delle indagini.
I listini delle auto usate dovrebbero rimanere stabili, alla luce del Manheim Used Car Price Index (in rialzo di 0,1% m/m nella prima metà di agosto), mentre gli indicatori anticipatori relativi al mercato immobiliare puntano verso un calo degli affitti.
A meno di soprese al rialzo sul dato di inflazione di agosto, riteniamo che la Fed lascerà invariati i tassi a settembre.
La fase di moderazione dell’inflazione è attesa continuare nei prossimi mesi.