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13 Dicembre 2023 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro si è indebolito ieri sui dati USA che in linea con le attese hanno mostrato un marginale calo dell’inflazione da 3,2% a 3,1% con stabilizzazione della componente core a 4,0%.
Oggi è in parziale recupero in attesa del FOMC di questa sera, dove ci si attende che i tassi restino invariati.
Cruciale sarà però il messaggio che la Fed intende veicolare in particolare sui tagli dei tassi attesi l’anno prossimo.
A settembre, infatti, preventivava 50 pb di tagli nel 2024, ma il mercato è arrivato a scontarne 100-125 pb, partendo però da un livello di tassi alla fine di quest’anno di 25 pb più elevato rispetto a quello attuale.
Se la Fed manterrà una previsione di tagli contenuta l’anno prossimo il dollaro potrebbe leggermente beneficiarne, ma l’upside appare limitato soprattutto in funzione della possibilità che la Fed riveda al ribasso le previsioni di crescita l’anno prossimo.

EURL’euro si è rafforzato ieri da 1,07 a 1,08 EURUSD sullo ZEW tedesco migliore delle attese e sui dati USA ma non è riuscito a mantenere i massimi post-dati e questa mattina è in lieve calo.
Cruciale oggi sarà il FOMC, per cui l’euro reagirà di riflesso al dollaro, indebolendosi se il biglietto verde si rafforzerà.
Determinante però poi sarà domani l’esito della riunione BCE, dove i rischi verso il basso sulla crescita dell’area (confermati anche dai dati di produzione industriale di stamani) interferiscono negativamente con l’euro.

GBPLa sterlina si è rafforzata ieri contro dollaro sui dati USA da 1,25 a 1,26 GBP/USD ma solo brevemente.
Stamani, infatti, è di nuovo in calo sui dati di produzione industriale che hanno mostrato una contrazione molto più ampia delle attese.
Hanno deluso anche i dati del PIL mensile, confermando lo scenario di crescita debole, altro argomento a favore di tassi fermi alla riunione BoE di domani.
Oggi, intanto, la sterlina reagirà di riflesso al dollaro sull’esito del FOMC: se le indicazioni della Fed faranno rafforzare il dollaro la sterlina potrà indebolirsi ancora.

JPYLo yen si è rafforzato ieri contro dollaro da 146 a 144 USD/JPY sul calo dei rendimenti a lunga USA dopo i dati di inflazione statunitense.
Cruciale questa sera sarà il FOMC: se la Fed riuscirà a ridimensionare le attese di mercato dei tagli dei tassi, il possibile parziale rialzo dei rendimenti a lunga USA potrebbe indebolire ancora lo yen, ma dovrebbe trattarsi di una situazione temporanea, perché la divergenza attesa l’anno prossimo tra Fed e BoJ (che dovrebbe iniziare a normalizzare l’assetto di policy) dovrebbe favorire un recupero dello yen.