Seguci su twitter

Categorie

13 Aprile 2022 – nota economica giornaliera

GERMANIA – Ieri l’indice ZEW di aprile ha registrato una ulteriore flessione a -41 dopo il crollo a -39,3 a marzo; anche l’indicatore sulla situazione corrente ha visto un nuovo calo, a -30,8 da -21,4 precedente.
Il dato continua a risentire della crisi geopolitica internazionale ed è vicino ai minimi dallo scoppio del COVID-19 (marzo 2020).
Le aspettative di inflazione scendono di 43,4 punti rispetto al mese precedente in Germania (a 26,8) e di 43,6 punti nell’Eurozona (meno del 50% degli operatori vede una ulteriore crescita dell’inflazione area euro nei prossimi sei mesi).
Intanto, i cinque istituti tedeschi (Rwi, Diw, Ifo, IfW e Iwh) hanno tagliato le stime di crescita per la Germania nel 2022, a 2,7% da 4,8%.

STATI UNITI – Ieri, il CPI di marzo ha mostrato una variazione di 1,2% m/m (8,5% a/a), dopo 0,8% m/m di febbraio.
Abitazione, benzina e alimentari hanno dato i principali contributi alla crescita dell’indice headline.
L’indice core è aumentato di 0,3% m/m (6,5% a/a): il rallentamento della dinamica mensile è stato dovuto alle auto usate (-3,8% m/m), che hanno contribuito per -0,2pp alla variazione complessiva.
Tutte le altre voci hanno invece spinto verso l’alto l’inflazione core, in particolare, abitazione, sanità, tariffe aeree, arredamento.
La frenata dei prezzi delle auto usate non modifica il quadro generale dell’inflazione spinta da aumenti diffusi sia ai beni sia ai servizi core.
Infatti, l’inflazione mediana e quella misurata con la media troncata, pubblicate dalla Cleveland Fed sono entrambe in aumento di 0,5% m/m.
Pertanto, manteniamo la previsione di rialzo dei tassi di 50pb alla riunione del FOMC di inizio maggio.

GIAPPONE – Gli ordini di macchinari di febbraio hanno sorpreso verso il basso, con una correzione di -9,8% m/m, spinta da una flessione di -14,4% m/m nel settore non manifatturiero, mentre per il manifatturiero il calo è più contenuto (-1,8% m/m).
Con il miglioramento del quadro sanitario, i servizi sono previsti in miglioramento, ma gli effetti del rallentamento cinese e della guerra in Ucraina probabilmente si trasmetteranno negativamente sul manifatturiero nei prossimi mesi.

CINA – Mentre le esportazioni hanno continuato a crescere ad un ritmo sostenuto e superiore alle aspettative in marzo, a 14,7% a/a in accelerazione da 6,2% in febbraio (consenso Bloomberg: 12,8%), le importazioni hanno deluso le attese calando di -0,1% a/a dopo un aumento del 10,4% a/a registrato in febbraio (consenso Bloomberg: 8,4%).
La scomposizione per Paese non è ancora stata resa disponibile mentre alcuni dei dati pubblicati in volume, nonostante un miglioramento tra febbraio e marzo, evidenziano cali tendenziali di metalli, materie prime energetiche e circuiti elettronici nel 1° trimestre.

 

COMMENTI:

STATI UNITI – Ieri, Brainard (Board Fed) ha detto che l’obiettivo principale della Fed ora è ridurre l’inflazione, che è “troppo alta”.
Secondo Brainard la Fed continuerà ad alzare i tassi e probabilmente annuncerà il programma di riduzione del bilancio alla riunione di inizio maggio, da iniziare a giugno.
Brainard ha sottolineato che c’è spazio per ridurre la domanda di lavoro senza generare licenziamenti, ma non si è sbilanciata sull’entità del rialzo previsto per maggio.
Barkin (Richmond Fed) ha detto che ci sono diversi motivi per pensare che sarà difficile contenere l’inflazione, dato che si è instaurato un regime di inflazione più alta.
Pertanto, la Fed dovrà restringere la politica monetaria più che nel recente passato.
Secondo Barkin, con un’inflazione persistente e diffusa, “quanto dovranno salire i tassi non sarà chiaro fino a quando non saremo vicini alla destinazione”.
A suo avviso, il FOMC “farà quello che deve fare per affrontare questo periodo di inflazione sopra l’obiettivo (…) e questo impegno non implica necessariamente un atterraggio brusco”.
I commenti dalla Fed restano in linea con rialzi rapidi e, a nostro avviso, con un aumento di 50pb a maggio.

CINA – Le misure di contenimento dell’attuale ondata di contagi hanno rallentato o parzialmente interrotto le operazioni portuali e frenato l’attività in molte aree del Paese.
Anche se il porto di Shanghai non è stato chiuso (nonostante la città sia ancora in lockdown), la carenza di trasportatori e di lavoratori a causa delle quarantene ne ha sensibilmente rallentato l’attività, aumentando il numero di navi che attendono di attraccare e costringendone molte a cercare approdo nel vicino scalo di Ningbo Zhoushan, causando un aumento della congestione in altri porti del Paese.
Di conseguenza si sono creati colli di bottiglia e rallentamenti nelle catene produttive, in particolare nel settore dell’automotive e dei semiconduttori.
La strategia di tolleranza zero del COVID-19 e le ripercussioni della guerra tra Russia e Ucraina sulla domanda mondiale continueranno ad avere un impatto negativo sul commercio estero nei prossimi mesi.

NUOVA ZELANDA – Ieri la Reserve Bank of New Zealand ha sorpreso i mercati alzando i tassi di riferimento di 50 punti base a 1,50%: è il quarto rialzo di fila e il più ampio da oltre 20 anni (era attesa una mossa da 25pb).

CANADA – Si riunisce oggi la Bank of Canada, che potrebbe anch’essa optare per un aumento dei tassi da 50 punti base (dopo il primo rialzo effettuato il mese scorso).

 

PREVISIONI:

ITALIA – Questa mattina, il calendario macroeconomico prevede il dato sulla produzione industriale italiana, attesa rimbalzare su base congiunturale a febbraio, stimiamo di 1,7% m/m, dopo il crollo registrato nel primo mese dell’anno (-3,4% m/m), dovuto in buona parte al picco dell’ondata pandemica.
Tuttavia, a partire da marzo gli effetti del conflitto in Ucraina dovrebbero pesare in maniera significativa sull’attività manifatturiera nell’area euro e l’industria potrebbe essere la principale responsabile della contrazione attesa per il 1° trimestre.

STATI UNITI – Oggi è in pubblicazione il PPI di marzo, atteso in rialzo di 1% m/m, con l’indice core previsto in aumento di 0,4% m/m.