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12 Luglio 2023 – nota economica giornaliera

ITALIA
 – Ieri la produzione industriale è aumentata ben più del previsto a maggio, dell’1,6% m/m (-3,7% a/a) da un precedente -2% m/m (-7,4% a/a). Il rimbalzo di maggio, dopo tre cali mensili consecutivi, non è sufficiente ad invertire la flessione cumulata di -3,5% nei primi quattro mesi dell’anno.
L’industria dovrebbe aver dato frenato significativamente il PIL nel 2° trimestre, e non ci aspettiamo un’inversione di tendenza nel breve termine.
– Nei primi tre mesi del 2023 i permessi di costruzione sono cresciuti per il secondo trimestre nel settore residenziale (5,1% t/t da 0,9% il dato sulla superficie abitabile autorizzata), mentre sono calati per il terzo trimestre di fila nelle strutture non residenziali (-3,3% t/t da -0,9%).
In termini tendenziali i permessi restano in territorio negativo e su livelli ben al di sotto dei picchi toccati nel 2° trimestre del 2022.
I dati confermano la tendenza di rallentamento per gli investimenti in costruzioni nei prossimi trimestri.

GERMANIA – Ieri l’indice ZEW, che misura le aspettative a 6 mesi di analisti e investitori istituzionali sull’economia tedesca, è calato più del previsto in luglio, a -14,7 da -8,5 precedente.
La flessione è stata di entità più moderata per l’indicatore sulla situazione corrente, a -59,5 da -56,5. In entrambi i casi si tratta di un minimo da fine 2022.
Il calo delle aspettative è spiegato dalle attese di nuovi aumenti dei tassi di interesse sia nell’Eurozona che negli Stati Uniti; gli intervistati inoltre manifestano preoccupazione per la debolezza dell’economia cinese.
Il settore più colpito rimane il manifatturiero; in particolare, si nota un nuovo calo per le aspettative di profitto delle imprese esportatrici.

STATI UNITI – Ieri l’indice di ottimismo delle piccole imprese rilevato dalla National Federation of Independent Business a giugno è salito a 91 da 89,4, toccando un massimo dallo scorso novembre, con miglioramenti sulle aspettative per l’economia, le vendite e le condizioni creditizie.
Sul fronte dei prezzi, continua la tendenza al ribasso in atto da diversi mesi: il dato di giugno è un minimo da marzo 2021.
Nonostante il progresso, l’indice risulta ampiamente sotto la media di lungo periodo, e il sentiment per i prossimi trimestri rimane ancora negativo, penalizzato dalla resilienza dell’inflazione e dalla carenza di manodopera.

 

COMMENTI:     

ITALIA – Il Presidente della Repubblica ha firmato il decreto che nomina Fabio Panetta come prossimo governatore di Banca d’Italia alla scadenza del mandato di Ignazio Visco, che termina a fine ottobre.

STATI UNITIWilliams (New York Fed) ha dichiarato in un’intervista al FT che la Fed non ha ancora finito di aumentare i tassi di interesse, ma non si è sbilanciato nell’indicare l’entità dei rialzi futuri.
Per quanto riguarda le prospettive economiche, il governatore della New York Fed ha affermato di non prevedere una recessione ma piuttosto un rallentamento della crescita, che dovrebbe attestarsi all’1% o poco più nel 2023.
Williams ha ammesso di aver abbassato le sue previsioni di crescita per il 2024 rispetto ad inizio anno.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro è sceso ulteriormente e si mantiene in calo in linea con l’analoga dinamica dei rendimenti all’avvicinarsi della chiusura del ciclo di rialzi dei tassi Fed.
Importanti saranno oggi i dati di inflazione, attesa in rallentamento, il che dovrebbe indebolire ancora il dollaro. In caso invece di sorprese verso l’alto dai dati, il biglietto verde risalirebbe, ma in misura modesta e temporaneamente.

EURL’euro è salito ulteriormente, riguadagnando quota 1,10 EUR/USD, principalmente di riflesso all’indebolimento generalizzato del dollaro.
Il rafforzamento è comunque contenuto, anche per via delle indicazioni deludenti giunte ieri dallo ZEW tedesco.
Se comunque i dati di inflazione USA non disattenderanno le aspettative, l’euro dovrebbe riuscire a consolidare in area 1,10 EUR/USD.

GBPAnche la sterlina si è rafforzata ulteriormente, sia contro dollaro da 1,28 a 1,29 GBP/USD sia contro euro dove però si è mantenuta in area 0,85 EUR/GBP, complici sia l’indebolimento del biglietto verde sia il consolidarsi di attese di poderosi rialzi dei tassi BoE dopo l’ulteriore accelerazione della dinamica salariale emersa dai dati di ieri.
Nell’aggiornamento semestrale del Financial Stability Report la BoE riporta che l’economia domestica finora si è dimostrata resiliente rispetto alla stretta monetaria attuata, precisando comunque che gli effetti restrittivi non si sono ancora dispiegati appieno, il che prospetta ulteriore rallentamento della crescita nei prossimi trimestri, fattore che frena l’upside della valuta britannica.
Oggi, comunque, se i dati di inflazione USA non disattenderanno le aspettative, la sterlina dovrebbe riuscire a consolidare.

JPYAnche lo yen si è rafforzato ulteriormente, non solo di riflesso all’indebolimento del dollaro, da 141 a 139 USD/JPY, ma anche grazie al mantenersi di attese che la BoJ possa ridurre ancora lo stimolo monetario già alla riunione di questo mese (28 luglio), come riflesso dalla salita dei rendimenti a lunga giapponesi (in contrapposizione al calo di quelli USA) – il che spiega perché lo yen si sia rafforzato anche contro euro da 155 a 153 EUR/JPY.
A meno di sorprese vero l’alto dai dati di inflazione USA lo yen dovrebbe mantenersi in rafforzamento.

 

PREVISIONI:

SPAGNA – Oggi la stima finale dei prezzi al consumo di giugno dovrebbe confermare il rallentamento dell’inflazione a 1,9% a/a (+0,6% m/m) da 3,2% di maggio sulla misura nazionale e a 1,6% a/a (+0,6% m/m) da 2,9% su quella armonizzata.

STATI UNITI – Oggi il CPI a giugno è previsto in rialzo di 0,4% m/m (3,1% a/a), dopo 0,1% m/m (4% a/a) di maggio.
L’indice core dovrebbe aumentare di 0,3% m/m, come a maggio, con l’inflazione in rallentamento a 5% a/a da 5,3% a/a, sui minimi da novembre 2021.
La variazione dell’indice core dovrebbe confermare il trend in calo dell’abitazione, con una variazione attesa di 0,5% m/m, e rischi verso il basso, in linea con i segnali dei prezzi delle case e dei nuovi contratti di affitto.
Per quanto riguarda gli altri servizi core, l’assicurazione auto dovrebbe mostrare ancora ampi rialzi, che si protrarranno per gran parte dell’anno.
Invece, nella sanità i premi assicurativi saranno ancora in calo.
Le tariffe aeree e i prezzi per la ricreazione dovrebbero confermare il rallentamento recente.
Per quanto riguarda i beni core, alla luce degli indici di prezzo delle indagini e del PPI, si dovrebbe vedere un rallentamento dopo la variazione di 0,6% m/m di aprile e maggio, anche grazie a una correzione nel comparto delle auto usate segnalata dall’indice Manheim, in calo di -3,2% m/m nelle prime due settimane del mese nel mercato all’ingrosso.
Il trend complessivo dell’inflazione core su base mensile in estate dovrebbe dare conferme di una riduzione delle pressioni da eccesso di domanda e supportare l’avvicinarsi del picco dei tassi.
L’andamento dell’Underlying Inflation Gauge e del Multivariate Core Trend costruiti dalla NY Fed mostra convincenti trend verso il basso, che preludono a una successiva moderazione del CPI e del deflatore.