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11 Ottobre 2021 – nota economica giornaliera

STATI UNITI – Venerdì l’employment report di settembre ha registrato un aumento di occupati non agricoli di solo 194 mila, frenati da un ampio calo (dovuto a distorsioni statistiche) nel settore pubblico.
Il tasso di disoccupazione, in calo da 5,2% a 4,8%, è sceso anche per via di una correzione della forza lavoro. I dati hanno confermato la persistente scarsità di offerta a fronte di una domanda sempre solida.
Le ore lavorate nel settore privato sono cresciute di 0,8% m/m, e i salari orari sono aumentati di 0,5% m/m.
A nostro avviso, l’aumento di occupazione, anche se inferiore alle aspettative, dovrebbe essere ritenuto sufficiente dal FOMC per annunciare e iniziare il tapering a novembre.

 

COMMENTI:

STATI UNITI – Il fronte degli eventi sarà dominato dalla pubblicazione dei verbali del FOMC di settembre, che dovrebbe dare indicazioni sui tempi attesi per le svolte della politica monetaria, e dal voto alla Camera per il rialzo temporaneo del limite del debito.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha chiuso la settimana passata pressoché stabile sui livelli di apertura a causa del calo di venerdì sull’employment report che ha mostrato una crescita degli occupati inferiore alle attese.
Poiché però nel complesso il rapporto è comunque positivo, le attese di svolta Fed a novembre sono rimaste intatte.
Questa settimana il focus sarà sull’inflazione di mercoledì, attesa ancora elevata.
Se non deluderà il dollaro dovrebbe risalire verso i massimi recenti, suscettibili di essere superati se l’inflazione dovesse risultate più elevata del previsto e/o gli altri dati (vendite al dettaglio, indice Empire e fiducia delle famiglie) – attesi misti – rivelarsi invece più favorevoli.

EURL’euro ha chiuso la settimana passata in calo da massimi in area 1,16 a minimi in area 1,15 EUR/USD, risalendo solo marginalmente sull’employment report USA.
I differenziali di rendimento restano sfavorevoli in attesa della svolta Fed e se i dati USA – soprattutto quelli di inflazione – non deluderanno, il cambio potrebbe andare a testare i minimi della scorsa settimana.

GBPLa sterlina ha chiuso la settimana passata al rialzo sia contro dollaro da 1,35 a 1,36 GBP/USD sia contro euro da 0,85 a 0,84 EUR/GBP, e apre in rafforzamento anche oggi, sulla scia di dichiarazioni BoE negli ultimi giorni che rafforzano le attese di avvio del ciclo di rialzi dei tassi l’anno prossimo.
Bailey ha espresso preoccupazione per l’ulteriore recente salita dell’inflazione e Saunders ha detto che è corretto aspettarsi dei rialzi prima di quanto ipotizzato in precedenza.
I dati sul mercato del lavoro domani sono attesi positivi, mentre quelli di produzione industriale mercoledì potrebbero essere più deboli, ma altri discorsi BoE sono attesi in settimana.
Anche la sterlina dovrebbe comunque risentire dei dai USA, inflazione in primis, se non deluderanno, ma meno dell’euro, rispetto al quale potrebbe dunque riuscire a rafforzarsi ancora.

JPYLo yen ha chiuso la settimana passata in calo contro dollaro da 110 a 112 USD/JPY, inaugurando qui nuovi minimi dell’anno, aggiornati ulteriormente oggi a un soffio da 113,00 USD/JPY.
Lo yen si è indebolito anche contro euro da 128 a 130 EUR/JPY.
A pesare sullo yen è stata l’ulteriore salita dei rendimenti USA, che hanno proseguito i rialzi nonostante l’employment report.
Il calo contro dollaro potrà proseguire se i dati di inflazione USA non deluderanno, mentre contro euro potrebbe essere ridimensionato dal contestuale calo atteso dell’EUR/USD.

 

PREVISIONI:

AREA EURO
 – I dati di questa settimana dovrebbero evidenziare una contrazione della produzione industriale in Italia e nel complesso dell’Eurozona, penalizzata dall’intensificarsi delle strozzature dal lato dell’offerta.
Il dato italiano, che esce stamane, è previsto in calo di -0,3% m/m dopo due mesi di sensibile incremento congiunturale.
– Le stime finali degli indici dei prezzi al consumo dovrebbero confermare la salita dell’inflazione in Germania, Francia e Italia a settembre.
– L’agenda odierna include anche diversi interventi di banchieri centrali europei.

GERMANIA – Domani l’indagine ZEW di ottobre dovrebbe riportare una correzione del morale diffusa alle aspettative e alla situazione corrente.

STATI UNITI
 – Il focus per i dati sarà su CPI e vendite al dettaglio di settembre.
Il CPI dovrebbe esser in rialzo di 0,3% m/m, con aumenti diffusi per i beni core e una possibile riaccelerazione nei servizi per abitazione e sanità.
Le vendite al dettaglio sono previste in calo per via della correzione delle auto, ma in aumento sostenuto al netto delle auto.
– Le prime indagini di ottobre, manifatturiero e consumatori, dovrebbero confermare l’eccesso di domanda e le pressioni sui prezzi dal lato delle imprese, e le preoccupazioni per l’inflazione dal lato delle famiglie.