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11 Luglio 2022 – nota economica giornaliera

ITALIA – Venerdì, la produzione industriale italiana è calata di -1,1% m/m a maggio, circa in linea con le aspettative di consenso e meglio delle nostre attese: è il primo calo dopo tre mesi di crescita.
Il principale contributo negativo è venuto dai beni non durevoli (-1,4% m/m), un segnale di un indebolimento della domanda sulla scia dell’elevata inflazione; i beni strumentali e i durevoli sono cresciuti, grazie forse a una parziale attenuazione delle difficoltà di approvigionamento.
Il tessile si conferma il comparto più vivace su base tendenziale, mentre tra i settori maggiormente in calo troviamo quelli più energivori.
L’industria potrebbe aver dato un contributo positivo al valore aggiunto in primavera, segnalando che il PIL del 2° trimestre potrebbe risultare più forte rispetto alle nostre precedenti attese (0,2% t/t).
Tuttavia, l’impatto dello shock inflazionistico potrebbe essere ritardato, e diventare più evidente tra fine 2022 e inizio 2023, anche considerando la possibilità di una ulteriore diminuzione dei flussi di gas dalla Russia, che resta il principale rischio negativo sullo scenario.

STATI UNITI – Venerdì, i dati del mercato del lavoro di giugno hanno riportato un aumento di 372 mila occupati non agricoli, dopo 384 mila (rivisto da 390 mila) di maggio.
Il quadro occupazionale è ancora positivo, con rialzi diffusi a tutti i settori, specialmente i servizi.
Il tasso di disoccupazione rimane stabile a 3,6% per il quarto mese consecutivo, a ridosso del livello prepandemico di 3,5%.
I salari orari sono in aumento di 0,3% m/m (5,1% a/a).
Le informazioni di giugno sono in linea con l’esperienza storica, che vede ritardi nella trasmissione della politica monetaria alle variabili reali e in particolare al mercato del lavoro.
Il sentiero verso l’alto dei tassi rimarrà ripido almeno fino all’autunno.
In base alle informazioni disponibili, manteniamo la previsione di un rialzo di 75pb a luglio seguito da almeno due rialzi da 50pb a settembre e novembre, per arrivare a tassi fra 3,5 e 3,75% a fine 2022.

GIAPPONE – Gli ordini di macchinari a maggio hanno registrato un calo di -4,1% m/m, dopo 10,8% m/m di aprile.
I dati sono particolarmente deboli nel manifatturiero (-9,8% m/m), con una contrazione più contenuta per il non manifatturiero (-4,1% m/m) e per gli ordini dall’estero (-2,4% m/m)..

CINA – L’inflazione dei prezzi al consumo è salita da 2,1% a/a in maggio a 2,5% a/a in giugno (Consenso Bloomberg: 2,4%), spinta al rialzo soprattutto dai trasporti (da 6,2% a/a in maggio a 8,5% in giugno), in particolare dai carburanti (+32,8% a/a e +6,6% m/m), e dagli alimentari (da 2,3% a/a in maggio a 2,9% a/a in giugno).
Su questi ultimi ha influito però un forte effetto base negativo, che ha più che compensato il calo mensile di -1,6% m/m ma che scemerà nel 3° trimestre per invertirsi in ottobre e novembre.
Questa inversione aiuterà a calmierare l’atteso rialzo dei prezzi alimentari, in particolare della carne di maiale.
Nonostante un aumento dei prezzi dei servizi turistici (da 0,9% a/a in maggio a 4,1% a/a in giugno), nel complesso l’inflazione dei servizi rimane bassa (1% a/a), contribuendo a contenere l’inflazione core, salita marginalmente a 1% a/a in giugno dopo due mesi a 0,9% a/a.
Un effetto base favorevole e il calo dei prezzi delle materie prime ha favorito un ulteriore rallentamento dell’inflazione dei prezzi alla produzione, da 6,4% a/a in maggio a 6,1% a/a in giugno.
Si registra però un aumento dell’inflazione dei beni di consumo, salita per il terzo mese consecutivo a 1,7% a/a in giugno (superando il massimo di 1,6% a/a registrato a novembre 2019) e trainata dal comparto dei beni non durevoli, in particolare da alimentari e abbigliamento.

 

COMMENTI:

AREA EURO – L’Eurogruppo si occuperà dell’ingresso della Croazia nell’Eurozona (la decisione è prevista domani all’Ecofin), di impatti dell’euro digitale sul sistema finanziario e sull’uso dei contanti, di orientamento delle politiche fiscali in vista della predisposizione dei budget 2023.

BCE – Il governatore della Banca d’Italia, Visco, ha avvisato che un rialzo dei tassi BCE superiore a 25pb potrebbe essere appropriato in settembre se le prospettive di inflazione non miglioreranno.
Tuttavia, una normalizzazione graduale della politica monetaria è possibile, e non ci sono segnali di una pericolosa spirale prezzi-salari.
In giugno, i mercati scontavano attese eccessive di rialzo dei tassi ufficiali.

STATI UNITI – Dalla Fed, Williams (NY Fed) ha ribadito la necessità di riportare l’inflazione sotto controllo e ha detto che prevede un rallentamento della crescita verso l’1% quest’anno e un rialzo della disoccupazione un po’ sopra il 4% l’anno prossimo.
Bostic (Atlanta Fed) ha detto che, anche alla luce dei dati del mercato del lavoro, è evidente che l’economia è forte.
Secondo Bostic, la solidità della crescita suggerisce che la Fed potrà attuare un altro rialzo di 75pb alla prossima riunione senza danni all’economia nel suo complesso.
Bostic ritiene che il rallentamento in atto ora non sia sufficiente e sarà necessaria ulteriore moderazione dell’attività.

GIAPPONE – La coalizione di governo ha conquistato la maggioranza dei seggi rinnovati ieri (125) alle elezioni della Camera Alta, portando i seggi totali della compagine governativa a 146 su 248.
L’LDP ha aumentato i propri seggi a 63 seggi, dai 55 precedenti.
La nuova maggioranza potrebbe aprire la strada a futuri cambiamenti della costituzione sul tema della militarizzazione.
Per ora, tuttavia, i risultati elettorali non dovrebbero dar luogo ad azioni su questo fronte, con la linea del governo sempre concentrata su una politica fiscale a sostegno dell’economia.

 

PREVISIONI:

AREA EURO
 – Oggi l’unico dato in uscita è quello sulle vendite al dettaglio in Italia.
– Per quanto riguarda il resto della settimana, mercoledì la produzione industriale è attesa in crescita per il secondo mese a maggio, come suggerito dai dati nazionali già pubblicati (ma l’industria dovrebbe aver frenato il PIL nel 2° trimestre).
– Martedì, l’indice ZEW tedesco dovrebbe confermare i rischi al ribasso sulla crescita.
Infine, la stima finale dei dati sui prezzi al consumo di giugno dovrebbe confermare la prima lettura, con un’inflazione annua in calo in Germania (8,2%) ed in crescita in Francia (6,5%) e Italia (8,5%).

STATI UNITI
 – La settimana ha molti dati di rilievo in uscita.
Il focus sarà sul CPI di giugno che dovrebbe segnare un ulteriore aumento dell’inflazione headline e una variazione ancora ampia dell’indice core.
– L’indagine Empire della NY Fed a luglio dovrebbe mantenersi in linea con stagnazione dell’attività nel manifatturiero.
– La fiducia dei consumatori a luglio dovrebbe stabilizzarsi sulla scia del calo del prezzo della benzina e dei tassi sui mutui delle ultime settimane.
Anche le aspettative di inflazione a 5 anni dovrebbero essere poco variate sui livelli elevati dell’ultimo mese.
– Fra i dati di giugno, le vendite al dettaglio dovrebbero essere in ripresa, in parte spinte dai prezzi, e la produzione industriale dovrebbe aumentare modestamente.