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11 Dicembre 2023 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha chiuso la settimana passata in lieve rialzo aiutato venerdì dall’employment report che ha sorpreso positivamente.
Il vero test si avrà però con il FOMC di mercoledì sera.
Le attese sono per tassi invariati e una possibile revisione al ribasso per la crescita attesa l’anno prossimo.
Cruciale sarà comunque il messaggio che la Fed vorrà veicolare, probabilmente teso a non anticipare troppo le attese di taglio dei tassi che il mercato colloca già nella prima metà dell’anno.
Questo potrà fornire sostegno al dollaro nel breve, e potrebbe anche farlo rafforzare parzialmente se porterà il mercato a posticipare le attese di taglio.
Successivamente però la tendenza del dollaro dovrebbe essere ribassista per il maggior spazio di discesa dei rendimenti USA in vista dell’attesa inversione di policy.

EURL’euro ha chiuso la settimana passata in calo da 1,08 a 1,07 EUR/USD, sia sul rafforzamento del dollaro post-employment report sia sui dati dell’area, dove le indicazioni da produzione industriale tedesca e italiana sono state contrastanti ma comunque improntate a debolezza.
Cruciale sarà la riunione BCE di giovedì, dove le attese sono per tassi invariati e possibili revisioni al ribasso della crescita.
Anche la BCE come la Fed cercherà di contrastare attese precipitose di tagli dei tassi l’anno prossimo, ma alla luce delle sorprese generalmente negative giunte di recente dai dati il mercato potrebbe darvi scarso credito.
L’euro potrebbe pertanto indebolirsi leggermente, ma il downside dovrebbe essere limitato e successivamente dovrebbe ripartire un recupero, per via del minore spazio di discesa dei rendimenti euro rispetto a quelli USA in vista dell’attesa svolta di policy.

GBPLa sterlina ha chiuso la settimana passata in calo contro dollaro da 1,27 a 1,25 GBP/USD complice soprattutto il recupero del biglietto verde, ma cruciale sarà giovedì la riunione BoE.
Le attese sono per tassi fermi, tuttavia è probabile che permanga una spaccatura all’interno della BoE sull’opportunità di alzare o meno i tassi.
Anche la BoE cercherà di non precipitare le attese di tagli dei tassi, ma il quadro più contrastato che altrove e la crescita più debole rispetto a USA e area euro pongono la sterlina a rischio di una leggera debolezza.
Il downside tuttavia dovrebbe essere limitato grazie all’elevato livello dei tassi che mantiene i differenziali di rendimento favorevoli.

JPYLo yen si è rafforzato ampiamente contro dollaro la scorsa settimana da 147 a un massimo di 141 USD/JPY, movimento concentrato nella giornata di giovedì su dichiarazioni di Ueda secondo il quale la BoJ ha molte opzioni una volta che decida di abbandonare la politica dei tassi negativi.
Il mercato, corto yen, ha letto in tali dichiarazioni la possibilità di una svolta BoJ alla riunione della prossima settimana, ma lo yen sta già perdendo buona parte di quanto recuperato su un altro report di Bloomberg secondo cui la BoJ non ritiene che al momento la dinamica salariale sia sufficientemente forte da garantire un cambio di policy così presto.
Nei prossimi giorni cruciale sarà anche la reazione dei rendimenti a lunga USA all’esito del FOMC: in assenza di rialzi significativi lo yen potrebbe riuscire a contenere le perdite andando tendenzialmente a stabilizzarsi.