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11 Aprile 2022 – nota economica giornaliera

CINA
 – L’inflazione dei prezzi al consumo, dopo due mesi a 0,9% a/a è risalita a 1,5% a/a in marzo (consenso Bloomberg 1,4% a/a), ritornando sui livelli di dicembre, solo a causa di un effetto base sfavorevole.
L’indice è rimasto infatti invariato rispetto a febbraio grazie ad un calo dell’1,2% m/m dei prezzi nel comparto alimentari e dello 0,3% m/m nel comparto cultura, istruzione e intrattenimento che hanno compensato gli aumenti concentrati in particolare nei trasporti (+1,6% m/m).
In termini tendenziali i prezzi degli alimentari hanno continuato a scendere (-1,5% a/a in marzo da -3,9% a/a in febbraio) e l’aumento dell’inflazione è stato trainato dal comparto dei trasporti (+5,8% a/a da 5,5% a/a in febbraio), seguito dal comparto cultura, istruzione e intrattenimento (1,3% a/a in marzo), dalle spese per l’abitazione e dal comparto dei beni e servizi vari che, in deflazione per gran parte del 2021, è ritornato a registrare un aumento dei prezzi da febbraio.
L’inflazione core è rimasta invariata a 1,1% registrando un calo dello 0,1% m/m.
– L’inflazione dei prezzi alla produzione è invece scesa da 8,8% a/a in febbraio a 8,3% a/a in marzo, meno delle attese (consenso Bloomberg 8,1% a/a), grazie ad un effetto confronto favorevole che ha più che compensato un aumento dell’1,1% m/m, il più elevato da ottobre 2021.
L’effetto base continuerà ad essere favorevole per gran parte dell’anno spingendo al ribasso l’inflazione dei prezzi alla produzione nonostante i prezzi delle materie prime siano attesi rimanere elevati a causa del conflitto tra Russia e Ucraina.
L’assenza di pressioni da domanda e la forte concorrenza rendono però difficile trasferire gli aumenti ai consumatori finali, prefigurando ancora una dinamica contenuta dell’inflazione dei prezzi al consumo.

 

COMMENTI:

AREA EURO – La BCE tiene la sua riunione di politica monetaria.
L’appuntamento potrebbe tradursi in un nuovo braccio di ferro tra chi vorrebbe annunciare al più presto la fine dei programmi di acquisto a giugno o luglio per alzare i tassi ufficiali almeno due volte quest’anno, e chi preferisce muoversi con cautela a causa dei rischi di shock energetico.
Se i primi prevarranno, la conferenza stampa potrebbe diventare vivace, un po’ come lo fu quella di febbraio.

FRANCIA – Il risultato del primo turno delle elezioni presidenziali francesi di ieri vede un ballottaggio tra Macron e Le Pen che si terrà il 24 aprile.
I dati parziali del ministero dell’Interno di Parigi, a scrutinio non ancora ultimato, vedono Macron al 27,3%, Le Pen al 24,3%, Mélenchon al 21,9%, Zemmour al 7% e Pécresse 4,8%.

GERMANIA – Venerdì, il Governo tedesco ha annunciato un pacchetto di aiuti da 100 miliardi per le compagnie energetiche penalizzate dal conflitto in Ucraina.

STATI UNITI – Dalla Fed, altri tre discorsi (Bostic, Bowman, Evans) dovrebbero confermare l’intenzione di agire aggressivamente e presto per riportare l’inflazione sotto controllo.

GIAPPONEKuroda ha confermato la distanza della BoJ dal trend di restrizione monetaria delle altre banche centrali.
Kuroda ha detto che la BoJ seguirà l’impatto di Covid e attuerà “ulteriori azioni espansive senza esitazione se necessario”, sottolineando le aspettative di tassi a breve e a lungo termine sui livelli attuali o inferiori.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha chiuso la settimana passata al rialzo, aggiornando i massimi recenti.
In questi giorni i dati chiave saranno quelli sull’inflazione, domani, attesa in nuovo significativo aumento.
Questo, fornendo ulteriore sostegno alla prospettiva di un’accelerazione nel sentiero di restrizione Fed, dovrebbe favorire ancora il dollaro.
Sono tuttavia da monitorare sia l’esito della riunione BCE giovedì sia l’evoluzione della risk aversion in merito al conflitto russo-ucraino, che, pur senza compromettere le prospettive generalmente favorevoli per il dollaro, possono condizionare in modo significativo, seppur temporaneo, il biglietto verde.

EUR – L’euro ha chiuso la settimana passata in calo da 1,10 a 1,08 EUR/USD.
Importante sarà giovedì la riunione BCE: eventuali segnali a favore di un’accelerazione del sentiero di rimozione dello stimolo potrebbero favorire un recupero almeno parziale del cambio.
In mancanza invece l’euro rimarrebbe sotto pressione, a meno di novità favorevoli dal fronte del conflitto. Tra i dati, indicazioni negative si attendono domani dallo ZEW tedesco.
Quanto alle presidenziali francesi, ieri sera l’euro si è temporaneamente rafforzato sui risultati parziali del primo turno che confermavano Macron in testa rispetto a Le Pen (il secondo turno sarà il 24 aprile).

GBP – La sterlina ha chiuso la settimana passata in calo contro dollaro da 1,31 a 1,29 GBP/USD aggiornando qui i minimi.
Contro euro ha invece recuperato da 0,84 a 0,83 EUR/GBP, aprendo però in leggero calo oggi.
I dati domani sul mercato del lavoro, attesi positivi, e l’inflazione mercoledì, attesa in ampio aumento, consolideranno l’attesa per un altro rialzo dei tassi a maggio, ma questo potrebbe fornire solo lieve sollievo alla sterlina, dato che la BoE dovrebbe alzare i tassi meno della Fed.
Contro euro sarà rilevante anche la riunione BCE di giovedì.

JPY – Lo yen ha chiuso la settimana passata in calo contro dollaro da 122 a 124 USD/JPY, ma stabile in range contro euro tra 134 e 135 USD/JPY.
Contro dollaro dovrebbe indebolirsi ancora, seguendo tempi e modi della salita dei rendimenti a lunga USA (test chiave l’inflazione USA).

 

PREVISIONI:

AREA EURO – La settimana è piuttosto povera di indicatori congiunturali.
La seconda lettura dei prezzi al consumo di marzo nelle tre maggiori economie dovrebbe confermare la brusca accelerazione vista nelle stime flash.

ITALIA – La produzione industriale è attesa rimbalzare a febbraio, ma il recupero dovrebbe rivelarsi effimero.

GERMANIA – L’indice ZEW, prima indagine relativa al mese di aprile, dovrebbe confermare i rischi al ribasso sull’economia tedesca dovuti al difficile contesto internazionale.

STATI UNITI
– Oggi non ci sono dati in uscita negli, ma la settimana ha molte informazioni importanti in agenda.
Il focus sarà sui prezzi, con la pubblicazione di CPI, PPI e prezzi all’import di marzo, tutti attesi in forte rialzo.
In particolare, il CPI dovrebbe essere in rialzo di 1,1% m/m, con l’indice core in aumento di 0,5% m/m e indicazioni di pressioni sempre forti e diffuse.
– Le vendite al dettaglio sono previste in aumento a marzo in termini nominali, ma marginalmente negative in termini reali.
– La produzione industriale, sempre di marzo, dovrebbe registrare una variazione positiva nonostante una probabile correzione nel settore auto per via di una recrudescenza dei colli di bottiglia dal lato dell’offerta.
– Infine, la fiducia dei consumatori ad aprile è prevista in ulteriore, moderata flessione.