Seguci su twitter

Categorie

10 Settembre 2020 – nota economica giornaliera

GIAPPONE – Gli ordini di macchinari core aumentano a luglio di 6,3% m/m (-16,2% a/a), con un rimbalzo significativo dopo -7,6% m/m di giugno.
La variazione di luglio non è però sufficiente a compensare il crollo degli ordini del trimestre precedente (-12,9% t/t in primavera).
Nel manifatturiero, gli ordini sono in rialzo di 5% m/m, dopo 5,6% m/m di giugno, con una crescita rispetto al 2° trimestre (+2,7%) insufficiente a colmare la correzione vista in primavera (-16,6% m/m). Le previsioni per il 2° semestre sono di ripresa, ma lo scenario dipenderà anche dallo scenario politico.

 

COMMENTI:

BCE – Il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea lascerà invariata la politica monetaria. Il tasso sui depositi resterà a -0,50%, e il tasso sulle operazioni principali di rifinanziamento a 0%.
Non si attendono in questa occasione neppure annunci riguardo a un nuovo aumento del PEPP, né estensioni dell’incremento transitorio dell’APP che era stato annunciato a marzo e che scade a fine anno.
L’unica azione possibile sembra un aumento del moltiplicatore che determina la quota di riserve in eccesso esentata dai tassi negativi, attualmente pari a 6 volte la riserva obbligatoria: l’eccesso di riserve sta crescendo, e i tassi interbancari sono oggi schiacciati a livelli di poco superiori al tasso sui depositi.
Per quanto riguarda le previsioni dello staff, i dati estivi hanno confermato in pieno l’aspettativa che la fine delle misure di confinamento avrebbe condotto a un rapido rimbalzo dell’attività economica.
Le previsioni di crescita potrebbero perciò essere sostanzialmente confermate per il 2020 e il 2021, anche se non va esclusa la possibilità di piccole revisioni al rialzo sul 2020.
Riguardo all’inflazione, rispetto a giugno, lo staff deve fare i conti con un netto rimbalzo delle quotazioni petrolifere rispetto al profilo allora utilizzato, una minore incertezza riguardo alla ripresa post-Covid, ma anche con un cambio dell’euro molto più forte rispetto alle ipotesi di allora.
Al netto, il profilo dell’inflazione potrebbe essere rivisto al ribasso, ma bisogna considerare anche che la previsione di giugno era già piuttosto prudente (0,8% contro un consenso di 1,1%).
Anche per evitare eccessive tensioni sul cambio, il comunicato manterrà un orientamento espansivo, confermando che i tassi resteranno pari o inferiori a quelli attuali.

GIAPPONE – Il 14 settembre ci sarà l’elezione del nuovo segretario dell’LDP, che determinerà il successore del dimissionario Abe.
L’attuale ministro delle finanze Suga, candidato favorito per la nomina a segretario, probabilmente manterrebbe le posizioni di Abe in termini di politica fiscale e monetaria espansiva.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro si è rafforzato ulteriormente ieri ma poi ha invertito rotta chiudendo al ribasso sul rimbalzo dell’euro. Anche oggi il principale driver del biglietto verde dovrebbe essere la dinamica della moneta unica, in risposta all’esito della riunione BCE.

EURL’euro è sceso ulteriormente ieri (minimo a 1,1751 EUR/USD), ma poi è rimbalzato chiudendo al rialzo in area 1,18 EUR/USD sulla notizia diffusa da Bloomberg secondo cui oggi le nuove proiezioni macro della BCE conterranno una revisione al rialzo per la crescita 2020.
La riunione BCE di oggi sarà effettivamente importante, non tanto per i parametri di policy, attesi invariati, quanto per l’aggiornamento dello scenario macro e i possibili riferimenti agli effetti del cambio sull’inflazione.
Se la notizia di Bloomberg troverà conferma nei numeri BCE, l’euro dovrebbe riceverne supporto, ma non necessariamente nella forma di un ulteriore apprezzamento, soprattutto se la revisione al rialzo per il 2020 sarà motivata più che altro con una iniziale sovrastima degli effetti negativi della pandemia nella prima parte dell’anno e se non ci sarà anche una revisione al rialzo per il 2021, che indicherebbe una maggior capacità di ripresa post-pandemia.
Per l’inflazione, si dovrebbe avere invece una revisione al ribasso, soprattutto a causa dell’apprezzamento estivo del cambio. Questo sarà l’altro tema chiave della riunione odierna.
Se la BCE dovesse sottolineare il ruolo dell’apprezzamento dell’euro nella determinazione della dinamica d’inflazione, collegandovi una maggiore probabilità di ulteriore espansione monetaria, l’euro ne risentirebbe negativamente.
Complessivamente però l’effetto ribassista sulla moneta unica potrebbe rivelarsi ridotto per via dell’eventuale revisione al rialzo sulla crescita, lasciando di fatto il cambio in range, a insistere principalmente sulla fascia 1,17-1,18 EUR/USD.
I livelli da monitorare per un’eventuale correzione rilevante sono i supporti intorno a 1,1720 EUR/USD.

GBPLa sterlina è scesa ulteriormente sia contro dollaro da 1,30 a 1,28 GBP/USD sia contro euro da 0,90 a 0,91 EUR/GBP, sulla conferma che il governo britannico ha depositato in parlamento l’Internal Market Bill, il progetto di legge che violerebbe parte dell’Accordo di Recesso siglato in precedenza con l’UE.
I due aspetti controversi riguardano la questione irlandese (non verrebbe più concesso all’Irlanda del Nord di restare nel mercato unico, riproponendo così il problema del confine fisico a sud con l’Irlanda) e i diritti dei cittadini UE residenti nel Regno Unito (generando incertezza sul riconoscimento della residenza).
Contro dollaro poi la sterlina è risalita chiudendo al rialzo, sulla notizia che le autorità europee avrebbero annunciato di non voler bloccare i negoziati post-Brexit in corso in questi giorni con l’UE nonostante la presentazione dell’Internal Market Bill.
Se tuttavia i colloqui non sbloccheranno lo stallo attuale, la sterlina resta a rischio di ulteriore calo.

JPYLo yen si è rafforzato ancora in area 105 USD/JPY ma poi ha chiuso al ribasso in area 106 USD/JPY al rientro della risk aversion sul rimbalzo delle borse USA. Analoga la dinamica contro euro nel range 124-125 EUR/JPY.
La valuta nipponica dovrebbe mantenersi in range contro dollaro, nella fascia 105-106 USD/JPY in essere da circa un mese.
Maggior movimento si potrebbe invece osservare nel cross con l’euro, sull’esito della riunione BCE di oggi.

 

PREVISIONI:

ITALIA – La produzione industriale è attesa in ulteriore recupero a luglio, stimiamo dell’ordine di +3,5% m/m. L’entità del rimbalzo su base congiunturale andrebbe affievolendosi rispetto al +8,2% m/m di giugno e al +41,6% di maggio, ma sembrano esserci ulteriori spazi di recupero visto che il tasso di apertura delle attività produttive nei mesi estivi sembra essere stato superiore alla usuale stagionalità.
In ogni caso, la tendenza annua rimarrà negativa probabilmente sino ai primi mesi del 2021. Stimiamo una contrazione di -12,6% nel 2020, seguita da un rimbalzo di +8,7% nel 2021.

FRANCIA – La produzione industriale è vista proseguire anche a luglio il recupero iniziato a maggio; stimiamo nel mese un aumento di circa +6% m/m dopo il +12,7% m/mdi giugno (da -11,7% a -6,6% a/a).
Gli indici di fiducia hanno evidenziato un nuovo miglioramento del morale collegato a un aumento della capacità produttiva, che tuttavia resta a luglio inferiore di circa il 10% rispetto ai livelli pre-pandemia.
Se confermato, il dato lascerebbe la produzione in rotta per un rimbalzo superiore a +20% t/t nel trimestre estivo, dopo il -17,1% t/t dei mesi primaverili.