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09 Marzo 2021 – nota economica giornaliera

GERMANIA – L’indice WAI è sceso da -0,76 a -0,93.
I dati, rivisti rispetto alla settimana scorsa, sono coerenti con una contrazione del PIL di -1,5% t/t nel primo trimestre 2021 invece del -1,8% stimato una settimana fa.
La probabilità di contrazione si colloca al 98%.

GIAPPONE – La stima del PIL del 4° trimestre è rivista verso il basso e registra una variazione di 2,8% t/t da 3% t/t della prima stima. La revisione è dovuta a un minor contributo delle scorte e a una dinamica più contenuta degli investimenti fissi delle imprese, in linea con le indicazioni dell’indagine sulla spesa in conto capitale pubblicata due settimane fa.
Le previsioni per il 1° trimestre sono negative, con l’aspettativa di una flessione del PIL di -1% t/t e dei consumi di -2% t/t, sulla scia dello stato di emergenza nazionale introdotto a gennaio in tutto il Paese e in vigore in alcune grandi prefetture fino al 21 marzo (in altre le misure sono state revocate a inizio marzo).
Nel resto dell’anno la crescita dovrebbe tornare positiva, grazie al sostegno della politica fiscale e all’ampio contributo del canale estero.

 

COMMENTI:

ITALIA – In una lunga audizione davanti alle Commissioni Finanze, Bilancio e Politiche Ue di Camera e Senato, il Ministro dell’Economia Daniele Franco ha illustrato le linee guida del Governo nella predisposizione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che si concretizzerà in un decreto atteso il mese prossimo: il PNRR deve essere finalizzato entro fine aprile, e il Commissario Europeo Gentiloni ha parlato della possibilità di uno sblocco di fondi fino al 13% della quota complessiva, che per l’Italia vale circa 27 miliardi, prima della pausa estiva, ma Franco ha parlato realisticamente di “fine dell’estate”.
Le audizioni dei ministri interessati in commissione dovrebbero concludersi attorno al 19 marzo, mentre le risoluzioni del Parlamento sono attese entro fine mese: il Governo ne terrà conto nella stesura del PNRR definitivo.
Nell’audizione, Franco ha sottolineato che un ruolo centrale avranno i capitoli dedicati alle riforme di giustizia e pubblica amministrazione, e alle semplificazioni, mentre la riforma fiscale non sarà inserita nel Piano (ma resta centrale nel programma di governo, secondo Franco).
L’impatto sul PIL, secondo il Ministro dell’economia, potrebbe essere superiore al 3% (a regime dal 2026) stimato nella NADEF, per effetto proprio delle riforme.
Riguardo a queste ultime, “bisogna essere pragmatici”, per renderle conciliabili con “i tempi assai serrati richiesti dalle scadenze del PNRR”.
Oltre che sulle riforme, e sugli “obiettivi strategici”, il Governo sta rafforzando il PNRR messo a punto dal precedente esecutivo soprattutto sul tema della governance: si sta valutando un modello su due livelli che preveda la responsabilità dei progetti in capo ai singoli Ministeri (ognuno dei quali avrà una struttura di monitoraggio con il compito di vigilare sui progetti di cui è capofila), e tutto il coordinamento in capo al Mef; importante sarà poi il rapporto con gli enti territoriali, cui spetta un ruolo di primo piano nell’attuazione degli investimenti. Franco ha prospettato la predisposizione di una struttura tecnica di supporto per aiutare le Amministrazioni locali.
Infine, Franco ha spiegato che gli ultimi calcoli sulla quota italiana della Recovery and Resilience Facility ne limano la consistenza dai 196 miliardi iniziali (già ridimensionati a 193 nella NADEF) a circa 191,5 miliardi, con una riduzione tutta concentrata sulla componente prestiti (i sussidi restano a quota 65,4 miliardi); la riduzione è dovuta all’aggiornamento al 2019 dei dati sul Reddito nazionale lordo; il totale dei fondi in arrivo attraverso il Programma Next Generation EU ammonterebbe perciò a 203 miliardi (peraltro, tali stime restano indicative, perché il 30% dei fondi sarà assegnato in base ai dati sul PIL 2020-2021).

PAESI BASSI – Il Governo ha esteso fino al 30 marzo le restrizioni attualmente in vigore per contrastare la pandemia, incluso il coprifuoco notturno.
Tuttavia, ha consentito la riapertura dei negozi per ricevere clienti su prenotazione, con un massimo di 1 ogni 25m2.
Il divario di mobilità verso le strutture commerciali e ricreative è oscillato intorno a 50 fino alla terza settimana di febbraio, spostandosi poi a -39 nella scorsa quindicina.
Il tasso di riproduzione stimato Rt è pari a 1,04, e tutte le regioni del paese sono ancora classificate a rischio 4Severo. Il livello di pressione sulle strutture sanitarie resta elevato.

STATI UNITI – La Camera dovrebbe votare oggi, lungo linee di partito, la nuova versione dell’American Rescue Plan con le modifiche apportate in Senato.
Entro fine settimana il testo definitivo andrà alla firma di Biden, garantendo la continuità del flusso di integrazione ai sussidi di disoccupazione (300 dollari/settimana) dopo la scadenza delle misure attuate a fine 2020 (14 marzo).
Gli assegni da 1400 dollari per individuo (con reddito annuo fino a 75 mila dollari) e per i figli dipendenti dovrebbero essere accreditati al massimo entro due settimane dall’entrata in vigore della legge.
Il segretario del Tesoro Yellen ha detto che l’amministrazione si aspetta che le risorse messe in campo alimentino “una ripresa economica molto forte”.
Il CBO stima che l’ARP abbia un effetto di circa 1,18 tln sul deficit del 2021 e di 511 mld nel 2022.

STATI UNITI-Covid19 – La media settimanale dei nuovi contagi si è stabilizzata, con 64.722 casi e un calo di -3% rispetto alle due settimane precedenti.
La campagna vaccinale accelera ancora, con la media delle somministrazioni di dosi giornaliere a 2,2 mln.
La previsione è che i ritmi di vaccinazioni giornaliere possano aumentare ulteriormente, ma alla velocità attuale il 70% della popolazione sarebbe vaccinata con almeno una dose entro metà luglio e il 90% entro inizio settembre.
Il CDC ha annunciato nuove norme di comportamento per individui vaccinati che permettono riunioni al chiuso fra persone vaccinate senza protezioni ma continuano a richiedere mascherine e distanziamento all’esterno e in prossimità di persone non vaccinate.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha aperto la settimana al rialzo ma questa mattina è in calo, per via della stabilizzazione ieri e dell’arretramento oggi dei rendimenti USA.
Il movimento – dei rendimenti e del dollaro – si configura perlopiù come un ritracciamento dopo la salita recente e si spiega alla luce della retorica cauta della Fed.
In attesa della conclusione dell’iter di approvazione del pacchetto di stimolo fiscale la pausa potrebbe estendersi, ma al di là del breve, se la ripresa USA non deluderà, la tendenza di fondo dei differenziali di rendimento dovrebbe essere favorevole al dollaro.
Il rischio principale di questo scenario – soprattutto nel breve – è che le attese di inflazione salgano molto per effetto dello stimolo fiscale imponente, facendo scendere i rendimenti reali, il che penalizzerebbe – temporaneamente – il biglietto verde.

EURL’euro ha aperto la settimana in calo aggiornando i minimi in area 1,18 EURUSD (minimo a 1,1834) ma questa mattina è di nuovo in risalita sull’arretramento generalizzato del dollaro.
Si tratta di un ritracciamento che non preclude ulteriore indebolimento successivamente.
Rivediamo infatti al ribasso il profilo atteso dell’euro perché la correzione in corso dalla settimana scorsa, da 1,22 a 1,18 EUR/USD, è coerente con i fondamentali di una ripresa più debole nell’area euro che negli USA, soprattutto nel breve, il che porterà la BCE a muoversi con più cautela della Fed e ad attuare la svolta di policy successivamente.
La previsione rimane comunque di tendenziale lateralità perché di base l’approccio della Fed resterà comunque cauto e anche quando verrà annunciato il tapering (probabilmente tra fine estate e fine anno) il miglioramento atteso della congiuntura dell’area euro nella seconda metà dell’anno potrebbe contribuire a contenere l’upside del dollaro.
Il nuovo profilo è 1,17-1,16-1,15-1,17-1,20 EUR/USD a 1m-3m-6m-12m-24m rispetto al precedente 1,19-1,17-1,18-1,19-1,20 EUR/USD.
I rischi sono verso l’alto – ovvero per un euro che possa rivelarsi più forte delle attese – soprattutto nel breve in caso di discesa dei rendimenti reali USA.

GBPLa sterlina ha aperto la settimana sulla difensiva contro dollaro ma, diversamente dall’euro, non è scesa ulteriormente e oggi sta risalendo (da 1,3800 a 1,3900 GBP/USD) sul ritracciamento del biglietto verde. Contro euro è salita già ieri da 0,86 a 0,85 EUR/GBP.
Dalla BoE Bailey ha indicato che nel breve l’inflazione salirà, ma ha spiegato che in questo contesto non è semplice capire quanto persistente sarà tale rialzo.
Bailey ha anche ripetuto che è opportuno avere tra gli strumenti di policy anche quello dei tassi negativi, ma questo non significa necessariamente che verrà impiegato, aggiungendo anzi che ad esempio la BCE li aveva tagliati non durante la crisi, ma durante la successiva ripresa, a voler forse indicare che nel breve è improbabile che la BoE ricorra a tale strumento.

JPYLo yen ha aperto la settimana in ulteriore calo contro dollaro da 108 a 109 USD/JPY ma questa mattina sta ritracciando sull’arretramento generalizzato del dollaro.
Anche in questo caso rivediamo comunque al ribasso il profilo atteso dello yen, perché a maggior ragione la cautela della BoJ – che fatica a perseguire l’obiettivo di inflazione e quindi resterà più accomodante più a lungo – dovrebbe agevolare un allargamento dei differenziali di rendimento a favore del dollaro.
Contro euro lo yen è in range tra 128 e 129 EUR/JPY, in quanto segue anche le oscillazioni dell’EUR/USD che oggi stanno prevalendo spingendolo al ribasso.

 

PREVISIONI:

ITALIA – La produzione industriale è attesa in recupero a gennaio, stimiamo dell’1% m/m dopo il calo di -0,2% visto a dicembre. Su base annua corretta per gli effetti di calendario, l’output potrebbe riavvicinarsi a zero, come già avvenuto lo scorso agosto.
Le indagini congiunturali condotte sia da ISTAT che da IHS-Markit hanno segnalato una ripresa per gli indici di produzione a inizio 2021, che si è accompagnata a un miglioramento delle aspettative.
Il recupero dell’output potrebbe continuare, a nostro avviso, a febbraio, mentre non si può escludere una correzione a marzo; in ogni caso, l’industria è attesa tornare a dare un contributo positivo al valore aggiunto complessivo nel 1° trimestre, che però sarà compensato dalla persistente debolezza nei servizi (con il risultato di un PIL verosimilmente ancora in territorio negativo).

AREA EURO – La stima finale del PIL del 4° trimestre 2020 è attesa confermare la seconda lettura di -0,6% t/t (-5,0% a/a). L’attività economica potrebbe aver risentito delle restrizioni introdotte per controllare la seconda ondata di contagi.
Dal lato della domanda, il contributo negativo arriverebbe dai consumi, mentre gli investimenti fissi ed export dovrebbero aver contribuito positivamente.
Dal lato dell’offerta, il calo dovrebbe essere venuto soprattutto dai servizi; al contrario, l’industria dovrebbe aver contribuito al valore aggiunto.
Nel 1° trimestre del 2021, il PIL potrebbe subire una nuova contrazione a causa della reintroduzione di pesanti misure di confinamento in alcuni Stati membri.