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9 Dicembre 2022 – nota economica giornaliera

ITALIA – Mercoledì le vendite al dettaglio di ottobre sono calate di -0,4% m/m in valore e di ben -1,2% m/m in volume; su base tendenziale, le vendite risultano in contenuto aumento in valore (1,3% a/a) e in ampio calo in volume (-6,3% a/a).
L’aumento tendenziale in valore è dovuto unicamente a grande distribuzione (soprattutto discount di alimentari) e commercio elettronico.
I livelli della fiducia dei consumatori sono coerenti con ulteriori cali delle vendite in volume nei prossimi mesi.

AREA EURO
 – Mercoledì in area euro la crescita del PIL nel 3° trimestre è stata rivista al rialzo di un decimo a 0,3% t/t (2,3% a/a).
È stata la domanda interna per consumi e, soprattutto, per investimenti a trainare la crescita, mentre le esportazioni nette hanno contribuito negativamente.
Dopo sei trimestri consecutivi di ripresa, l’attività economica potrebbe però contrarsi già nel trimestre in corso.
Anche la crescita dell’occupazione è stata rivista verso l’alto di un decimo a 0,3% t/t (1,8% a/a), a fronte però di un modesto calo delle ore lavorate (-0,1% t/t, 2,1% a/a).
Rispetto a fine 2019 l’occupazione è in crescita dell’1,9%.
– Ieri il Consumer Expectations Survey della BCE di ottobre ha registrato un ulteriore incremento delle aspettative d’inflazione mediane a 12 mesi (5,4% da 5,1%) mentre le attese a tre anni sono rimaste stabili (3%).
I nuclei famigliari riportano anche un deterioramento delle prospettive di crescita economica ed un aumento delle preoccupazioni per la disoccupazione.

STATI UNITI – Ieri, le richieste di nuovi sussidi di disoccupazione al 3 dicembre sono aumentate modestamente a 230 mila, mantenendosi su un trend in rialzo molto graduale da ottobre.

CINA – L’inflazione dei prezzi al consumo, in linea con le attese di consenso, è scesa da 2,1% a/a in ottobre a 1,6% a/a in novembre, toccando un minimo da aprile, spinta al ribasso da un calo di -0,2% m/m e da un effetto base favorevole sull’anno.
Il rallentamento dei prezzi alimentari (da 7% a/a in ottobre a 3,7% a/a in novembre, con un calo di -0,8% m/m), favorito dall’aumento dell’offerta di carne di maiale e di verdura, è stato il principale fattore che ha guidato la discesa, seguito da una moderazione dei prezzi nel comparto dei trasporti.
L’inflazione core è rimasta invariata a 0,6% a/a per il terzo mese consecutivo, con una flessione congiunturale di -0,2% m/m, continuando a testimoniare l’assenza di pressioni da domanda.
L’inflazione dei prezzi alla produzione è rimasta invariata a -1,3% a/a in novembre (consenso Bloomberg: -1,5% a/a), moderata dal calo tendenziale dei prezzi dei beni di produzione, in particolare del settore minerario e manifatturiero.
Il rallentamento della domanda internazionale e la debolezza della domanda interna, destinata a permanere nel breve termine nonostante l’allentamento delle restrizioni anti-Covid-19, continueranno a mantenere l’inflazione contenuta anche il prossimo anno.

 

COMMENTI:

ITALIA – Il debito netto di TARGET2 dell’Italia è ulteriormente calato in novembre da 669,45 a 659,74 miliardi di euro.
Il miglioramento, che trova contropartita in una riduzione del bilancio e in un aumento dei conti delle istituzioni finanziarie e monetarie, dovrebbe riflettere un ritorno di capitali esteri dopo la fuga che aveva caratterizzato i mesi pre-elettorali, e che ha prodotto anche una riduzione dello spread BTP-Bund.

BCE – La BCE comunicherà le domande di rimborso anticipato di fondi TLTRO, che ci attendiamo a meno di 300 miliardi di euro, sotto la mediana del consenso (>300 miliardi).

CANADA – La Bank of Canada ha alzato i tassi di 50 pb, a 4,25%, sui massimi da quasi 15 anni.
Il comunicato afferma che il consiglio direttivo valuterà se il tasso di policy dovrà salire ancora per riequilibrare domanda e offerta e segnala che le decisioni saranno guidate dai dati in arrivo.
La banca centrale ritiene che la restrizione attuata finora stia avendo effetti sulla domanda, che dovrebbe sostanzialmente fermarsi fra la fine di quest’anno e la prima metà del prossimo.
L’inflazione è ancora troppo elevata, ma potrebbe iniziare a perdere slancio.
In un discorso ieri la vice-governatrice Kozicki ha affermato che i tassi saranno guidati dai dati e che in caso di sorprese verso l’alto dai prezzi la banca centrale non esiterà a rispondere in modo più energico.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Non ci sono dati macroeconomici rilevanti in calendario per oggi in area euro ad eccezione della produzione industriale di ottobre in Spagna.

STATI UNITI
– Oggi è in pubblicazione il PPI di novembre che dovrebbe registrare un incremento di 0,2% m/m sia per l’indice headline sia per quello core, confermando il trend in rallentamento dei prezzi dei beni core.
– La fiducia dei consumatori rilevata dall’Univ. of Michigan a dicembre (prel.) è prevista circa stabile, a 56,5.
Il focus sarà sulle aspettative di inflazione, che a novembre erano risalite a 3% sull’orizzonte a 5 anni.