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09 Aprile 2020 – nota economica giornaliera

FRANCIA – Secondo una stima preliminare di Banque de France, il PIL sarebbe calato del 6% circa nel primo trimestre. Se confermato, sarebbe il peggior dato trimestrale dal 1968.
In base alle indagini delle due ultime settimane di marzo, l’industria ha visto un calo dell’attività del 50% medio (80% nei trasporti, auto e industria pesante, 70% nel tessile, 10% nel farmaceutico e nell’agroalimentare); il tasso di utilizzo della capacità produttiva è sceso dal 78% di febbraio al 56% di fine marzo. Nei servizi il calo medio dell’attività è dell’ordine del 40%, nelle costruzioni del 75%.Sulla base dell’analisi settoriale svolta da Banque de France, le due settimane di confinamento di marzo corrispondono a una perdita di attività del 32%. Sul trimestre, tenendo conto anche del progressivo rallentamento dell’attività delle prime due settimane di marzo, la prima stima ufficiale per il primo trimestre viene posta a -6% t/t. In termini di PIL annuale, l’impatto di due settimane di freno è quindi pari a circa -1,3/-1,5%.
Al momento, la Francia risulta il terzo paese più colpito dopo Italia e Spagna. Le autorità sanitarie in Francia hanno confermato che il picco epidemiologico non è ancora stato raggiunto e quindi la possibilità di un’estensione del confinamento della popolazione (iniziato il 17 marzo)potrebbe estendersi a tutto aprile. La nostra stima per il primo trimestre è leggermente più benevola e si pone a -4,7/-5% t/t.
Se la previsione di Banque de France dovesse rivelarsi esatta, ipotizzando almeno altre due settimane di confinamento ad aprile (già praticamente certe) e poi un recupero integrale della produzione entro la fine del secondo trimestre, il PIL annuo potrebbe segnare un -4% nel 2020.

 

COMMENTI:

AREA EURO
 – Torna a riunirsi l’Eurogruppo, nel tentativo di sanare la frattura emersa nella riunione inconcludente di martedì. La riunione inizierà alle h. 17.00, secondo l’agenda pubblicata sul sito ufficiale del Consiglio.
I resoconti della stampa internazionale concordano nel segnalare che c’è già un compromesso sulle misure emergenziali (linee di credito ESM fino al 2% del PIL, SURE e fondo di garanzia per i finanziamenti BEI), mentre la discussione non ha risolto l’impasse sul Recovery Fund proposto dalla Francia in rappresentanza di (forse) 14 paesi dell’Unione, fra i quali Italia e Spagna. Il Recovery Fund emetterebbe obbligazioni per finanziare programmi UE di sviluppo negli Stati membri (quindi, non prestiti agli Stati membri), e sarebbe a tempo.
La proposta era stata respinta da altri Stati membri, e in particolare dai Paesi Bassi. La proposta di lasciare la questione ai capi di governo era stata a sua volta respinta dall’Italia. Almeno due fonti parlano di contrasti anche sulla condizionalità delle linee di credito ESM fra Italia e Paesi Bassi.
– La presidente della BCE, Lagarde, ha dichiarato a Le Parisien di attendersi un calo del PIL del 3,5-4% in caso di fermo di qualche settimana, e del 9-10% in uno scenario di chiusura estesa ad alcuni mesi. Riguardo ai coronabond, secondo Lagarde bisogna evitare di fissarsi su questa specifica opzione, perché esistono già altre forme di mutualizzazione del debito (MES, BEI, emissioni UE) e si può puntare piuttosto sulla mutualizzazione delle spese nell’ambito di un budget europeo specificamente finalizzato all’uscita dalla crisi.

STATI UNITI – Covid-19 update
Contagi 432.132, nuovi contagi giornalieri 32.800, decessi 14.817, guarigioni 23.906(Fonte JHU).
La leadership repubblicana sta spingendo per approvare un aumento immediato di 250 mld di dollari a integrazione dei 350 mld di fondi disponibili per il credito alle piccole imprese, sulla scia di indicazioni da parte della Small Business Administration che la dotazione iniziale del Paycheck Protection Program possa esaurirsi a breve. I democratici invece vogliono inserire questo intervento in un pacchetto che includa anche supporto di 150 mld agli stati e 100 mld alle strutture sanitarie.
Inoltre, i democratici stanno lavorando a un’estensione di misure in un disegno di legge CARES 2.0, che prevede interventi per circa 1tln , con un secondo accredito diretto alle famiglie, nuovi fondi per i sussidi di disoccupazione e sostegno per le strutture sanitarie di emergenza.
Sanders ha annunciato la chiusura della sua campagna elettorale, ammettendo che “il sentiero verso la vittoria è virtualmente impossibile”. Sanders ha sottolineato che la sua più che una campagna è stata un movimento, di cui lui va fiero. L’annuncio di Sanders avviene alla vigilia della diffusione dei risultati delle primarie in Wisconsin e apre la strada per la nomination di Biden, semplificando il processo di scelta del candidato democratico in una fase critica per il calendario delle primarie.

STATI UNITI
 – I verbali delle riunioni straordinarie del FOMC del 3 e del 15 marzo, come atteso, non danno significative novità per le previsioni della politica monetaria, dato che le settimane successive hanno registrato interventi multipli da parte della banca centrale. Lo staff aveva preparato due scenari economici, uno con una contrazione profonda ma breve e un rimbalzo della crescita nel 2° semestre e uno più negativo, con un calo del PIL prolungato nel 2020.
Nelle riunioni, il Comitato ha portato i tassi a zero in due fasi, prima un taglio di 50 pb e poi un taglio di 100 pb, al limite dello zero. Il secondo intervento è stato giustificato dal deterioramento dello scenario, ma al momento della decisione non c’era un consenso unanime, con diverse opinioni contrarie e un dissenso esplicito (Mester). I verbali registrano l’opinione diffusa secondo cui i tassi dovrebbero rimanere sul limite dello zero fino a quando non ci fosse la convinzione che l’economia fosse in ripresa e in via di raggiungere gli obiettivi della Fed su prezzi e occupazione. I partecipanti hanno indicato che potrebbe essere necessario introdurre una forward guidance più precisa, con indicazioni esplicite di tempo o anche vincolata al ritorno dell’inflazione al 2%.
Rimane chiara l’avversione del FOMC al passaggio verso tassi negativi. Anche sul fronte del programma di acquisti, i verbali sono superati dagli eventi successivi dato che il programma di acquisto di 700 mld di dollari deciso il 15 marzo è stato successivamente trasformato in un programma illimitato, e sono state introdotte facility per sostenere l’erogazione di credito e sbloccare i mercati diventati disfunzionali.
Vista la rapida evoluzione degli eventi e degli interventi della Fed successivi al 15 marzo, sarà più informativo il discorso di Powell sull’economia oggi.
Powell terrà un discorso di aggiornamento sull’economia che dovrebbe dare un sommario degli interventi attuati finora dalla Fed e indicare le prossime linee di azione, confermando l’impegno della Banca centrale a sostenere la normalizzazione dei mercati con ampie immissioni di liquidità e l’erogazione di credito a imprese e famiglie per traghettare l’economia fino a quando l’attività non riprenderà.
Mester (Cleveland Fed) ha detto che la Fed è pronta ad “accollarsi più rischio di credito” di quanto fosse opportuno in passato.
Mester sottolinea che lo shock attuale, causato dalle misure di social distancing necessarie per motivi sanitari, è causato dall’impossibilità di consumare e produrre, pertanto è necessario che la Fed faccia tutto il possibile per mantenere l’economia in funzione.
Kaplan (Dallas Fed) ha detto che il problema principale per prevedere lo scenario economico dopo il picco dell’epidemia riguarda la valutazione di quanto cambieranno i comportamenti dei consumatori e le loro abitudini in seguito allo shock attuale. La dinamica e la composizione dei consumi saranno determinanti per il ritmo di crescita futuro.
Evans (Chicago Fed) ha sottolineato che la crescita anche dopo la crisi sarà più debole rispetto allo scenario che si poteva formulare a inizio 2020, dato che risorse e risparmi verranno usati ora per affrontare il periodo di contrazione, riducendo le disponibilità di spesa futura.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha ripreso a salire ieri, recuperando parte della correzione di martedì. È tornata infatti a prevalere l’incertezza e la preoccupazione per le ricadute del coronavirus.
In programma oggi un discorso di Powell, che potrebbe fornire una valutazione più aggiornata del quadro attuale da parte della Fed.
A meno di novità significative sul decorso della pandemia, il dollaro dovrebbe tendenzialmente stabilizzarsi. Focus oggi sui sussidi di disoccupazione.

EUR – L’euro ha fatto parziale marcia indietro da 1,09 a 1,08 EUR/USD sul nulla di fatto dell’Eurogruppo, che però torna a riunirsi oggi. Eventuali annunci di nuovi interventi coordinati contro la crisi da coronavirus potrebbero favorire l’euro.

GBP – La sterlina si è leggermente rafforzata sia contro dollaro da 1,22 a 1,24 GBP/USD sia contro euro da 0,88 a 0,87 EUR/GBP, ma eccezion fatta per la notizia positiva che il primo ministro Johnson risponde positivamente ai trattamenti, i movimenti del cambio sono guidati da fattori perlopiù tecnici.
L’incertezza prevalente lascia la valuta britannica esposta a nuovi cedimenti.
Intanto la BoE, in un comunicato congiunto con il ministero delle finanze, ha annunciato che a causa dell’emergenza coronavirus, metterà temporaneamente a disposizione del governo la facilityWays and Means, come modalità di finanziamento aggiuntiva nel caso in cui non fosse immediato reperire fondi attraverso la modalità ordinaria sul mercato del debito.

JPY – Yen pressoché stabile nel range 108-109 USD/JPY contro dollaro e 117-118 EUR/JPY contro euro, a indicare la sostanziale assenza di spunti direzionali in un contesto che rimane di elevata incertezza. Anche il governatore della BoJ Kuroda ha dichiarato che lo scenario dell’economia giapponese è estremamente incerto, aggiungendo che la banca centrale è pronta ad adottare nuove misure di allentamento se necessario. A meno di novità significative sull’evoluzione della pandemia lo yen dovrebbe mantenersi ancora in range.

 

PREVISIONI:

ITALIA – La produzione industriale è vista in netto calo a febbraio, a -2,5% m/m dopo il +3,7% m/m registrato a gennaio.
Fino a febbraio l’impatto delle misure di contenimento della diffusione del Covid-19 risultava essere ancora limitato nell’industria. La situazione si è rapidamente deteriorata, con la chiusura, dal 23 di marzo, di attività industriali corrispondenti al 48% della produzione, e con la restante parte delle aziende che ha lavorato a ritmi assai ridotti, con poche eccezioni (alimentare e farmaceutico), a causa della più bassa domanda, delle difficoltà della logistica e del parziale blocco delle attività nei principali partner commerciali.
Sia il PMI manifatturiero che l’indagine Istat hanno fatto segnare un deciso calo a marzo, ma le indagini potrebbero sottostimare l’entità della contrazione. La flessione della produzione nel 1° trimestre potrebbe essere dell’ordine del 6% t/t, ai minimi da inizio 2009, ma c’è da attendersi un calo molto più accentuato, senza paragoni nell’esperienza storica, nel trimestre primaverile.

STATI UNITI
– I nuovi sussidi di disoccupazione nella settimana conclusa il 4 aprile dovrebbero mantenersi sui livelli record delle due settimane precedenti, con una possibile stabilizzazione intorno 6,5 mln, da 6,6 mln dell’ultima settimana di marzo.
– Il PPI a marzo è previsto in calo di -0,3% m/m, dopo -0,6% m/m, frenato dal calo dei prezzi energetici. L’indice core dovrebbe essere stabile su base mensile, dopo -0,3% m/m.
– La fiducia dei consumatori rilevata dall’Univ. of Michigan ad aprile (prel.) è prevista in calo a 78 da 89,1di febbraio, con un nuovo crollo atteso sia per la componente coincidente sia per le aspettative, alla luce del deterioramento del mercato del lavoro e della diffusione dell’epidemia negli USA.