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8 Febbraio 2022 – nota economica giornaliera

COMMENTI:

BCE – Ieri, la presidente Lagarde ha utilizzato l’audizione al Parlamento Europeo per dare qualche punto di riferimento in più ai mercati, instabili dopo la conferenza stampa di giovedì 3.
Lagarde ha ribadito che il 10 marzo il Consiglio direttivo valuteràle implicazioni dei dati di inflazione di dicembre e gennaio, sorprendentemente forti, sullo scenario di medio termine”, e che la BCE vuole mantenere “flessibilità” e “opzionalità”.
Tuttavia, ha poi aggiunto che il Consiglio pondererà l’effetto diretto e indiretto sui costi di produzione a confronto con l’effetto disinflazionistico derivante dall’erosione di redditi reali e redditività delle imprese.
Nel passato, ha precisato, l’area dell’euro è stata particolarmente vulnerabile rispetto a quest’ultimo.
Inoltre, rispetto ad altre economie è “più probabile che le attuali pressioni sui prezzi recedano prima di radicarsi”.
Lagarde ha poi ribadito che non ci saranno rialzi dei tassi prima dell’azzeramento degli acquisti netti, e che “ogni aggiustamento della politica [monetaria] sarà graduale”.
A nostro giudizio, è improbabile che a marzo il percorso di riduzione degli acquisti sia accelerato così tanto da rendere possibile un rialzo dei tassi nel trimestre estivo, come i mercati oggi scontano.
Probabilmente ci sarà un altro piccolo passo verso l’alto delle previsioni di inflazione, in particolare 2024, ma non l’annuncio che le condizioni per il rialzo sono soddisfatte.
Non si può escludere un piccolo accorciamento della transizione, per esempio riducendo gli acquisti a 20 mld già nel terzo trimestre, ma se la prima opzione per il rialzo dei tassi è il 4° trimestre, l’annuncio potrà essere fatto anche successivamente.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha aperto la settimana pressoché stabile sui livelli di venerdì ieri, ma è già in rialzo oggi, ancora grazie al buon employment report di venerdì e all’attesa di dati di inflazione giovedì in ulteriore aumento, ad avvalorare l’ipotesi di un aggiustamento Fed robusto.
In assenza oggi di spunti significativi dovrebbe tendenzialmente stabilizzarsi, in visa di un successivo rafforzamento se i dati di inflazione non deluderanno.

EURL’euro ha aperto la settimana in calo, da un massimo ieri di 1,1467 a un minimo questa mattina di 1,1394 EUR/USD, indebolito dalle dichiarazioni rilasciate ieri da Lagarde, che ha smorzato le aspettative di una significativa accelerazione del processo di normalizzazione.
Lagarde ha spiegato che a marzo la BCE valuterà le implicazioni del recente aumento dell’inflazione, ma ha aggiunto anche che nell’area euro, in base all’evidenza passata, le probabilità di radicamento delle pressioni inflazionistiche appaiono inferiori rispetto ad altre economie e che comunque l’aggiustamento di policy sarà graduale.
In assenza di spunti importanti oggi l’euro dovrebbe quindi mantenersi sulla difensiva, anche se il downside appare comunque essersi ridotto (in area 1,13 EUR/USD oggi) dopo l’esito della riunione BCE.
Da seguire in questa fase i discorsi BCE, per verificare se/come si stiano modificando le singole posizioni alla luce delle novità sull’inflazione: oggi è in programma un discorso di Villeroy.

GBPLa sterlina ha aperto la settimana in calo ieri contro dollaro da 1,35 a 1,34 GBP/USD, chiudendo però poi in marginale rialzo e aprendo così anche oggi.
Contro euro infatti è risalita, pur mantenendosi in area 0,84 EUR/GBP.
La dinamica contrastata contro dollaro si spiega con il generalizzato recupero di quest’ultimo dopo l’employment report da una parte e con la prospettiva di prosecuzione regolare dei rialzi BoE dall’altra.
In assenza di spunti particolari oggi dovrebbe tendenzialmente stabilizzarsi contro dollaro, mantenendosi in leggero vantaggio sull’euro.
Spunti maggiori dovrebbero arrivare dai discorsi BoE di Pill domani e di Bailey giovedì.

JPY – Lo yen ha aperto la settimana pressoché stabile contro dollaro ieri nel range di venerdì 114- 115 USD/JPY ma in calo modesto oggi, sulla scia dell’ulteriore salita dei rendimenti USA.
Contro euro invece ha aperto la settimana in rafforzamento da 132 a 131 EUR/JPY, per via del calo dell’EUR/USD.
L’indebolimento contro dollaro dovrebbe proseguire con l’ulteriore salita attesa dei rendimenti statunitensi, in particolare sui dati di inflazione USA di giovedì, se non deluderanno.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Oggi l’agenda macroeconomica è piuttosto leggera.
Nell’Eurozona, sono in calendario i dati sulla produzione industriale spagnola di dicembre e quelli sulle vendite al dettaglio in Italia nello stesso mese (entrambi gli indicatori dovrebbero rallentare su base annua, pur mantenendo un ritmo espansivo).

STATI UNITI – Oggi la bilancia commerciale di dicembre dovrebbe mostrare un deficit pari a -82,5 mld di dollari, dopo i -80,2 mld di novembre, sulla scia di incrementi dei flussi di beni di 1,4% m/m per l’export e di 2% m/m per le importazioni.
I dati dovrebbero confermare il contributo moderatamente negativo del canale estero alla crescita di fine 2021, in un contesto di netta ripresa degli scambi commerciali.