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7 Dicembre 2021 – nota economica giornaliera

ITALIA – Ieri le vendite al dettaglio sono cresciute di +0,1% m/m ad ottobre, in rallentamento da +1,0% m/m di settembre.
La crescita tendenziale ha rallentato a 3,7% da 5,4% precedente.
Vediamo un rallentamento delle spese private sul finale d’anno.

GERMANIA – Questa mattina i dati sulla produzione industriale tedesca hanno mostrato un rimbalzo del 2,8% m/m ad ottobre; il dato di settembre è stato rivisto al rialzo (da -1,1% a -0,5% m/m).
L’output resta del 6,5% inferiore rispetto ai livelli di febbraio 2020.
Nel manifatturiero la crescita è lievemente più ampia (+3,2% m/m), ed è dovuta soprattutto ai beni di investimento (+8,2% m/m).
In ogni caso, l’incertezza nel settore rimane alta per via dei colli di bottiglia dal lato dell’offerta.

CINA – I dati sul commercio estero in novembre hanno nuovamente sorpreso al rialzo le aspettative di consenso, in particolare le importazioni che sono salite del 31,7% a/a.
L’accelerazione delle importazioni ha riguardato tutti i paesi maggiori fornitori e in particolare è stata ancora a due cifre dall’area ASEAN6, Stati Uniti e dal Giappone.
I dati in volume evidenziano un aumento delle importazioni di greggio, gas, e materie prime industriali (ferro, rame, acciaio).
La dinamica delle esportazioni, pur restando ancora sostenuta, è decelerata a 22,0% a/a in novembre.
Il rallentamento ha interessato in particolare le esportazioni verso gli USA (5,3% a/a in novembre).
Le esportazioni continuano ad essere trainate dai prodotti legati alla pandemia (prodotti medicali, elettronica, arredamento e prodotti ricreativi).
La bilancia commerciale mensile è scesa da 84,5 miliardi di dollari in ottobre a 71,7 miliardi in novembre, portando il surplus commerciale nei primi 9 mesi dell’anno a 581,7 miliardi di dollari da 448,2 dello stesso periodo del 2020.

GIAPPONE – La spesa delle famiglie è scesa di -0,6% a/a in termini reali a ottobre, dopo -1,9% a/a di settembre.
I dati sono incoraggianti, con i consumi reali in rialzo di 2,6% m/m, dopo 5,5% m/m, in linea con le previsioni di ripresa associata alla diffusione dei vaccini e al controllo dei contagi.

 

COMMENTI:

CINA – La PBoC ha ridotto il coefficiente di riserva obbligatoria sui depositi (Required Reserve Ratio, RRR) di 50pb con effetto dal 15 dicembre, portandolo a 11.50% per le grandi banche e a 9,5% per le piccole banche.
Resta invariato, invece, quello per le banche commerciali rurali che, a 5,5%, è comunque su livelli molto più bassi. Questo è il secondo taglio del RRR dopo quello di 50pb effettuato a luglio.
Secondo il comunicato della PBoC la misura rilascia liquidità per 1,2 trilioni di CNY che dovrà in parte essere usata per ripagare i prestiti ottenuti attraverso la finestra di rifinanziamento a medio lungo termine. La misura permetterà inoltre alle banche un risparmio sui costi di finanziamento di 15 miliardi di CNY liberando risorse per offrire maggiore sostegno alle piccole e medie imprese.
La PBOC ha però ribadito che l’orientamento della politica monetaria resterà prudente sottolineando la continuità e la stabilità delle politiche economiche e la propria contrarietà ad uno stimolo indifferenziato.
Manteniamo invariata la nostra previsione di un altro taglio di 50 pb della riserva obbligatoria nel 1° trimestre del 2022, con il rischio di un taglio aggiuntivo, ma continuiamo a ritenere improbabile un intervento sui tassi ufficiali.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – La terza stima del PIL dovrebbe confermare l’espansione di 2,2% t/t (3,7% a/a) nel 3° trimestre.

GERMANIA – L’indagine ZEW di dicembre è attesa registrare una correzione diffusa alle aspettative (25,2 da 31,7) e alla situazione corrente (5 da 12,5).
Sul morale degli analisti dovrebbe pesare la persistenza di colli di bottiglia nella catena produttiva, la recrudescenza pandemica e i recenti sviluppi della dinamica inflazionistica.

STATI UNITI – Oggi viene pubblicata la bilancia commerciale di ottobre.
In base ai dati preliminari del commercio dei beni, la previsione è di netta chiusura del deficit da -80,9 mld di settembre a -67 mld, grazie a un solido aumento delle esportazioni (in ripresa dopo il blocco dovuto agli uragani a settembre) a fronte di una quasi-stagnazione delle importazioni, con indicazioni positive per il contributo del canale estero alla crescita del 4° trimestre.