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07 Aprile 2020 – nota economica giornaliera

STATI UNITI – L’indagine sulle aspettative delle famiglie condotta dalla NY Fed a marzo (con dati raccolti fra il 2 e il 31 del mese) registra un peggioramento in tutte le voci, progressivamente più marcato con il passare delle settimane, evidente grazie alla pubblicazione delle risposte suddivise raccolte per settimana.
Le aspettative a un anno sono in netto e diffuso peggioramento: crescita del reddito a 0,9% da 2,7% (24-31 marzo: 0,4%), crescita della spesa a 1,1% da 3,1% (24-31 marzo a 0,26%), probabilità di perdere il lavoro fra 12 mesi 18,5% da 13,8% (24-31 marzo a 25,7%), probabilità che il tasso di disoccupazione sia più alto fra un anno a 50,8% da 34,1% (24-31 marzo 62,8%), inflazione a un anno stabile a 2,5% (ma in rialzo a 3% nelle risposte del 24-31 marzo).

GERMANIA – La produzione industriale è aumentata in febbraio di +0,3% m/m, dopo la forte crescita di gennaio (+3,2% m/m). La variazione tendenziale è peggiorata da -0,9 a -1,2% a/a.
Le indagini congiunturali per il manifatturiero indicavano un miglioramento dei nuovi ordini, degli occupati e degli acquisti anche in febbraio.
La disaggregazione mostra una contrazione della produzione nelle costruzioni di -1,0%, un aumento dell’energia (-2,7%) e del manifatturiero (+0,4%).
Le aspettative sono tutt’altro che incoraggianti: da marzo, l’attività sarà colpita in misura drastica dagli effetti delle misure restrittive adottate per combattere il contagio di Covid-19: l’indice di produzione PMI è sceso a 40,99, mentre l’indice Ifo è calato da 9,4 a 0,5.

GIAPPONE – I consumi delle famiglie a febbraio calano per il quinto mese consecutivo, con una contrazione di -0,3% a/a. Il dato è molto meno negativo rispetto alle aspettative di consenso (-3,9% m/m) sulla scia dell’aumento di acquisti causato dalla volontà di accumulare scorte di beni di prima necessità in preparazione per l’emergenza Covid-19.
I dati mostrano comunque un crollo della spesa per attività e beni discrezionali.

 

COMMENTI:

ITALIA – Il governo ha approvato un nuovo decreto per fornire liquidità alle imprese, che amplia di ulteriori 400 miliardi l’insieme dei crediti che il governo intende garantire (il totale delle garanzie, assieme a quanto già previsto dal decreto Cura Italia di marzo, arriva così a circa 750 miliardi).
Il decreto prevede:
• garanzie da parte dello Stato per 200 miliardi concesse attraverso la società SACE Simest, del gruppo Cassa Depositi e Prestiti, in favore di banche che effettuino finanziamenti alle imprese sotto qualsiasi forma (la garanzia coprirà tra il 70% e il 90% dell’importo finanziato, a seconda delle dimensioni dell’impresa, ed è subordinata a una serie di condizioni tra le quali l’impossibilità di distribuzione dei dividendi da parte dell’impresa beneficiaria per i successivi dodici mesi e la necessaria destinazione del finanziamento per sostenere spese ad attività produttive localizzate in Italia);
• un potenziamento del sostegno pubblico all’esportazione, che introduce un sistema di coassicurazione in base al quale gli impegni derivanti dall’attività assicurativa di SACE sono assunti dallo Stato per il 90% e dalla stessa società per il restante 10%, liberando in questo modo fino a ulteriori 200 miliardi di risorse da destinare al potenziamento dell’export.
Il decreto contiene inoltre numerose altre disposizioni, assai eterogenee, tra cui il rinvio di adempimenti fiscali e tributari da parte di lavoratori e imprese (in particolare, la sospensione dei versamenti di Iva, ritenute e contributi per i mesi di aprile e maggio), la proroga di atti amministrativi e concessioni, l’allargamento del Golden Power (esteso ai settori finanziario, creditizio, assicurativo, dell’energia, dei trasporti, acqua, salute, sicurezza alimentare, robotica, semiconduttori e cybersicurezza), il rinvio delle elezioni amministrative, norme sulla scuola.
In sintesi, per le piccole e medie imprese resta centrale il ruolo del Fondo di garanzia PMI, che dovrebbe essere aumentato sino a 7 miliardi (dagli attuali 4), per le imprese medio-grandi viene di molto allargato il ruolo della SACE.
Nel complesso, tutte le imprese dovrebbero poter ottenere, in tempi più rapidi rispetto a quelli attuali, garanzie fino al 90% di somme fino al 25% del fatturato.
Il costo diretto degli interventi, secondo quanto dichiarato dal ministro Gualtieri, potrebbe aggirarsi attorno ai 30 miliardi, che, aggiungendosi alla proroga ed estensione degli ammortizzatori sociali per lavoratori dipendenti e autonomi in arrivo nei prossimi giorni, dovrebbe portare l’impatto sul saldo netto da finanziare del pacchetto di aprile a superare i 50 miliardi (dopo i 25 del decreto del mese scorso).
Tuttavia, le misure sulle garanzie avrebbero impatto solo sul saldo netto da finanziare e non, in prima battuta, sull’indebitamento (su cui peserebbero solo in caso di mancata restituzione dei prestiti).

AREA EURO – La riunione dell’Eurogruppo dibatterà oggi le varie proposte per fornire assistenza finanziaria ai paesi in difficoltà per l’epidemia di COVID-19. Le opzioni includono:
(a) ECCL a condizionalità alleggerita del MES (2% del PIL dello Stato membro richiedente);
(b) un nuovo meccanismo sempre gestito dal MES (Rapid Financial Instrument), offerto a tutti i paesi (forse 80 miliardi complessivi);
(c) il meccanismo SURE della Commissione Europea, finanziato con emissioni comunitarie e dedicato alla copertura delle spese di sicurezza sociale (100 miliardi di euro);
(d) un fondo di garanzia di 40-200 mld di euro a sostegno dei crediti BEI;
(e) fondo di solidarietà di 10-20 mld per l’erogazione di aiuti a fondo perduto (proposto dall’Olanda);
(f) Covid19 Response Solidarity Fund (proposta della Francia), un veicolo finanziario che emetterebbe obbligazioni per finanziare programmi nell’ambito del budget UE (con il vantaggio, in questo caso, che non figurerebbe come debito degli Stati membri, a parte eventuali garanzie che dovranno essere prestate, ma che genera comunque un obbligo di contribuire al rimborso con le proprie entrate tributarie).
La decisione finale dovrebbe includere più di uno strumento. Secondo quanto emerso dalle dichiarazioni di Centeno, presidente dell’Eurogruppo, il compromesso potrebbe includere le linee di credito MES, il fondo di garanzia per la BEI e il meccanismo SURE; riguardo la costituzione di nuovi veicoli finanziari per l’emissione di debito in comune, restano forti riserve da parte di alcuni Stati che dovrebbero precluderne l’inclusione nel compromesso, anche se la questione potrebbe essere passata ai capi di governo.

STATI UNITI – Covid-19 update
Contagi 368.241, nuovi contagi giornalieri 29.500, decessi 10.986, guarigioni 19.828 (fonte JHU).
Sono in aumento a 41 gli stati che hanno imposto misure di lockdown, che riguardano ora circa il 95% del PIL e della popolazione. Le informazioni sui nuovi contagi nelle aree più colpite segnalano un appiattimento della curva, in particolare a NYC, anche se la situazione nelle strutture sanitarie rimane critica. Entro due settimane dovrebbe iniziare l’erogazione, in tranche, dell’accredito previsto dal CARES Act (1.200 dollari per redditi <75 mila dollari, più 500 dollari per figlio minore).
– La Fed ha annunciato che istituirà a breve una nuova facility per fornire finanziamenti a termine garantiti dai prestiti alle piccole imprese erogati con il programma Paycheck Protection Program. Secondo il segretario del Tesoro più di 28 mila imprese hanno già fatto richiesta per i prestiti e, alla luce delle informazioni da fonti bancarie, i fondi disponibili (350 mld) potrebbero esaurirsi, con l’aspettativa di una rapida integrazione da parte del Congresso. Con il programma PPP, alle imprese che ricevono i finanziamenti per i costi legati all’occupazione (salari e contributi) e l’intero ammontare del prestito verrà condonato se entro giugno i dipendenti saranno riassunti.

GIAPPONE – È attesa la dichiarazione dello stato di emergenza per Tokyo e altre aree metropolitane da parte del primo ministro Abe. Gli enti locali per le aree interessate dovrebbero imporre un lockdownintermedio” e richiedere ai cittadini di restare a casa per un periodo definito, chiudere le scuole e i luoghi di ritrovo (musei, teatri, grandi magazzini, alberghi).
Il lockdown dovrebbe includere misure meno restrittive rispetto a quelle viste negli altri paesi, ma l’impatto economico dovrebbe comunque essere marcato nel 2° trimestre, dato che le aree soggette alle restrizioni (aree di Tokyo, Osaka e Hokkaido) dovrebbero rappresentare almeno metà del PIL giapponese.
La previsione è che la crescita possa esser in calo per il terzo trimestre consecutivo in primavera, con una possibile contrazione nell’ordine di -20% t/t ann., seguita da un probabile moderato rimbalzo nel 2° semestre.

 

MERCATI VALUTARI:

USD – Il dollaro ha aperto la settimana in consolidamento ieri, ma è sceso questa notte sui mercati asiatici al ridursi della risk aversion dopo i segnali di rallentamento della diffusione del coronavirus in alcuni paesi europei e nello Stato di New York.
Movimenti di mercato da monitorare con cautela perché l’incertezza rimane ancora elevata e il conto pesante.

EUR – L’euro ha aperto la settimana mantenendosi in calo ieri, nella parte medio/bassa del range di venerdì tra 1,08 e 1,07 EUR/USD ma ha più che recuperato questa notte sui mercati asiatici sul ritracciamento del dollaro.
L’Eurogruppo di oggi discuterà le proposte all’esame per offrire sostegno agli Stati nella lotta contro il coronavirus. Eventuali progressi potrebbero favorire l’euro.

GBP – La sterlina ha aperto la settimana mantenendosi in calo ieri sia contro dollaro da 1,23 a 1,21 GBP/USD sia contro euro da 0,87 a 0,88 EUR/GBP. A indebolirla ha contribuito anche la notizia che il premier Boris Johnson, ricoverato per coronavirus, sia poi stato portato in terapia intensiva.
Questa notte la valuta britannica ha recuperato sul ritracciamento del dollaro, ma il quadro rimane mutevole.

JPY – Lo yen ha aperto la settimana in calo sia contro dollaro da 108 a 109 USD/JPY sia contro euro da 117 a 118 EUR/JPY penalizzato dall’aspettativa di un’imminente dichiarazione dello stato di emergenza in Giappone per l’aumento dei casi di coronavirus. Possibile in tal caso nuova debolezza. Dowsnide contro dollaro entro i minimi recenti (fascia 110-112 USD/JPY).
Rispetto al dollaro lo yen ha parzialmente recuperate questa note sui mercati asiatici tornando a 108 USD/JPY per via del generalizzato ritracciamento del dollaro, ma il recupero potrebbe essere transitorio.