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07 Agosto 2020 – nota economica giornaliera

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro è rimasto sulla difensiva ieri per le indicazioni non univoche giunte dai dati sui sussidi di disoccupazione, che aumentano l’incertezza sullo stato effettivo del mercato del lavoro, e per l’attesa circa il nuovo pacchetto di stimolo fiscale, sul quale si potrebbero avere maggiori notizie oggi.
È però risalito questa notte al riemergere di nuove tensioni USA-Cina.
Oggi esce anche l’employment report
, atteso positivo. Se i dati non deluderanno e le nuove misure di stimolo fiscale saranno ritenute soddisfacenti, il dollaro potrà rafforzarsi e la discesa recente fare una pausa.
I dati delle prossime due settimane saranno interessanti perché forniranno indicazioni sia su luglio (inflazione, vendite al dettaglio e produzione industriale) sia su agosto (indice di fiducia del Michigan, Philly Fed e PMI).
Ancora per questo mese e il prossimo continuerà a essere cruciale il confronto tra la performance di crescita dell’economia USA e quella dell’area euro: eventuali delusioni dagli USA in termini relativi rispetto all’area euro spingerebbero il dollaro verso nuovi minimi, mentre nel caso opposto il calo recente del biglietto verde si fermerebbe e si avrebbe un parziale ritracciamento rialzista. In generale va comunque ricordato che gli scambi più rarefatti della parte centrale di agosto potrebbero amplificare i movimenti valutari e creare maggiore volatilità.

EURL’euro ha consolidato ieri aggiornando i massimi dell’anno a 1,1915 EUR/USD ma apre in calo oggi per il recupero generalizzato del dollaro sulle nuove tensioni USA-Cina.
Oggi i dati USA sul mercato del lavoro e gli sviluppi sul fronte del pacchetto di stimolo fiscale USA saranno un test importante
per il cambio: se dovessero deludere il dollaro inaugurerebbe nuovi minimi e l’euro nuovi massimi, con sfondamento in senso proprio della resistenza chiave di 1,1820 EUR/USD (che tecnicamente riaprirebbe il fronte rialzista), in caso contrario il dollaro recupererebbe terreno e l’euro arretrerebbe riportandosi al di sotto di 1,1820 EUR/USD.
Nelle prossime due settimane importante resterà il confronto tra i dati area euro e i dati USA.
Cruciali saranno soprattutto questi ultimi
, perché quelli dell’area saranno meno numerosi: ZEW tedesco di luglio, produzione industriale dell’area di giugno, seconda stima del PIL del 2° trimestre e PMI di agosto.
Se i dati USA dovessero deludere in termini di confronto relativo con quelli dell’area il dollaro si indebolirebbe ancora e l’euro salirebbe ulteriormente, all’opposto se fossero i dati dell’area a deludere in termini relativi l’euro farebbe marcia indietro.

GBPLa sterlina si è rafforzata ieri sull’esito della riunione BoE ampliando la salita in area 1,31 GBP/USD contro dollaro e portandosi da 0,90 a 0,89 EUR/GBP contro euro.
Tuttavia, l’evoluzione non favorevole della pandemia a livello locale e l’incertezza sui negoziati post-Brexit con l’UE mantengono rischi verso il basso sia sull’economia britannica sia sulla sterlina, che oggi apre in calo contro dollaro per il generalizzato recupero di quest’ultimo sulle nuove tensioni USA-Cina.
I dati delle prossime due settimane, su mercato del lavoro di luglio, PIL del 2° trimestre, inflazione e vendite al dettaglio di luglio, nonché i PMI di agosto, saranno particolarmente importanti: eventuali delusioni farebbero infatti arretrare la sterlina sia contro dollaro sia contro euro.
Importante sarà anche il prossimo round di negoziati con l’UE che si terrà dal 17 al 21 agosto: a meno di progressi favorevoli, l’eventuale conferma dello stallo attuale penalizzerebbe la valuta britannica.

JPYLo yen si è sostanzialmente stabilizzato in area 105 USD/JPY contro dollaro e nel range 124-125 EUR/JPY contro euro.
I dati USA e il pacchetto fiscale USA saranno i driver principali del cambio: sviluppi favorevoli al dollaro penalizzerebbero lo yen rispetto al biglietto verde ma ne potrebbero favorire un parziale recupero contro euro per il simultaneo ritracciamento ribassista che si avrebbe sull’EUR/USD.
Il contesto di bassa risk aversion dovrebbe agevolare la divergenza tra USD/JPY ed EUR/JPY.