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6 Ottobre 2021 – nota economica giornaliera

ITALIA – Nel 2° trimestre il tasso di risparmio è calato di oltre quattro punti a 12,9%, per via di una crescita dei consumi ben più ampia di quella del reddito (5,4% contro 0,5% t/t).
Il rapporto deficit/PIL è calato al 7,6% dal 13% registrato nei tre mesi precedenti e dal 12,9% dello stesso periodo del 2020: il miglioramento è sintesi di una considerevole diminuzione delle spese tale da compensare la riduzione delle entrate.
A nostro avviso, sulla base dei dati sul fabbisogno nei primi 9 mesi dell’anno, ci sono margini per un consuntivo 2021 inferiore al 9,4% indicato dal Governo nella NADEF.

ITALIA – L’indice PMI dei servizi di settembre è calato a 55,5 da 58 di agosto, portando l’indicatore composito a 56,6 da un precedente 59,1.
Le indagini italiane, come quelle relative al resto dell’Eurozona, sono coerenti con un’espansione in fase di moderazione ma ancora su ritmi robusti, come peraltro emerge da aspettative ancora ampiamente ottimiste.
Le imprese confermano inoltre intense pressioni sui costi che, inizialmente concentrate nell’industria ,si stanno estendendo anche ai servizi.
Il tasso di crescita dei prezzi finali rimane comunque decisamente più contenuto nei servizi, dove la domanda non ha ancora recuperato i livelli di attività pre-pandemici.

AREA EURO – I prezzi alla produzione nell’industria sono cresciuti di +1,1% m/m (+13,4% a/a) ad agosto, in decelerazione dal +2,5% m/m di luglio.
Come nei mesi precedenti sono ancora energia e beni intermedi, i comparti più esposti ai colli di bottiglia presenti lungo le filiere produttive internazionali e i rincari delle materie prime, a trainare i costi.

GERMANIA – Questa mattina gli ordinativi industriali hanno registrato un forte calo di -7,7% m/m; la flessione arriva dopo due aumenti consecutivi sia in luglio (+4,9% m/m, rivisto al rialzo da 3,4% precedente), che in giugno (+4,6% m/m).
La debolezza del dato di agosto è spiegata in buona parte dal comparto auto (-12% m/m),in difficoltà per via dei colli di bottiglia nella fornitura dei beni.

FRANCIA – Ieri la produzione industriale è cresciuta più delle attese ad agosto (+1% m/m, mentre l’incremento di luglio è stato rivisto al rialzo di due decimi a +0,5% m/m).
Il dato lascia l’output in rotta per un’espansione nel 3° trimestre e offre solide prospettive anche per la crescita del PIL.
È però probabile che nei mesi seguenti l’attività manifatturiera venga frenata dalle strozzature all’offerta che si stanno rivelando più severe rispetto al previsto.

STATI UNITI
 – Fra i dati usciti ieri, l’ISM dei servizi di settembre è aumentato a 61,9 da 61,7, indicando che la diffusione dei contagi non è un freno rilevante per l’attività nei servizi, mentre permane un significativo eccesso di domanda, se pure meno vincolante che nel manifatturiero, con pressioni verso l’alto sui prezzi.
– La bilancia commerciale ad agosto ha registrato un deficit di -73,3 mld di dollari, in ampio aumento da -70,3 mld di luglio, sulla scia di un maggior disavanzo nel comparto dei beni e un minore avanzo per i servizi.

 

COMMENTI:

ITALIA – Ieri il Governo ha approvato il disegno di legge delega per la revisione del sistema fiscale, che impegna l’esecutivo a emanare le necessarie disposizioni di legge entro 18 mesi; i ministri della Lega non hanno partecipato al Consiglio dei Ministri.
Oggi alle 8,30 è prevista l’audizione del Ministro dell’Economia Franco davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla NADEF.

STATI UNITI – Sul fronte politico, non ci sono novità riguardo alla modifica del limite del debito, necessaria entro metà ottobre per evitare un default degli Stati Uniti.
I repubblicani restano compatti nel rifiuto di collaborare e i democratici esplorano le alternative disponibili, fra cui l’inclusione del limite del debito nelle leggi per i pacchetti fiscali, ancora in discussione, o la sospensione temporanea dell’ostruzionismo.

NUOVA ZELANDA – La Reserve Bank of New Zealand ha alzato il tasso ufficiale a 0,5% da 0,25% e segnalato che sono in arrivo altri rialzi per riportare sotto controllo il trend verso l’alto dell’inflazione, ora al di sopra dell’intervallo obiettivo 1%-3%, e per contrastare i rialzi dei prezzi immobiliari.
L’aumento dell’inflazione, causato dai rincari delle materie prime e delle tariffe dei trasporti, è accompagnato da un calo del tasso di disoccupazione determinato dalla chiusura dei confini del paese dovuta a COVID e dalla conseguente mancanza di lavoratori disponibili.

 

MERCATI  VALUTARI:

USDIl dollaro ha ripreso a salire da ieri, aiutato dalla risalita dei rendimenti USA (spinti da attese di maggior inflazione alla luce dell’aumento delle quotazioni petrolifere) e, in parte, anche dall’ISM non-manifatturiero che ha sorpreso positivamente mostrando un aumento contro attese di lieve calo.
Oggi i riflettori saranno sugli occupati ADP, attesi in aumento moderato, importanti in vista dell’employment report di venerdì.
Se non deluderanno, il dollaro dovrebbe riuscire a consolidare. In caso contrario il biglietto verde ne risentirebbe negativamente, ma solo temporaneamente.

EURSulla rimonta del dollaro l’euro è tornato a scendere da 1,16 a 1,15 EUR/USD aggiornando nuovamente i minimi dell’anno a 1,1551 EUR/USD.
Se i dati USA non deluderanno e/o i rendimenti USA continueranno a salire, il cambio dovrebbe scendere ulteriormente sotto tali livelli (downside entro 1,14 EUR/USD).

GBPLa sterlina invece ieri è andata in controtendenza, rafforzandosi sia contro dollaro da 1,35 a 1,36 GBP/USD grazie alla maggior salita dei rendimenti britannici, sia contro euro, restando comunque in area 0,85 EUR/GBP.
Oggi invece è in arretramento, complice il permanere delle incertezze che – nel breve – continuano a gravare sull’economia domestica.
Se pertanto in questi giorni il dollaro dovesse riuscire a rafforzarsi ulteriormente grazie a dati positivi, anche la sterlina dovrebbe risentirne, ma probabilmente meno dell’euro grazie alla prospettiva di avvio del ciclo di rialzi dei tassi BoE già l’anno prossimo.

JPYAnche lo yen ha fatto marcia indietro sulla risalita dei rendimenti USA riportandosi contro dollaro da 110 a 111 USD/JPY e cedendo anche contro euro da 128 a 129 EUR/JPY.
Se il recupero del dollaro proseguirà, la valuta nipponica dovrebbe scendere ancora rispetto al biglietto verde verso/poco oltre i minimi recenti in area 112 USD/JPY, ma potrebbe stabilizzarsi contro euro per via del contestuale calo dell’EUR/USD.

NZDIl dollaro neozelandese è salito solo leggermente e brevemente questa notte sull’esito della riunione della Reserve Bank of New Zealand, correggendo subito dopo sia rispetto al dollaro USA da 0,69 a 0,68 NZD/USD sa rispetto all’euro da 1,66 a 1,67 EUR/NZD.
La RBNZ infatti ha alzato i tassi, da 0,25% a 0,50% confermando che altri rialzi seguiranno a causa dell’accresciuto rischio inflazionistico e dell’insostenibile aumento dei prezzi delle case.
L’effetto finale sul dollaro neozelandese non è stato però positivo sia perché l’esito dell’incontro è stato in linea con le attese sia perché l’ultima ondata dovuta alla variante Delta e le conseguenti restrizioni adottate (in parte ancora in vigore) indeboliscono comunque il quadro di breve e potrebbero avere conseguenze anche sulle tendenze economiche di medio termine, suggerendo verosimilmente un ritmo graduale di rialzo dei tassi.
Nel breve inoltre l’approssimarsi della svolta Fed dovrebbe favorire il dollaro USA anche rispetto a quello neozelandese.
Rivediamo pertanto leggermente al ribasso il profilo atteso di breve del dollaro neozelandese da 0,70-0,68 NZD/USD a 0,68-0,67 NZD/USD sull’orizzonte a 1m-3m.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Il calendario macroeconomico di oggi si presenta piuttosto scarno: le vendite al dettaglio nel complesso dell’Eurozona sono viste rimbalzare modestamente di almeno 0,4% m/m ad agosto dopo la flessione di -2,3% m/m registrata nel mese precedente.
Verrà anche diffuso il dato sulla produzione industriale di agosto in Spagna.

STATI UNITI – Oggi è in uscita la stima ADP dei nuovi occupati non agricoli privati di settembre, visti dal consenso a 428 mila,con indicazioni importanti per l’employment report in pubblicazione venerdì.