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06 Novembre 2019 – nota economica giornaliera

ITALIA – A ottobre il saldo del settore statale ha registrato un avanzo di 2.500 milioni, in miglioramento di circa 6.500 milioni rispetto al corrispondente mese dello scorso anno (-4.008 milioni). Tuttavia, il miglioramento è dovuto in gran parte ai maggiori incassi fiscali dopo che il decreto crescita aveva disposto il differimento del termine di scadenza del pagamento delle imposte in autoliquidazione dal 1° luglio al 30 settembre. Nei primi dieci mesi dell’anno il fabbisogno del settore statale si è attestato a 52.700 milioni, in lieve diminuzione rispetto al periodo gennaio-ottobre 2018. I numeri sono compatibili con le stime incluse nei documenti ufficiali di finanza pubblica (e circa in linea con lo scorso anno).

GERMANIA – I nuovi ordinativi industriali sono rimbalzati di +1,3% m/m in settembre, molto meglio delle previsioni. Anche il dato di agosto è stato rivisto al rialzo, da -0,6 a -0,4% m/m.
A livello di destinazione geografica, la crescita è più marcata per gli ordini esteri extra-UE (+3,0%), ma settembre ha offerto anche la prima variazione positiva per gli ordini domestici da aprile. Per quanto concerne la tipologia, calano gli ordini di beni intermedi e crescono quelli di beni di consumo (+0,8% m/m, primo segno positivo da aprile) e soprattutto di beni di investimento. La ripresa di settembre non basta a evitare che il 3° trimestre chiuda con una variazione negativa di -1,0% t/t, circa invariata rispetto al 2° (-0,9%); su base trimestrale, per ora gli unici segnali di miglioramento riguardano i beni intermedi, con un minor calo della domanda interna e un ritorno in positivo di quella extra-UE.

STATI UNITI
– Il deficit della bilancia commerciale a settembre corregge a -52,2 mld di dollari, da -55 mld di agosto. Come atteso i dati registrano flessioni dei flussi per entrambi i lati della bilancia, con le esportazioni in calo di -0,9% m/m e le importazioni in calo di -1,7% m/m. Le esportazioni sono frenate dal crollo delle auto, probabilmente per via della mancanza di scorte causata dallo sciopero GM. Le indicazioni sono quindi di ulteriore contrazione dell’export nel mese di ottobre, visto che lo sciopero si è protratto per tutto il mese scorso. I dati del 3° trimestre in termini reali puntano a un contributo circa nullo del canale estero alla crescita.
– L’ISM non manifatturiero a ottobre aumenta a 54,7 da 52,6 di settembre. Lo spaccato dell’indagine è generalmente positivo, con l’indice di attività a 57 da 55,2, l’occupazione a 53,7 da 50,4 e gli ordini a 55,6 da 53,7. L’indice prezzi cala a 56,6 da 60. L’espansione è diffusa alla maggior parte dei settori (13 su 18), anche se le imprese continuano a riportare preoccupazione per i dazi, la scarsità di manodopera e i rischi geopolitici. Secondo il direttore dell’indagine il livello dell’indice registrato a ottobre è coerente con una crescita del PIL del 2,1%, circa in linea con quanto visto negli ultimi due trimestri. I dati non modificano il quadro che si sta formando per l’economia USA, di stabilizzazione della crescita intorno al potenziale e di ritracciamento dei rischi di trasmissione della debolezza del manifatturiero al resto dell’economia.
– La Senior Loan Officer Survey condotta dalla Fed nel 3° trimestre riporta un indebolimento della domanda di prestiti industriali e commerciali, a fronte di condizioni invariate, mentre la domanda di prestiti da parte delle famiglie si è rafforzata nel comparto dei mutui.
L’indagine conferma il quadro di espansione dal lato dei consumi e degli investimenti residenziali, e di debolezza degli investimenti non residenziali.

 

COMMENTI:

ITALIA – La Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana diffusa dell’Istat segnala che è proseguita a ottobre la tendenza alla stabilizzazione dell’indicatore anticipatore, che è rimasto compatibile con uno scenario di mantenimento degli attuali livelli produttivi. Ad oggi, gli indicatori anticipatori non mostrano ancora una svolta per l’attività economica; peraltro, tali indicatori hanno di recente sottostimato la dinamica del PIL.

STATI UNITIKaplan (Dallas Fed) ha detto che il ritorno a una curva dei rendimenti inclinata positivamente è un segnale positivo e indica che i tassi ora sono appropriati, in un contesto economico di crescita moderata. Kaplan ha anche detto di essere scettico sull’utilizzo di tassi negativi, citando l’esperienza della BCE.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – La stima finale potrebbe mostrare a ottobre una revisione verso l’alto del PMI composito, a 50,3 da 50,2 della prima lettura e da 50,1 di settembre. La revisione è dovuta al manifatturiero (rivisto al rialzo a 45,9 da 45,7), mentre l’indice dei servizi è atteso essere confermato in marginale rialzo a 51,8 da 51,6 con l’indice tedesco in calo a 51,2 da 51,4 e quello francese in espansione a 52,9 da 51,1. La prima stima per il PMI servizi italiano potrebbe mostrare un aumento a 51,6 da 51,4 precedente. Il livello dei PMI è coerente con una quasi stagnazione del PIL eurozona nella parte finale dell’anno.

STATI UNITI – La crescita della produttività nel 3° trimestre è prevista in rallentamento a 0.8% t/t ann., da 2,3% t/t ann. del 2° trimestre.