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5 Ottobre 2021 – nota economica giornaliera

AREA EURO – I dati sui conti trimestrali delle famiglie hanno evidenziato come il tasso di risparmio sia rimasto elevato nel 2° trimestre (a 19% da 21,5% precedente), ben al di sopra della media pre-COVID e al terzo livello più elevato dall’inizio delle rilevazioni.
Il calo rispetto al 1° trimestre è il risultato di una crescita dei consumi (specie di servizi)superiore a quella dei redditi.
Nei prossimi mesi l’eccesso di risparmio dovrebbe ridimensionarsi gradualmente, ma l’impatto sui consumi potrebbe risultare complessivamente moderato in quanto concentrato prevalentemente trai nuclei a reddito più elevato e con una minore propensione alla spesa.

 

COMMENTI:

ITALIA – Come previsto, la tornata di elezioni amministrative (che ha visto per ora il centro-sinistra conquistare al primo turno tre dei sei principali capoluoghi di regione) non ha avuto impatto sui mercati.

STATI UNITI – Sul fronte politico, ieri il leader della maggioranza democratica al Senato ha annunciato che oggi si voterà per modificare il limite del debito fino a dicembre 2022, anche se al momento appare probabile che la misura sia bloccata dalla mancanza di collaborazione da parte dei repubblicani.
Il Tesoro ha segnalato che a partire dal 18 ottobre potrebbe non essere in grado di soddisfare in pieno i propri obblighi finanziari.

MONDO – Ieri, un nulla di fatto è giunto sia dalla Reserve Bank of Australia, che ha mantenuto il tasso di riferimento allo 0,1% (e invariati termini del programma di acquisto di titoli), sia dall’OPEC+, che ha deciso di non apportare cambiamenti all’accordo dello scorso luglio che prevedeva l’aggiunta di 400 mila barili al giorno da novembre.

 

MERCATI  VALUTARI:

USDIl dollaro ha proseguito ieri il ritracciamento ribassista, ma è di nuovo in risalita oggi, sorretto dall’accentuarsi di un sentiment negativo sui mercati internazionali.
Tuttavia, per riavvicinare/superare i massimi della scorsa settimana è necessario che i dati USA siano molto positivi, confermando l’imminenza della svolta Fed.
L’ISM non-manifatturiero di oggi è atteso in calo, per cui non dovrebbe riuscire a favorire il biglietto verde, a meno che la risk aversion non aumenti ulteriormente.
Il test chiave sarà comunque l’employment report di venerdì.

EURL’euro è risalito ieri da 1,1586 a 1,1640 EUR/USD, ma oggi è di nuovo in calo e ha già eroso tutto il recupero.
Il cambio rimane trainato dai driver di dollaro – dati USA ed evoluzione della risk aversion – mantenendosi nel range 1,15-1,16 EUR/USD fintantoché non giungono segnali decisivi dai dati USA.
Maggior debolezza è attesa all’effettivo avvicinarsi della svolta Fed.

GBPLa sterlina si è rafforzata ieri sia contro dollaro da 1,35 a 1,36 GBP/USD sia contro euro, seppur restando in area 0,85 EUR/GBP.
Il movimento in parte riflette la dinamica del dollaro, in parte fattori tecnici legati alla correzione della scorsa settimana e in parte l’annuncio da parte del Cancelliere dello Scacchiere Sunak di nuove misure di sostegno per l’occupazione.
L’upside della valuta britannica è però limitato nel breve, sia per il prevalere dei driver di dollaro (svolta Fed in avvicinamento) sia perché i dati domestici dipingono un quadro incerto in questa fase.

JPY – Lo yen resta in range sia contro dollaro tra 110 e 111 USD/JPY sia contro euro tra 128 e 129 EUR/JPY in attesa di spunti più decisivi dai dati USA e seguendo le dinamiche della risk aversion.
Per una rottura dei range e, in particolare, per una discesa contro dollaro oltre i minimi della settimana scorsa in area 112 USD/JPY, è necessario che i dati USA siano molto positivi, confermando l’imminenza della svolta Fed.

AUDIl dollaro australiano si è indebolito leggermente questa mattina, mantenendosi comunque in area 0,72 AUD/USD, sull’esito della riunione della Reserve Bank of Australia.
Come da attese infatti la RBA ha lasciato invariato sia il tasso ufficiale a 0,10% sia i termini del programma di acquisto di titoli governativi.
Ha inoltre ripetuto che non alzerà i tassi fino a che l’inflazione non sarà rientrata sostenibilmente a target (nel range 2%-3%), condizione che prevede si verifichi non prima del 2024.
La RBA ha motivato la decisione con gli effetti negativi che la variante Delta ha prodotto sull’economia domestica, significativamente penalizzata nel 3° trimestre.
La RBA ritiene che si tratti di una situazione temporanea e si aspetta un rimbalzo già nel 4° trimestre, ma l’incertezza sull’entità del recupero e sulle tempistiche effettive suggeriscono ancora prudenza nel breve.
Alla luce di questo e della prospettiva di avvicinamento invece della svolta Fed, manteniamo uno scenario centrale di debolezza per il dollaro australiano nel breve verso 0,72-0,70 AUD/USD sull’orizzonte a 1m-3m.

NZDQuesta notte si riunirà anche la Reserve Bank of New Zealand, che ci si attende invece alzi i tassi da 0,25% a 0,50%.
L’effetto positivo sul dollaro neozelandese potrebbe però essere limitato e di breve durata, sia perché la mossa è perlopiù scontata dal mercato sia perché la RBNZ manterrà verosimilmente un approccio molto cauto e graduale alla luce del quadro pandemico (ad agosto erano state reintrodotte nuove restrizioni a causa della diffusione della variante Delta).

 

PREVISIONI:

ITALIA – L’indice PMI servizi è atteso attestarsi a 56,5 a settembre da 58,0 di agosto, portando l’indicatore composito a 57,7 (da 59,1 precedente).

ITALIA – Oggi è attesa la rilevazione dell’Istat sul rapporto deficit/PIL nel 2° trimestre, dopo il 13,1% registrato nei primi tre mesi dell’anno; a nostro avviso, sulla base dei dati sul fabbisogno nei primi 8 mesi dell’anno, ci sono margini per un consuntivo 2021 inferiore al 9,4% indicato dal Governo nella NADEF.

AREA EURO – Tra i dati in calendario oggi, le letture finali dei PMI servizi in Germania, Francia e nel complesso dell’Eurozona dovrebbero infine confermare il calo riportato dalle stime flash.
Dopo aver toccato un picco tra giugno e luglio, la ripresa nell’Eurozona è in fase di moderazione.

FRANCIA – La produzione industriale è vista stagnante in agosto dopo il contenuto rialzo del mese precedente.

STATI UNITI
– Oggi l’ISM dei servizi, atteso in calo a 61,2 da 61,7, dovrebbe confermare la prosecuzione della crescita ma dare indicazioni di rallentamento per via della variante Delta.
– Il deficit della bilancia commerciale di agosto è previsto in ampliamento a -71,3 mld, dopo i -70,1 mld di luglio, con import ed export in aumento, ma anche segnali di calo degli scambi nei settori frenati dai colli di bottiglia nelle catene produttive (in particolare, nell’auto).