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05 Maggio 2021 – nota economica giornaliera

STATI UNITI – La bilancia commerciale di marzo registra un incremento del deficit a -74,4 mld (da -70,5 mld di febbraio), con solidi rialzi per le esportazioni, pari a 200 mld (+6,6% m/m) e per le importazioni a 274,5 mld (+6,3% m/m).
I beni contribuiscono all’ampliamento del deficit per 3,6 mld, i servizi per 0,7 mld.
Per via della migliore performance dell’economia USA rispetto a quella dei partner commerciali, le esportazioni restano ancora ampiamente al di sotto dei livelli pre-pandemia, mentre le importazioni sono superiori di circa l’8% rispetto ai dati di febbraio 2020.
Il canale estero ha frenato ampiamente il PIL del 1° trimestre, ma il recupero dell’economia mondiale nella parte centrale dell’anno dovrebbe ridurre il contributo negativo delle esportazioni nette alla crescita USA.

 

COMMENTI:

POLONIA – Il parlamento ha votato a favore della decisione UE sulle risorse proprie, un passo necessario perché NGEU diventi operativo.
La coalizione di governo si è spaccata, ma il voto favorevole dell’opposizione di sinistra ha più che compensato quello contrario di Polonia Unita.
Per completare la ratifica nazionale è ora necessario il voto del Senato.
Altri 9 paesi dell’Unione devono ancora ratificare la decisione comunitaria.

STATI UNITIYellen durante un forum sull’economia, commentando i massicci programmi di spesa dell’amministrazione, ha affermato che “i tassi di interesse potrebbero dover salire modestamente” in modo da facilitare la riallocazione delle risorse necessaria a evitare un possibile surriscaldamento.
Yellen ha aggiunto che “questi sono investimenti di cui la nostra economia ha bisogno per essere competitiva” e grazie ai quali “la nostra economia crescerà più rapidamente”.
Inoltre, Yellen ha detto di non essere generalmente preoccupata per l’inflazione, di essere convinta che gran parte della volatilità dei prezzi sarà transitoria e che in ogni caso ci sono strumenti per controllarla in caso diventasse problematica.
Riguardo agli effetti sul deficit della politica fiscale espansiva, Yellen ha detto che è opportuno coprire una parte delle nuove spese, ma in generale esiste ancora un “ragionevole ammontare di spazio fiscale”.
La correzione dei mercati seguita ai commenti sui tassi ha indotto Yellen a rilasciare un’intervista al WSJ in cui ha ribadito che un rialzo dei tassi “non è qualcosa che sto prevedendo o raccomandando” e che la politica monetarianon è qualcosa su cui do pareri”, sottolineandola sua convinzione che la Fed è completamente indipendente e agisce come necessario per raggiungere il suo doppio mandato.
Le affermazioni di Yellen sono considerazionida economista” di fronte a uno scenario congiunturale generalmente condiviso di probabile eccesso di domanda, se pure temporaneo, che non modificano il quadro esistente né il sentiero della politica monetaria.
Tuttavia, Yellen, in qualità di Segretario del Tesoro ed ex-presidente della Fed, avrebbe probabilmente dovuto astenersi dal formularle per evitare di generare volatilità.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro ha recuperato ieri il calo post-ISM di lunedì, aiutato anche da un aumento della risk aversion sul calo delle borse e da un seppur lieve aumento dei rendimenti sulle dichiarazioni di Yellen, Segretario del Tesoro, che ha parlato di possibili futuri rialzi dei tassi per prevenire un surriscaldamento dell’economia.
Un test più credibile dell’effettiva forza del dollaro si avrà tuttavia sui dati in uscita tra oggi (occupati ADP e ISM non-manifatturiero) e venerdì (employment report) attesi positivi.
Se non deluderanno, il dollaro dovrebbe rafforzarsi, seppur solo moderatamente finché la Fed frena mantenendo una retorica cauta.

EUR – Di converso l’euro è sceso ieri, portandosi brevemente e marginalmente sotto quota 1,2000 EUR/USD (minimo a 1,1997) complici sia il recupero generalizzato del dollaro sia il calo dei rendimenti euro con allargamento dei differenziali rispetto al dollaro.
Se i dati USA non deluderanno, l’euro dovrebbe scendere ancora ampliando l’incursione sotto 1,2000 EUR/USD.

GBPAnche la sterlina è scesa ieri contro dollaro da 1,39 a 1,38 GBP/USD, rafforzandosi contro euro per il maggior calo dell’EUR/USD, ma mantenendosi in area 0,86 EUR/GBP.
Oggi potrebbe scendere ancora contro dollaro se i dati USA saranno positivi, ma il vero banco di prova sarà domani, innanzitutto con la riunione BoE e in secondo luogo con le elezioni in Scozia.

JPYAnche lo yen è sceso ieri sul recupero del dollaro mantenendosi però in area 109 USD/JPY, mentre si è rafforzato contro euro, dato il maggior calo dell’EUR/USD, restando comunque in area 131 EUR/JPY.
Se i dati USA non deluderanno, dovrebbe scendere ancora contro dollaro.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – La stima finale dell’indice PMI dei servizi di aprile è attesa confermare il dato preliminare di 50,3, quando l’indice è tornato al di sopra della soglia critica che separa l’espansione dalla contrazione per la prima volta da agosto dello scorso anno.
La prima lettura del PMI servizi per l’Italia dovrebbe mostrare un miglioramento a 49,7 (da 48,6di marzo), spiegato dall’allentamento delle misure di contenimento visto alla fine di aprile.
L’indice PMI composito dovrebbe essere rivisto al ribasso di due decimi rispetto alla stima flash, da 53,2 di marzo a 53,5.

STATI UNITI
 – L’ISM dei servizi di aprile è previsto in aumento a 64,2 (da 63,7 di marzo), con miglioramenti diffusi a occupazione e attività, grazie alla diffusione dei vaccini e alla riapertura dei servizi.
Le indagini regionali e il PMI hanno dato indicazioni omogenee di accelerazione che dovrebbero contraddistinguere la ripresa nella parte centrale dell’anno.
– La stima ADP dei nuovi occupati non-agricoli privati ad aprile è prevista dal consenso a 750 mila, dopo 517 mld di marzo.