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05 gennaio 2021 – nota economica giornaliera

AREA EURO – Il PMI manifatturiero di dicembre è stato rivisto al ribasso da 55,5 a 55,2, confermando però il miglioramento rispetto a novembre (53,8).
L’indagine mostra progressi per gli ordini esteri (54,6), gli ordini totali (55,7, +1,6 punti), la produzione (56,3, +1,0) e l’occupazione (49,2).
Notevole l’aumento dell’indice per i prezzi pagati da 55,9 a 61,4, che è il livello più alto dall’ottobre 2018.
Anche l’indice dei prezzi di vendita è salito, ma l’incremento è limitato (52,6, +1,0 punti) e il livello dell’indice resta ampiamente nella norma.
L’esito dell’indagine PMI potrebbe essere fortemente distorto dall’aumento precauzionale delle scorte nel Regno Unito.
In effetti, l’indagine PMI britannica mostra un incremento dell’indice per le scorte di input a 60,4 in dicembre – un livello che si colloca al 98esimo percentile della distribuzione storica.
Lo spaccato per Paese ha visto il PMI manifatturiero francese confermare il dato preliminare (a 51,1 da 49,6 di novembre). Si assestano sopra la soglia di non cambiamento gli indici della produzione (da 48,6 a 51,7) e dell’occupazione. I prezzi sono coerenti con un’accelerazione, che coinvolgerebbe sia i prezzi dei fattori produttivi che dei prodotti finali.
In Germania, il PMI manifatturiero ha visto una diminuzione di tre decimi rispetto al dato preliminare, a 58,3 da 57,8 di novembre. Rimangono su valori alti gli indici dei nuovi ordini (62,4) e degli ordini esteri (57,3); l’occupazione, invece, continua a segnare una contrazione. I prezzi, infine, hanno registrato una crescita.
Il PMI manifatturiero dell’Italia ha visto un’accelerazione del ritmo di espansione, a 52,8 da 51,5 di novembre. L’indagine mostra miglioramenti per gli ordinativi (50,2), in particolare esteri (53,2) e per l’occupazione (53,2), mentre l’indice di produzione è pressoché stabile (52,0).
In Spagna il miglioramento è stato da 49,8 a 51,0. Anche in questo caso la spinta arriva dagli ordinativi esteri (52,6), ma migliora decisamente anche la produzione (51,2).
Forte balzo anche per il PMI manifatturiero in Olanda, da 54,4 a 58,2; pure in questo caso il miglioramento sembra collegato alla domanda estera (60,1).

GERMANIA – Le vendite al dettaglio sono salite di 1,9% m/m in novembre, mentre la variazione tendenziale è rallentata a 5,6% a/a: l’andamento dovrebbe peggiorare radicalmente in dicembre e gennaio, mesi caratterizzati da una recrudescenza delle misure restrittive per il controllo della pandemia: la mobilità verso strutture di intrattenimento e commercio al dettaglio è scesa ulteriormente da -26,8 a -35,7. L’occupazione è invariata su base mensile, ed è in calo di 1,5% rispetto al novembre 2019.

STATI UNITI – La spesa in costruzioni a novembre risulta in aumento di 0,9% m/m (3,8% a/a): la spesa privata è in rialzo di 1,2% m/m, spinta dal settore residenziale (2,7% m/m), ma frenata da quello non residenziale (-0,8% m/m). La spesa pubblica è in calo di -0,2% m/m.
I dati confermano la solidità degli investimenti residenziali anche nel 4° trimestre 2020, con l’aspettativa di un rallentamento nel 2021.

 

COMMENTI:

EUROPA-COVID19 – Il Regno Unito ha annunciato 6 settimane di confinamento stretto, che include la chiusura delle scuole, delle attività commerciali non essenziali, ristorazione (eccetto asporto) e servizi alla persona.
L’Italia ha rinviato l’apertura delle scuole in presenza all’11/1, pur classificando a rischio giallomodificato” tutto il Paese nelle giornate del 7 e 8 gennaio e a rischio arancione il 9 e 10 gennaio.
Si ritornerà alla divisione in fasce di rischio per regione dall’11/1, ma con alcune modifiche ai criteri di classificazione (in particolare, un abbassamento delle soglie per il tasso di riproduzione Rt).
Alcune regioni hanno annunciato misure più restrittive di quelle del governo, fra le quali il divieto di didattica in presenza per periodi più lunghi (fino al 31/1 in Veneto).

STATI UNITI
– Oggi si tengono le elezioni suppletive in Georgia per due seggi del Senato, cruciali per la maggioranza.
Nel caso in cui i democratici ottenessero entrambi i seggi, i due partiti avrebbero un numero uguale di senatori (50 ciascuno) e casi di parità verrebbero risolti con il voto del vice-presidente, a favore dei democratici.
I sondaggi al 4/1 (media fivethirtyeight.com) danno un vantaggio sia per Ossof (democratico) a 49,3% rispetto a 47,9% di Perdue (repubblicano), sia per Warnock (democratico) a 49,6% rispetto a 47,6% per Loeffler.
Entrambi i candidati repubblicani sono allineati con le posizioni di Trump, anche sul fronte dei risultati delle elezioni presidenziali.
– Mercoledì 6, il Congresso si riunisce a camere congiunte sotto la presidenza di Pence che, in qualità di vice-presidente è anche presidente del Senato.
La riunione congiunta deve contare i voti del Collegio elettorale inviati e certificati dagli Stati, per nominare il presidente e il vice-presidente.
Come ormai noto, alcuni repubblicani intendono obiettare ai delegati favorevoli a Biden certificati da alcuni Stati, richiedendo la selezione di delegati favorevoli a Trump.
Perché l’obiezione ai risultati di uno Stato sia considerata, deve essere sollevata per scritto da almeno un senatore e un rappresentante della Camera.
In questo caso, le camere congiunte devono discutere l’obiezione, per un massimo di due ore, al termine delle quali deve esserci un voto a maggioranza che determina la scelta dei delegati.
McConnell ha ripetutamente invitato i repubblicani a non porre obiezioni per scritto, per evitare di spaccare esplicitamente il partito e non costringere una parte di senatori e rappresentanti a votare contro Trump.
La nomina di presidente e vice-presidente, in genere relativamente rapida, potrebbe richiedere questa volta tempi prolungati in caso di obiezioni scritte multiple.
Il risultato tuttavia dovrebbe essere in linea con il voto del Collegio elettorale (306 per Biden, 232 per Trump).
In ogni caso, la svolta dei sostenitori di Trump a favore di una vera e propria “guerra civile” all’interno del partito è drammatica e apre una fase senza precedenti per la politica americana, con un’aperta lotta per il potere fra due fazioni, che potrebbe modificare in modo radicale il tessuto del Congresso alle prossime elezioni midterm del 2022.
– L’altro evento importante del 6/1 è la pubblicazione dei verbali della riunione del FOMC di dicembre, che dovrebbero dare informazioni sul dibattito relativo alla guidance per gli acquisti.
I verbali dovrebbero dare indicazioni sulla distribuzione di opinioni nel Comitato riguardo ai criteri per il futuro inizio del tapering.
In particolare, il focus sarà su cosa il FOMC intenda con “progresso sostanziale” in termini di occupazione e prezzi che dovrebbe precedere la considerazione di successive riduzioni degli acquisti.

STATI UNITI-COVID19 – La curva dei contagi è in netta risalita, in seguito all’aumento degli spostamenti durante il periodo natalizio.
La media settimanale, a 214 mila, è circa in linea con la media delle due settimane precedenti, che avevano visto una riduzione dei nuovi casi associata alla minore attività di test.
I flussi di passeggeri agli aeroporti hanno superato 1,3 mln il 3 gennaio, sui massimi da marzo.
L’aspettativa è che i nuovi contagi continuino a crescere, superando i massimi precedenti, come avvenuto dopo l’incremento dei viaggi intorno a Thanksgiving.
Intanto la campagna vaccinale sta accelerando, con 4,563 mln di vaccinazioni e 15,418 mln di dosi distribuite agli stati. Le autorità prevedono che a breve si dovrebbe raggiungere la quota di 1 mln di vaccinazioni al giorno.

GIAPPONE-COVID19 –  In seguito al continuo aumento dei nuovi contagi, il governo annuncerà nei prossimi giorni un nuovo stato di emergenza della durata di un mese per Tokio e altre tre prefetture limitrofe, che complessivamente rappresentano il 33,2% dell’economia e saranno soggette a rigide restrizioni sull’attività.
L’impatto atteso sul PIL del 1° trimestre dovrebbe essere concentrato sui servizi, con effetti minori invece sull’industria, grazie anche alla previsione di tenuta dell’export.
Nel complesso, la variazione del PIL a inizio anno potrebbe essere fra -2 e -4% t/t, contro un calo di -8,3% t/t nel 2° trimestre del 2020, quando lo stato di emergenza fu applicato a livello nazionale e durò da metà aprile a metà maggio per tutto il paese e da inizio aprile alle ultime settimane di maggio per le 8 principali prefetture.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Il calendario prevede oggi la pubblicazione dei dati di novembre su moneta e credito e domani quelli finali di dicembre sui PMI dei servizi (stima flash: 47,3).
In Germania escono oggi le statistiche di dicembre sulla disoccupazione. Sempre in Germania, domani saranno pubblicati i dati preliminari di dicembre sui prezzi al consumo, oltre a quelli finali dell’indagine PMI di dicembre. In Italia e Spagna saranno pubblicate le indagini PMI sui servizi.

STATI UNITI
– Per quanto riguarda i dati, si attende oggi l’indice ISM manifatturiero di dicembre, previsto in calo da 57,5 a 57, in linea con le indicazioni delle indagini regionali che continuano a segnalare attività del settore manifatturiero in crescita, grazie alla domanda sostenuta di beni che prosegue nonostante la recrudescenza dei contagi.
A dicembre, l’indice ISM dovrebbe essere supportato in territorio espansivo non solo dalle componenti principali di produzione, ordini e occupazione, ma anche da quella dei tempi di consegna, sulla scia di vincoli all’offerta rafforzati anche dalla riaccelerazione della pandemia.
Mercoledì 6 sarà il turno del PMI sui servizi di dicembre, delle statistiche di novembre sugli ordinativi industriali e della stima ADP dei nuovi occupati non agricoli privati, importante per le aspettative relative all’employment report di dicembre (in uscita venerdì 8/1).