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04 Settembre 2020 – nota economica giornaliera

AREA EURO
 – La stima finale del PMI dei servizi di agosto ha registrato un calo a 50,5 da 54,7 precedente (quattro decimi sopra la stima flash).
La flessione riguarda principalmente i nuovi affari a 49,8 (da 51,4 di luglio) e le aspettative (56,5): dopo due mesi, si registra un calo dell’ottimismo nella maggior parte delle imprese coinvolte nell’indagine.
Non c’è alcuna evidenza di pressioni inflattive; al contrario, aggregando manifatturiero e servizi emerge una lieve tendenza all’aumento dei prezzi di input(52,5) ed un calo dei prezzi di output(48,5).
Il PMI composito è passato da 54,9 a 51,9 (+0,3 rispetto alla stima flash).
Lo spaccato per Paese ha visto il PMI dei servizi della Francia collocarsi in territorio espansivo (a 51,5, quattro decimi al di sotto della stima flash). L’indice composito è passato in agosto da 57,3 a 51,6: le indicazioni restano complessivamente positive, anche se diminuiscono leggermente gli indici compositi di occupazione (da 47,4 a 46,3) e nuovi ordini (da 52,7 a 50,2).
In Germania, l’indice dei servizi è passato da 55,6 a 52,5(+1,7 rispetto alla stima flash). Il settore terziario continua a registrare un’espansione ma a velocità ridotta; restano alte le aspettative (57,7), mentre l’occupazione si colloca leggermente sopra la soglia di invarianza (50,2). L’indice composito della Germania è passato da 55,3 a 54,4.
La prima lettura del PMI servizi per l’Italia ha segnato un calo più basso del previsto, da 51,6 a 47,1. L’indice delle aspettative resta su valori elevati (60,3); è aumentata lievemente l’occupazione (da 46,1 a 47,3), pur restando su valori recessivi. L’indice composito è passato da 52,5 a 49,5.
– Le vendite al dettaglio di luglio hanno subito un calo di -1,3% m/m, dopo il +5,3% m/m precedente. La flessione ha riguardato soprattutto i beni non alimentari (-2,9% m/m).
Lo spaccato per Paese vede Francia (+1,5% m/m) e Spagna (+1,2% m/m) registrare una crescita, mentre la Germania (-0,9% m/m) ha subito una flessione, sia pur meno severa rispetto alla media dell’Eurozona. Sull’anno, si registra un rallentamento a +0,4% a/a (dal +1,3% di giugno).
I consumi sono visti tornare a salire ad agosto.

GERMANIA – I nuovi ordinativi sono saliti del +2,8% m/m a luglio, meno delle attese. Il dato di giugno è stato tuttavia rivisto al rialzo da 27,9% m/m a 28,8% m/m.
La crescita di luglio è spiegata dal balzo degli ordinativi esteri, che sono cresciuti rispettivamente del 7,3% m/m verso i membri dell’eurozona e del 19,2% verso il resto del mondo; questo ha più che compensato la flessione degli ordini domestici di 10,2% m/m (probabilmente una correzione dopo il balzo di +35,3% m/m di giugno, che riflette anche lo sblocco di ordini impossibili durante il lockdown).
Sull’anno gli ordini all’industria sono in calo del 7,3%, quindi in miglioramento rispetto al -10,6% di giugno ma ancora dell’8,2% inferiori ai livelli pre-epidemici.
In base ai dati preliminari di luglio, il fatturato nel comparto manifatturiero è cresciuto del 5,2% m/m dal 13,2% m/m di giugno, spinto dal settore automobilistico.
Le prospettive per il futuro rimangono fragili, ma la valutazione delle imprese sugli ordinativi è stata ancora molto positiva in agosto.

STATI UNITI
 – L’ISM non manifatturiero ad agosto corregge da 58,1 a 56,9, restando al di sopra di 50 per il terzo mese consecutivo.
Le varie componenti restano in territorio espansivo (attività a 62,4, nuovi ordini a 56,8, tempi di consegna a 60,3), con l’eccezione dell’occupazione, che però aumenta da 42,1 a 47,9.
L’incremento dei tempi di consegna è ora conseguenza della difficoltà di soddisfare la domanda in aumento, mentre nei primi mesi della pandemia l’allungamento dei tempi di consegna rifletteva problemi di offerta.
I commenti delle imprese sono generalmente piuttosto positivi e riportano indicazioni collegate alla riapertura dei singoli sotto-settori, mentre nei settori ancora chiusi si riporta diffusa preoccupazione per via della persistente incertezza.
Su 18 industrie, 15 sono in espansione e 3 sono in contrazione (estrattivo, informazione e servizi diversi).
– Il deficit commerciale a luglio balza da -53,5 mld a -63,5 mld, sulla scia di un ampio rimbalzo sia dell’export (8,1% m/m), sia dell’import (10,9% m/m).
Gran parte della variazione dei flussi, sia in entrata sia in uscita, è dovuta ai rialzi nel settore auto, parzialmente collegata a fattori di destagionalizzazione.
Sulla base dei dati disponibile finora, il contributo del canale estero alla crescita del PIL nel 3° trimestre dovrebbe essere pari a circa -1 pp.
– Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione sono in calo marcato nella settimana conclusa il 29 agosto da 1,006 mln a 881 mila (dati non destagionalizzati a 833.352).
Sommando anche i nuovi sussidi erogati con i programmi di emergenza, si registra una stabilizzazione su base settimanale intorno a 1,5 mln, in calo significativo rispetto al mese di luglio.
Anche i sussidi esistenti nella settimana conclusa il 22 agosto correggono ampiamente da 14,535 mln a 13,254 mln.
Il balzo verso il basso delle serie è legato, come atteso, dalla modifica al metodo di destagionalizzazione adottato dal Department of Labor a partire da inizio settembre. A partire dai dati pubblicati a inizio settembre, la correzione stagionale dei dati utilizza un fattore additivo anziché moltiplicativo, riducendo così la distorsione generata dalla destagionalizzazione in caso di ampia variazione del livello della serie, come avvenuto a partire da marzo 2020.
I dati non destagionalizzati avevano già seguito un trend discendente più rapido di quello apparente dalle serie destagionalizzate con il metodo moltiplicativo adottato fino a fine agosto.
I sussidi erogati con i programmi di emergenza per la pandemia aumentano a metà agosto di circa 2,6 mln, salendo a circa 15 mln.
Le indicazioni dei dati sono di ulteriore miglioramento dell’occupazione, in linea con il trend dei sussidi esistenti.

 

COMMENTI:

FRANCIA – Il Consiglio dei Ministri ha presentato il “piano di rilancio” pluriennale dell’economia.
Il governo prevede di stanziare circa 100 miliardi complessivi, di cui il 40% finanziati dall’Unione Europea attraverso Next Generation EU.
Secondo il comunicato stampa, 30 miliardi saranno destinati alla transizione verde (sviluppo di nuove tecnologie, efficientamento energetico degli edifici, investimenti in mobilità verde, decarbonizzazione dei processi produttivi).
Altri 34 miliardi serviranno nel biennio 2021-22 a finanziare la riduzione delle imposte sulle imprese, a sostenere la capacità di investimento delle imprese, gli investimenti in innovazione, l’export e la messa in sicurezza degli approvvigionamenti critici. Il taglio delle imposte avrà un impatto strutturale di 10 miliardi. Altri 7,6 miliardi serviranno a rifinanziare il programma di activité partielle ordinario e di lunga durata, integrandolo con un programma di formazione, mentre 6,6 miliardi sono destinati a programmi di formazione e collocamento di giovani e persone con handicap.
Gli investimenti in sanità ammontano a 6 miliardi di euro ripartiti su 5 anni.

STATI UNITIWilliams (NY Fed) ha affermato chela nuova strategia di politica monetaria adottata dal FOMC è “un’evoluzione importante” e un ulteriore passo verso una maggiore trasparenza.
Williams ha detto di non volersi occupare dell’argomento del rialzo dei tassi visto che è così lontano nel futuro.
Secondo Williams, non è opportuno preoccuparsi dell’aumento del debito, perché nel breve termine il supporto fiscale e l’incremento del disavanzo federale sono assolutamente necessari, e il costo del debito è estremamente contenuto.
Anche Mester (Cleveland Fed) ha ribadito la necessità di ulteriore stimolo fiscale, dato che diverse parti cruciali del supporto già erogato stanno scadendo.
Secondo Mester, nonostante i miglioramenti registrati nei mesi scorsi, le prospettive per l’economia americana restano difficili.
Mester ritiene che attualmente le intenzioni della Fed siano comunicate in modo efficace, e che i mercati capiscano che la politica monetaria resterà accomodanteper un bel po’ di tempo”.
A suo avviso importante discutere alla prossima riunione del FOMC come migliorare il comunicato stampa e aggiornarlo alla luce della nuova strategia di politica monetaria, anche se al momento non c’è una immediata necessità.
Evans (Chicago Fed) ritiene che “sarà necessario nuovo stimolo fiscale per limitare ulteriori danni all’economia” e teme che le tensioni politiche possano limitare gli interventi espansivi, creando rischi significativi per la ripresa.
Secondo Evans, l’attività economica potrebbe restare al di sotto dei livelli pre-pandemia fino al 2022, e ci vorrà tempo prima che l’inflazione torni al 2%.
Evans ha sottolineato che il controllo del virus continuerà a essere cruciale e che la reintroduzione di limiti alle attività aggregative e di maggiore protezione per la popolazione a rischio potrebbe contribuire positivamente allo scenario.

 

MERCATI VALUTARI:

USDIl dollaro si è sostanzialmente stabilizzato. L’arretramento, come da attese, dell’ISM non-manifatturiero non ha agevolato un ulteriore rafforzamento del biglietto verde.
Oggi il test chiave sarà con l’employment report, atteso positivo. A meno di delusioni, il dollaro dovrebbe riuscire a chiudere la settimana al rialzo.

EURL’euro rimane sulla difensiva, ma è risalito da 1,17 a 1,18 EUR/USD, aiutato dalla combinazione di dati più positiva nell’area euro (PMI servizi e composito rivisto al rialzo) che negli USA (ISM non-manifatturiero in calo).
A meno di delusioni dall’employment report USA, dovrebbe chiudere la settimana al ribasso.

GBPLa sterlina è scesa sia contro dollaro da 1,33 a 1,32 GBP/USD sia contro euro da 0,88 a 0,89 EUR/GBP indebolita dall’assenza di sviluppi favorevoli sul fronte domestico (PMI servizi rivisto al ribasso, nonché conferma dello stallo nei negoziati post-Brexit con l’UE).
A meno di delusioni dai dati USA dovrebbe chiudere la settimana in calo contro dollaro, ma più stabile, forse in leggero rafforzamento, contro euro.

JPYLo yen si è indebolito solo leggermente contro dollaro in area 106 USD/JPY, rafforzandosi – ma moderatamente – contro euro in area 125 EUR/JPY. A meno di delusioni dai dati USA, dovrebbe chiudere la settimana al ribasso contro dollaro e al rialzo contro euro.

 

PREVISIONI:

STATI UNITI – L’employment report di agosto dovrebbe confermare il trend di solido aumento di occupati e di riduzione del tasso di disoccupazione con possibili sorprese verso l’alto rispetto alle previsioni di consenso.
Gli occupati non agricoli sono previsti in aumento di 1,9 mln, dopo 1,763 mln di luglio, con il sostegno di circa 200 mila nuovi posti nel settore pubblico collegati alla ripresa delle operazioni di raccolta dati per il censimento.
La scadenza dell’integrazione federale dei sussidi di disoccupazione dovrebbe anche contribuire a un più rapido ritorno al lavoro degli individui messi in aspettativa e richiamati.
Le indagini di settore mostrano segnali espansivi per l’occupazione sia nel manifatturiero sia nei servizi.
Le posizioni aperte a giugno hanno segnato un significativo aumento nel comparto dell’ospitalità e del tempo libero e l’indagine delle piccole imprese riporta un rialzo della percentuale netta di imprese che intendono aumentare l’occupazione.
Infine, i dati ad alta frequenza danno indicazioni di aumento di attività nei servizi aggregativi (ristoranti, eventi sportivi).
Il tasso di disoccupazione dovrebbe calare a 9,7% (da 10,2% di luglio), con un aumento del tasso di partecipazione di 4 decimi, a 61,8%, ancora comunque lontano dai livelli di inizio 2020 (63,2%).
Il mercato del lavoro dovrebbe proseguire sul sentiero di miglioramento iniziato ad aprile, ma il recupero dei livelli pre-Covid richiederà tempo e un controllo dei contagi che permetta la normalizzazione dell’attività nei settori aggregativi.