Seguci su twitter

Categorie

4 Luglio 2023 – nota economica giornaliera

ITALIA – Il PMI manifatturiero è calato ben oltre le attese, a 43,8 da 45,9 a maggio: escludendo i mesi del primo lockdown, si tratta di un minimo da agosto 2012.
Lo spaccato dell’indagine riporta un calo marcato sia della produzione che degli ordinativi (compresi quelli esteri), nonché degli acquisti per via delle già elevate giacenze di magazzino.
Accelera al ribasso la flessione dei prezzi (pagati e ricevuti), mentre risulta solo marginalmente positiva la crescita occupazionale.

ITALIA – Il fabbisogno del settore statale a giugno si è attestato a 13,2 miliardi, rispetto ai 7,1 dell’anno scorso.
Il saldo risente di un aumento della spesa previdenziale legato alla rivalutazione delle pensioni, e di maggiori prelievi delle amministrazioni territoriali.
Nel primo semestre, il fabbisogno è stato pari a 95 miliardi, in deciso aumento rispetto ai 43 miliardi del primo semestre 2022.
Il dato non appare coerente con il target governativo a 113 miliardi per l’intero anno.

AREA EURO – Ieri le stime finali degli indici PMI manifatturieri di giugno hanno registrato una revisione verso il basso nell’Eurozona (43,4 da 43,6, 44,8 il mese precedente) e in Germania (40,6 da 41), e viceversa al rialzo in Francia (46 da 45,5, in lieve recupero per il secondo mese); per Eurozona e Germania, si tratta di un minimo da maggio 2020.
Le indagini anticipano un’ulteriore frenata della manifattura europea nel trimestre estivo.

GERMANIA – Poco fa i dati sul commercio estero di maggio hanno mostrato una crescita dell’import (+1,7% m/m) ed una lieve flessione per l’export (-0,1% m/m), dovuta al calo delle vendite verso i Paesi dell’UE (-1,5% m/m); di conseguenza, l’avanzo commerciale destagionalizzato è sceso più delle attese, a 14,4 miliardi dai 16,5 miliardi di aprile.

STATI UNITI
– Ieri l’ISM manufatturiero a giugno ha sorpreso al ribasso, scendendo a 46 da 46,9 di maggio (un minimo da giugno 2009, escludendo i mesi dell’emergenza pandemica), rimanendo in territorio recessivo per l’ottavo mese consecutivo.
Il peggioramento è dovuto soprattutto a una marcata flessione della produzione (46,7 da 51,1) e dell’occupazione (48,1 da 51,4), a fronte di un rimbalzo registrato dagli ordini (a 45,6) dopo l’ampia flessione di maggio (42,6).
Indicazioni confortanti vengono dall’indice dei prezzi pagati, che è calato per il secondo mese consecutivo, a 41,8 da 44,2.
L’indagine è in linea con i segnali recessivi giunti uniformemente dalle survey di maggio e giugno.
– La spesa in costruzioni a maggio è aumentata per il terzo mese consecutivo, di 0,9% m/m rispetto allo 0,4% di aprile (rivisto verso il basso da 1,2% precedente).
La spesa privata ha segnato un rialzo di 1,1% m/m, con il calo della componente non residenziale (-0,3% m/m) più che compensato dall’incremento di quella residenziale (2,2% m/m).
La spesa pubblica ha invece registrato un’espansione marginale di +0,1% m/m.
Nelle nostre stime, l’edilizia residenziale pare destinata ad una correzione nei prossimi mesi, dato che la spinta derivante dai progetti di appartamenti ha portato ad un eccesso di offerta di unità e a segnali di calo degli affitti.

MONDO – Il PMI manifatturiero globale è sceso in giugno da 49,6 a 48,8. L’aggregato mostra un quadro di debolezza degli ordini, riduzione delle scorte, calo della produzione e tendenza alla riduzione dei prezzi.

 

COMMENTI:     

BCENagel (Bundesbank) ha dichiarato ieri che sarà necessario ridurre di molto il bilancio della BCE, ma che allo stesso tempo non c’è fretta di tornare a un sistema di corridoio per la gestione dei tassi monetari, come quello vigente prima della crisi finanziaria del 2008.
A suo giudizio, anzi, un sistema “con pavimento” potrebbe essere quello più adatto a gestire l’operatività futura.