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3 Gennaio 2023 – nota economica giornaliera

AREA EURO – Ieri le stime finali degli indici PMI manifatturieri di dicembre hanno confermato il miglioramento a 47,8 da 47,1 di novembre.
La normalizzazione dei prezzi energetici e il ridimensionamento dei rischi sulle forniture stanno favorendo un recupero del morale dopo il minimo toccato in ottobre.
Le indagini rimangono però su livelli recessivi e continuano a segnalare un rallentamento della domanda.
In Italia il PMI manifatturiero è migliorato solo marginalmente a 48,5 da 48,4 di novembre (si è attenuato il ritmo di contrazione della produzione, è rimasta marcata la contrazione degli ordini), mentre in Spagna l’indice è salito a 46,4 da 45,7 del mese precedente.
Gli indici relativi ai prezzi, pagati e ricevuti, restano su livelli superiori alla media storica ma sono in progressiva normalizzazione dopo i massimi dei mesi precedenti.

CINA – L’indice PMI manifatturiero rilevato da Caixin Markit è sceso da 49,4 in novembre a 49 in dicembre, segnalando un moderato deterioramento dell’attività economica.
L’aumento dei contagi sta infatti rallentando le operazioni delle imprese e deprimendo la domanda finale.
La produzione è scesa ad un ritmo leggermente inferiore rispetto a novembre (la componente è salita da 47,4 in novembre a 48,7 in dicembre), mentre gli ordini totali, e soprattutto esteri, si sono contratti ad un ritmo superiore.
Le imprese hanno di conseguenza ridotto ulteriormente gli acquisti di input e gli occupati.
È proseguita una moderata contrazione delle scorte e un allungamento dei tempi di consegna, sebbene più contenuto di quello segnalato dal PMI del NBS pubblicato ieri.
Le componenti dei prezzi sono lievemente scese indicando che le pressioni inflazionistiche sugli acquisti rimangono contenute e i prezzi di vendita restano in lieve calo.

 

COMMENTI:

ITALIA – Il Ministero dell’economia e delle finanze ha comunicato che la stima del fabbisogno del settore statale dell’anno 2022 è pari a 66,9 miliardi di euro, in miglioramento di circa 39,6 miliardi rispetto a quanto registrato nel 2021 (circa 106 miliardi), e inferiore rispetto a quanto indicato nell’integrazione della Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza per il 2022.

 

PREVISIONI:

GERMANIA
 – Oggi le stime flash relative a dicembre dovrebbero registrare un calo dei prezzi al consumo di -0,2% m/m sull’indice nazionale e di -0,3% m/m su quello armonizzato, sull’onda del calo della componente energetica.
L’inflazione dovrebbe calare per il secondo mese a 10,7% a/a da 11,3% armonizzato, e a 9,3% a/a da 10% nazionale.
I rischi sulla previsione sono verso il basso, dopo che il dato sul Nordreno-Vestfalia, già comunicato stamane, ha visto una diminuzione di un punto percentuale nel mese e un rallentamento di quasi due punti (a 8,7% da 10,4% precedente) sull’anno.
– Sempre in Germania vediamo un tasso di disoccupazione stabile al 5,6% a dicembre.

STATI UNITI – La spesa in costruzioni relativa al mese di novembre è attesa mostrare una contrazione di -0,3% m/m, e proseguire sul trend in calo diffuso sia al comparto residenziale sia a quello non residenziale, solo parzialmente mitigato dal contributo positivo della spesa pubblica.