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01 Settembre 2021 – nota economica giornaliera

ITALIA – Le stime finali hanno confermato una crescita del PIL di +2,7% t/t (+17,3% a/a) nel 2° trimestre.
Dal lato della domanda, sia la domanda interna al netto delle scorte (che hanno al contrario frenato la crescita) che quella estera hanno fornito un apporto positivo.
Sono in particolare i consumi privati di servizi a guidare la ripresa ma si registrano solidi incrementi anche per gli investimenti fissi lordi.
La crescita congiunturale del PIL dovrebbe decelerare nei prossimi trimestri, pur restando su solidi ritmi di espansione.

AREA EURO – Ieri, la stima flash ha mostrato un’accelerazione dell’inflazione al di sopra delle attese nel mese di agosto, da 2,2% a 3,0% a/a (0,4% m/m), massimo da novembre 2011.
È la componente energetica a spiegare direttamente circa metà dell’inflazione osservata.
La salita continuerà nei prossimi mesi ma sarà temporanea.
L’inflazione tornerà sotto il 2% già dal 2° trimestre 2022.
Lo spaccato per Paese mostra infine un aumento dell’inflazione armonizzata diffuso tra le quattro maggiori economie dell’area.

FRANCIA
 – La stima iniziale del PIL è stata rivista verso l’alto di due decimi a +1,1% t/t (18,7% a/a) restando comunque del 3,2% al di sotto dei livelli di attività pre-COVID; soltanto gli investimenti hanno recuperato il terreno perduto durante la crisi.
– A luglio le spese delle famiglie di beni sono invece calate più del previsto (-2,2% m/m) dopo il marginale incremento di 0,3% m/m registrato a giugno.
Ad eccezione dell’energia tutte le altre tipologie di consumo si sono contratte.
L’inizio del 3° trimestre è risultato debole per gli acquisti di beni, ma i consumi privati saranno sostenuti dai servizi.

GERMANIA – Questa mattina le vendite al dettaglio tedesche hanno evidenziato un calo di -5,1% m/m, dopo due mesi di forti aumenti legati alle riaperture.

STATI UNITI
– Ieri, la fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board ad agosto ha registrato un calo a 113,8 da 125,1 di luglio, sui minimi da febbraio.
La correzione è ampia e diffusa sia per la componente coincidente sia per quella delle aspettative.
Come atteso, l’indagine riporta maggiore preoccupazione per la variante Delta e, in minor misura, per l’andamento dell’inflazione.
Il calo della fiducia non dovrebbe avere ripercussioni significative sulla crescita dei consumi, anche se si potrebbe registrare un rallentamento della dinamica della spesa per servizi sulla scia del deterioramento del quadro sanitario.
– L’indice S&P Corelogic Case-Shiller dei prezzi delle case a livello nazionale ha segnato una nuova accelerazione a giugno, con una variazione di 18,6% a/a, da 16,8% a/a di maggio, toccando il terzo record storico consecutivo.
Su base mensile, l’indice nazionale è in rialzo di 1,8% m/m, come a maggio.
Anche gli indici relativi alle principali 10 e 20 aree metropolitane registrano incrementi della dinamica annua.
Il continuo rialzo dei prezzi delle case mette rischi verso l’alto per la crescita della componente abitazione del CPI e del deflatore.

CINA – Il PMI del settore manifatturiero rilevato da Caixin-Markit è sceso al di sotto della soglia di 50 per la prima volta da aprile 2020, portandosi a 49,2 in agosto da 50,3 in luglio.
Il deterioramento delle condizioni del settore è maggiore rispetto a quello segnalato dal PMI rilevato dall’ufficio statistico pubblicato ieri, ma ugualmente guidato dalla contrazione degli ordini, sia domestici sia esteri, a cui si aggiunge anche la contrazione della produzione (47,7 in agosto), la prima dal marzo 2020.
L’occupazione è scesa marginalmente mentre le scorte di prodotti finiti sono aumentate per la prima volta in sei mesi.
Le imprese hanno lamentato le misure di contenimento del Covid-19 e la difficoltà a reperire materiali a causa dei bassi livelli di magazzino dei fornitori.
Il ritmo di aumento dei prezzi è lievemente salito e si sono ulteriormente allungati i tempi di consegna.

 

COMMENTI:

BCEKnot (Olanda) ha detto ieri di attendersi una decisione sul PEPP la prossima settimana “non incompatibile” con la conclusione del programma a marzo, e che ciò “implicherebbe una riduzione nel passo degli acquisti”.
Anche Holzmann (Austria) ritiene che la BCE dovrebbe ridurre gli acquisti, come riflesso del migliorato quadro economico.
Lunedì anche Villeroy de Galhau (Francia)aveva affermato che la discussione sul PEPP dovrà tener conto delle più favorevoli condizioni di finanziamento.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – Oggi le stime finali degli indici PMI manifatturieri di agosto dovrebbero confermare le correzioni rispetto al mese precedente già evidenziate dalle letture preliminari.
In Italia la prima stima dovrebbe riportare anch’essa una correzione dell’indice manifatturiero (59,9 da 60,3) che è comunque atteso rimanere su livelli storicamente elevati e non distanti dal massimo storico raggiunto a maggio.
In calendario anche i dati italiani e relativi al complesso dell’area euro sull’occupazione in luglio: in Eurozona il tasso di disoccupazione è visto in calo di un decimo al 7,6%.

STATI UNITI – I dati di rilievo in uscita oggi sono l’ISM manifatturiero e la stima ADP degli occupati non agricoli privati di agosto.
L’ISM dovrebbe confermare le informazioni delle altre indagini del mese di agosto, con una modesta correzione (a 59 da 59,5) coerente con il proseguimento dell’espansione, frenata ancora dalle persistenti strozzature dal lato dell’offerta, tempi di consegna elevati e prezzi in rialzo.
La stima ADP dovrebbe essere in linea con segnali di crescita sostenuta dell’occupazione ad agosto, pur in presenza di rischi verso il basso collegati al significativo aumento dei contagi causato dalla variante Delta e dalla scarsa diffusione dei vaccini in molti Stati del Sud e del Midwest.