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01 Luglio 2020 – nota economica giornaliera

ITALIAL’inflazione è rimasta in territorio negativo per il secondo mese a giugno, a -0,2% a/a (invariato rispetto al mese precedente) sull’indice NIC e a -0,4% a/a (da -0,3% a maggio) sull’indice armonizzato Ue.
I dati sono stati leggermente inferiori al previsto.
Nel mese, i prezzi sono aumentati di un decimo sull’indice domestico e sono rimasti invariati sulla base dell’IPCA.
Il motivo principale alla base della sorpresa al ribasso è stata una correzione dei prezzi dei prodotti alimentari (-0,4% m/m), dopo i forti aumenti dei due mesi precedenti.
Si è avuta una correzione dei prezzi anche per i servizi ricettivi e di ristorazione (-0,7% m/m), e i listini hanno continuato a diminuire nelle comunicazioni (-1% m/m).
Dal lato opposto, come previsto, si è registrato un significativo rimbalzo dei prezzi dei trasporti (+1,2% da -1,6% m/m precedente), trainato dai carburanti.
L’inflazione di fondo (esclusa energia e alimentari freschi) è scesa da 0,8% a 0,7%, quella al netto della sola energia è rimasta stabile all’1%.
L’inflazione sui beni alimentari, per la cura della casa e della persona (il cosiddetto “carello della spesa”) è rallentata solo lievemente (a 2,3% da 2,4% a/a di maggio), quella sui prodotti ad alta frequenza d’acquisto è tornata in territorio lievemente positivo (a 0,2% a/a, dopo la variazione nulla di maggio).
In prospettiva, vediamo un’inflazione poco variata nel resto dell’anno.
L’impatto dello shock COVID-19 sul CPI è ritardato: l’inflazione dovrebbe rimanere negativa per diversi mesi dopo che è stato superato il punto di minimo del ciclo (che è stato toccato nel mese di aprile).

ITALIA – I prezzi alla produzione risultano in lieve diminuzione sul mese precedente(-0,1%) e in marcata flessione su base annua (-5,3%: si tratta di un minimo da settembre del 2009).
La discesa è più marcata sul mercato interno (-0,3% m/m, -7,2% a/a), tuttavia è assai condizionata dall’energia (-0,5% m/m, -21,6% a/a), al netto della quale il PPI risulta in calo solo marginale sia sul mese che sull’anno (-0,2% m/m, -0,1% a/a).
Si registrano incrementi tendenziali positivi sul mercato interno per industrie alimentari, bevande e tabacco (+1,0%) e prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+0,9%), sul mercato estero per computer, prodotti di elettronica e ottica (+3,4% per l’area non euro), mezzi di trasporto (+1,6% per l’area euro, +2,2% per l’area non euro) e industrie tessili (+1,1% per l’area euro, +1,8% per l’area non euro).

SPAGNA – La stima finale del PIL nel 1° trimestre ha mostrato un forte ed inevitabile crollo a -5,2% t/t da 0,4% t/t precedente, per una variazione tendenziale di -4,1% a/a, dopo il +1,8% a/a del 4° trim. 2019.
La flessione è dovuta principalmente alla debolezza della domanda interna: i consumi privati e gli investimenti sono scesi rispettivamente del -6,5% t/t e del -5,7% t/t, mentre i consumi pubblici sono cresciuti del +1,8%t/t.
Il commercio estero ha sottratto nove decimi al PIL, con entrambi i flussi in netto calo (importazioni -6,6% t/t, esportazioni -8,2% t/t).
Il settore che ha maggiormente sofferto in questo primo trimestre è senza dubbio quello dei servizi, che registra un calo del -11,1% per la voce commercio, trasporti e turismo, e del -8,5% t/t per le attività artistiche e ricreative.
Ci aspettiamo un ulteriore e più marcato crollo del PIL nel secondo trimestre (-14,4% t/t), per una crescita annua negativa intorno a -9,1%.

STATI UNITI
 – Il Weekly Economic Index stimato dalla NY Fed nella settimana del 27 giugno è peggiorato modestamente a -7,64 da -7,03 della settimana precedente.
– La fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board a giugno aumenta a 98,1 (da 85,9di maggio).
La situazione corrente è in rialzo da 68,4 a 86,2, con indicazioni di netto miglioramento collegato alla riapertura delle attività, alla ripresa dell’occupazione e ai trasferimenti pubblici a sostegno del reddito disponibile. L’indice di aspettative rimbalza da 97,6 di maggio a 106.
L’indice composito e le componenti, nonostante i miglioramenti di giugno, restano molto al di sotto dei livelli precedenti la pandemia.
Le famiglie sono meno pessimiste sullo scenario a breve termine, ma non si aspettano un miglioramento significativo dell’attività economica.
L’indagine riporta anche maggiore ottimismo riguardo alle condizioni del mercato del lavoro. I dati sono coerenti con gli altri indicatori, che segnalano tassi di crescita della domanda in aumento, ma livelli ancora molto lontani da quelli di inizio anno.

GIAPPONE – L’indagine Tankan del 2° trimestre registra crolli in tutti gli indici di attività su minimi da più di 11 anni. L’indice per le grandi imprese manifatturiere è in calo a -34 da -8 del trimestre precedente, con peggioramenti diffusi a tutti i settori (particolarmente marcati nel comparto auto).
L’indice atteso è in miglioramento contenuto, a -27 e rimane coerente con ulteriore contrazione del PIL.
Per le grandi imprese non manifatturiere le indicazioni sono negative, ma meno che per il manifatturiero, con l’indice coincidente da 8 a -17 e le previsioni a -14, pur in presenza di violente contrazioni in alcuni comparti (accoglienza e ristorazione a -91 e servizi per gli individui a -70).
Le indicazioni delle imprese di dimensioni piccole e medie sono analogamente negative per tutti i settori. Le previsioni delle imprese sono di stabilità del cambio yen/dollaro a 107,87.
Nell’indagine si registrano segnali di diffuso eccesso di offerta e di contrazione dei ricavi e degli utili, in peggioramento rispetto al trimestre precedente.
Le previsioni di investimento sono moderatamente positive per l’anno fiscale in corso (+3,2%).
Anche riguardo al fattore lavoro, le imprese riportano eccesso di occupati nel manifatturiero e una riduzione dell’eccesso di domanda nel non manifatturiero.
Sul fronte dei prezzi di vendita, le imprese prevedono correzione (nel manifatturiero) o stabilità (nel non manifatturiero) per i prossimi 12 mesi.
L’indagine nel complesso conferma la debolezza prevista per il 2° trimestre e segnala grande cautela da parte delle imprese per le prospettive della seconda metà dell’anno, rilevando timori per l’arrivo di una possibile seconda ondata di contagi.
L’ampio stimolo fiscale in arrivo sulla scia di due manovre supplementari adottate dal governo fra aprile e giugno dovrebbe contribuire a riportare in territorio positivo la crescita a partire dal 3° trimestre, sulla scia di una ripresa dei consumi sostenuti dal supporto al reddito disponibile e dal risparmioforzato” accumulato durante il lockdown.

CINA – L’indice PMI manifatturiero rilevato da Caixin Markit è salito da 50,7 in maggio a 51,2 in giugno. La componente degli ordini totali, dopo 4 mesi al di sotto di 50, è tornata in territorio espansivo salendo a 52,1 in giugno, mentre quella degli ordini esteri segnala solo una diminuzione del ritmo di contrazione.
In aumento sono state anche le componenti dei prezzi degli input e delle scorte, mentre è scesa la componente dell’occupazione.
Il dato è in linea con quello del NBS e conferma che la ripresa è guidata dalla domanda interna. La domanda estera, seppur in miglioramento, resta comunque debole anche in gran parte degli altri paesi asiatici

 

COMMENTI:

ITALIA – Secondo la stampa, una fonte governativa avrebbe confermato che l’esecutivo è pronto a chiedere un nuovo aumento del ricorso all’indebitamento per 20 miliardi (il nuovo pacchetto dovrebbe essere approvato questo mese). Di conseguenza, il governo rivedrebbe il target ufficiale sul deficit 2020 a 11,6% da 10,4% precedente.
Nelle nostre stime (più pessimistiche di quelle del governo per quanto riguarda il PIL 2020), il disavanzo quest’anno dovrebbe superare il 12%

BCE – Nella settimana 22-26 giugno, l’Eurosistema ha attuato acquisti netti per 30 miliardi nell’ambito del PEPP (ora arrivato a 345,5 miliardi), 8,1 miliardi per il PSPP e 1,6 miliardi fra CBPP e CSPP. Il valore degli attivi totali è salito di 599,8 miliardi, in larga misura spiegati dalle erogazioni nette collegate all’ultima asta TLTRO III: il valore dei crediti per operazioni di rifinanziamento a lungo termine, infatti, è salito di 563,7 miliardi.

STATI UNITI
 – Powell e Mnuchin, nell’audizione alla Commissione Servizi Finanziari del Congresso, hanno ribadito l’impegno a valutare ulteriori interventi per sostenere il mercato del lavoro e le imprese in questa fase di ripresa iniziale.
Sia Powell sia Mnuchin hanno detto che per le imprese dei settori più colpiti (ristorazione, ricreazione, turismo, trasporto aereo), con ricavi scarsi o inesistenti e debito già elevato, il supporto derivante dai nuovi programmi di credito di emergenza della Fed saranno probabilmente inefficaci fino a quando non ci sarà un controllo della pandemia.
Powell ha detto che la riapertura delle attività, l’economia USA è entrata in una importante nuova fase anche prima di quanto atteso, con un rimbalzo dell’attività di per sé positivo, ma accompagnato da nuove sfide, in particolare la necessità di controllare il virus.
Il segretario del Tesoro Mnuchin ha ricordato che ci sono diverse misure in scadenza a luglio (l’integrazione federale di 600 dollari/settimana per i sussidi di disoccupazione, la data di scadenza per le domande di fondi finanziati dal Paycheck Protection Program).
Mnuchin ha detto che l’amministrazione ritiene che le prossime misure contro la pandemia dovranno essere mitrate ai settori colpiti in modo particolarmente pesante dalla pandemia.
Williams (NY Fed) ha detto che i recenti dati sono incoraggianti e rendono probabile che il minimo della crisi sia stato toccato.
Williams ha però aggiunto che lo scenario resta “altamente incerto” e il ritorno al potenziale richiederà molto tempo, restando dipendente dal controllo del virus.
Il presidente della NY Fed ha ribadito l’impegno della Fed a usare tutti gli strumenti disponibili per sostenere l’economia. Williams ha detto che il FOMC non ha una posizione definita riguardo al controllo della curva e ha ribadito un’opinione contraria riguardo all’adozione di tassi negativi.
– La Fed pubblica oggi i verbali della riunione del FOMC del 9-10 giugno. Le informazioni dei verbali saranno importanti per la futura strategia di politica monetaria. Il Comitato ha discusso alla riunione di giugno la possibilità di rafforzare la forward guidance sui tassi ed eventualmente introdurre come complemento misure di controllo della curva.
Nei verbali si dovrebbe anche rilevare una certa varianza nelle proiezioni macroeconomiche, già emersa con l’aggiornamento pubblicato a giugno, ma si dovrebbe registrare il consenso pressoché unanime per tassi fermi su tutto l’orizzonte previsivo.
I verbali dovrebbero anche confermare la disponibilità a intervenire ancora per mantenere le condizioni finanziarie aggressivamente espansive e per rendere appetibili le condizioni dei programmi di credito di emergenza.
•Sulla forward guidance è probabile che il FOMC propenda per una specificazione che ancori i tassi futuri al livello attuale vicino a zero fino a quando l’inflazione non avrà superato stabilmente il 2%.
Tuttavia, per ora, il FOMC potrebbe ritenere opportuno attendere prima di modificare la strategia in vigore, dato che non ci sono divergenze fra le aspettative di mercato e quelle del grafico a punti.
Il Comitato potrebbe discutere ancora di forward guidance alla riunione di luglio e valutare se dare maggiori indicazioni sul sentiero di acquisti di titoli.
• Per quanto concerne il controllo della curva, finora le proposte emerse dai partecipanti hanno riguardato la possibilità di vincolare i rendimenti sul tratto breve-medio, senza dettagli specifici. I verbali potrebbero dare qualche indicazione sulla direzione e sui tempi che un intervento sulla curva potrebbe avere.
Un articolo del WSJ riporta che è improbabile, almeno per ora, l’adozione del controllo della curva da parte del FOMC.
Secondo il WSJ, lo staff della Fed ha riportato un’analisi degli esperimenti con il controllo della curva attuati recentemente in Giappone e Australia e fra il 1942 e il 1951 negli USA, senza però il raggiungimento di un consenso diffuso su questo strumento.
Clarida e Brainard si sono espressi favorevolmente sull’utilizzo del controllo della curva come complemento alla forward guidance, ma altri (Daly, Kaplan, Mester, Williams) hanno sottolineato lo stato preliminare delle discussioni.
Bullard, come Mester, ritiene essenziale delineare come avverrebbe l’uscita da una fase di controllo dei rendimenti, ricordando che ai tempi della seconda guerra mondiale “l’uscita è stata difficile ed è finita (…) in lacrime”.
Anche Powell ha usato toni interlocutori, affermando che per ora il FOMC si sta documentando, ma “non è qualcosa che abbiamo affatto deciso di fare”.

 

PREVISIONI:

AREA EURO – La stima finale del PMI manifatturiero di giugno dovrebbe segnare un recupero a 46,9 da 39,4 di maggio (in linea con il dato preliminare).
La ripresa riguarderebbe quasi tutte le componenti, che pure sono attese rimanere su livelli depressi (in particolare l’occupazione, a 41,3 da 37,6 precedente); dovrebbero migliorare gli indici per i nuovi ordini totali ed esteri.
Non ci sono evidenze di pressioni inflattive. Lo spaccato per Paese dovrebbe vedere solo la Francia al di sopra della soglia di 50. La prima lettura del PMI manifatturiero per l’Italia è attesa mostrare un rimbalzo a 49,6 da 45,4 di maggio.

GERMANIA
 – Il tasso di disoccupazione di giugno è atteso in aumento di due decimi, al 6,5%. Il numero di disoccupati dovrebbe salire di circa 75.000 unità dopo essere aumentato cumulativamente di 610 mila nei due mesi precedenti.
L’indagine PMI e il barometro dello IAB segnalano la fragilità del mercato del lavoro, anche se la disoccupazione dovrebbe rallentare dopo lo shock iniziale di aprile e maggio.
Rimane debole il settore manifatturiero e aumenta il lavoro temporaneo: tra marzo e maggio, oltre 855 mila imprese hanno presentato domanda di lavoro a breve termine, per un totale di circa 11,7 milioni di lavoratori.

STATI UNITI
– L’ISM manifatturiero a giugno è atteso in rialzo a 48,5 da 43,1 di maggio.
Le informazioni di tutte le indagini preliminari di giugno sono state positive, con indicazioni di attività circa stabile (PMI flash, Empire) o in ripresa (Philadelphia Fed).
L’ISM manterrà un bias verso l’alto legato alla componente dei tempi di consegna, gonfiato artificialmente dai problemi delle catene di produzione. Tuttavia, con la riapertura dell’attività in tutti i settori questo fattore artificiale dovrebbe ridursi, portando nei prossimi mesi a un riallineamento delle indagini.
Tutte le componenti, eccetto i tempi di consegna, dovrebbero essere in rialzo, e in avvicinamento alla soglia di 50.
– La spesa in costruzioni a maggio dovrebbe restare in calo, segnando una contrazione di -1,5% m/m, dopo -2,9% m/m di aprile.
Il comparto privato residenziale dovrebbe essere in modesto calo, alla luce dell’attività dei nuovi cantieri in marginale ripresa, e della persistente correzione degli edifici completati.
Anche nel comparto non residenziale privato la debolezza dovrebbe proseguire, sulla scia della flessione delle trivelle in attività e della riapertura solo parziale dei cantieri a maggio.
– La stima ADP dei nuovi occupati non agricoli privati a giugno è prevista dal consenso a 3,0mln, dopo -2,76 mln di maggio.